Perché il trend-following non è sulla bocca di tutti? Un viaggio ispirato da Nomadic Samuel

Ok, parliamoci chiaro: il trend-following è un po’ come quel cugino figo che sa fare tutto, ma che nessuno invita alle riunioni di famiglia. È un sistema di trading super potente, non si muove in tandem con azioni e obbligazioni (quindi è un ottimo diversificatore), eppure… non è il re della festa degli investimenti. Ma perché? Ispirandomi al fantastico articolo di Nomadic Samuel sul trend-following, vi porto in un viaggio scanzonato per capire cosa tiene questo gioiellino lontano dai riflettori.
1. Ma chi lo conosce ‘sto trend-following?
Diciamocelo: la maggior parte degli investitori non ha la più pallida idea di cosa sia il trend-following o i managed futures. Quando ero più giovane, una ragazza che mi interessava mi consigliò un film giapponese, Ferro 3. Onestamente, non è stato proprio amore a prima vista, anzi, diciamolo, mi ha fatto letteralmente schifo (scusa, Tae-suk). Ecco, il trend-following è un po’ così: un film d’autore giapponese che non tutti capiscono o apprezzano al primo colpo.
Quando ho iniziato a mettere il naso negli investimenti, mi sono imbattuto nei soliti consigli da “zio previdente”: portafoglio 60/40 (60% azioni, 40% obbligazioni), indici a basso costo, diversifica e vai a nanna. “Compra tutto, non pensare, rilassati!” Se non fossi stato un tipo curioso (e un po’ rompiscatole), oggi sarei lì con il mio bel portafoglio noioso, tutto azioni e obbligazioni standard.
Insomma, il trend-following? Non pervenuto. E se per caso ne hai sentito parlare, probabilmente è stato un “boh, roba complicata” e via, argomento chiuso.
2. La mia avventura nella tana del coniglio
Poi, un bel giorno, ho deciso di fare il detective degli investimenti. Ho scaricato Portfolio Visualizer (un po’ come il mio Bat-Segnale) e ho iniziato a giocare con i back-test, rovistando tra gli anni ‘70 e 2000 per capire cosa funzionava quando il mercato azionario faceva i capricci.
E lì, sorpresa! Oro e materie prime si sono messi a brillare come supereroi in un film Marvel. “Aspetta un attimo,” mi sono detto, “perché il mio portafoglio non è pronto per questi momenti di crisi?” Ho iniziato a scoprire concetti come all-weather e risk-parity (sì, sembrano nomi di cocktail, ma sono strategie di investimento).
E poi, bam! Sono caduto nella tana del trend-following. E che viaggio, amici!
3. Trend-following: il camaleonte degli investimenti
Immaginate il trend-following come un camaleonte sornione. Non si ostina a combattere la realtà: se il mercato va su, lui va long e si gode la corsa. Se il mercato crolla, lui va short e brinda al ribasso. È un sistema basato su regole che si adatta al momento, senza fare drammi.
Ma qui arriva il problema: ci hanno sempre detto di “comprare basso, vendere alto” e di tenere duro come soldati in trincea. “Il mercato crolla? È la tua occasione d’oro!” E poi arriva ‘sto trend-following che ti dice: “Ehi, cavalca i vincitori e shorta i perdenti.”
È un po’ come se ti dicessero di bere il caffè caldo e freddo nello stesso momento. Doublethink, direbbe Orwell. Per accettare il trend-following, devi fare pace con l’idea che puoi fare due cose opposte nello stesso portafoglio e avere ragione in entrambi i casi. E, ammettiamolo, per molti questo è troppo strano.
4. I GOAT del trend-following? Sconosciuti al grande pubblico
Pensate agli investimenti come a una partita di basket. Se sei il LeBron James delle azioni (tipo Warren Buffett o Jack Bogle), sei una leggenda, tutti conoscono il tuo nome. Ma i campioni del trend-following? Gente come Bill Dunn o Ed Seykota?
Silenzio.
Eppure, per essere un Ed Seykota serve la stessa genialità, disciplina e un sistema rigoroso che serve per essere un Buffett. Ma mentre Buffett è sulla copertina di ogni rivista, Seykota è tipo quel musicista indie che solo i veri intenditori conoscono. Peccato, perché sono entrambi dei fenomeni.
5. È complicato, ammettiamolo
Ok, parliamone: azioni e obbligazioni sono facili da capire. Un’azione? È un pezzettino di un’azienda. Un’obbligazione? Un prestito che fai e ti torna indietro con gli interessi. Compra, tieni, dormi sonni tranquilli.
Il trend-following? Oh mamma. È una strategia che sfrutta movimenti di mercato a breve, medio o lungo termine, usando medie mobili, segnali di trading, breakout di canale… Sembra la ricetta di un piatto fusion che richiede un dottorato per essere capito.
Per adottarlo, devi prima capire perché ti serve una componente alternativa nel portafoglio. Poi devi studiare come funziona, e non è proprio come leggere le istruzioni di un frullatore. È più come decifrare un manuale di fisica quantistica (ok, forse esagero, ma ci siamo capiti).
6. E se voglio un ETF trend-following?
Ok, sei un investitore fai-da-te e ti sei innamorato del trend-following. Magari stai pensando: “Voglio un ETF, qualcosa di semplice e non troppo caro!” Negli Stati Uniti, il mercato pullula di opzioni, ma in Europa? Fino a poco tempo fa, c’erano solo fondi gestiti con costi esorbitanti, tipo il 2% annuo, che ti fanno passare la voglia. Ma attenzione, perché circa un mese fa è sbarcato sulla borsa d’Oltralpe (Euronext Paris) il iMGP DBi Managed Futures Fund R USD ETF (ticker: DBMFE). Con un costo di gestione di appena lo 0,75%, questo ETF porta in Europa la possibilità di accedere al trend-following in modo trasparente, liquido e a buon prezzo. Finalmente un’opzione per noi europei che non ci costringe a vendere un rene per diversificare
7. Il mio portafoglio non vive senza
Oggi, non potrei immaginare il mio portafoglio senza un pizzico di trend-following. È come il basilico nella mia pasta al pomodoro: non puoi farne a meno. È una strategia che dà quel tocco in più, rendendo il portafoglio più robusto e pronto a tutto.
Eppure, capisco perché il trend-following non sia la star degli investimenti. Non è famoso, è un po’ ostico da capire, e gli “esperti” che parlano in TV non ne parlano mai. È un peccato, perché è una strategia che potrebbe fare la differenza per tanti investitori.
In conclusione: un applauso a Nomadic Samuel
Grazie all’articolo di Nomadic Samuel, ho voluto raccontarvi questa storia con un po’ di leggerezza e un sorriso. Il trend-following è come quel ristorante di nicchia che non ha la coda fuori, ma chi lo scopre non torna più indietro. È una strategia per investitori curiosi, pronti a pensare fuori dagli schemi.
E allora, che ne dite? Vi va di fare un tuffo nella tana del coniglio e scoprire il trend-following? Io ci sto, e vi assicuro: ne vale la pena!
L’articolo dal quale ho preso più di qualche spunto : QUI