Trend-Following vs ETF Momentum

Per spiegare le differenze tra trend-following ed ETF momentum in modo chiaro e discorsivo, mantenendo lo stile simpatico e ispirato al tono dell’articolo precedente, vediamo di fare luce su questi due approcci che, pur sembrando cugini, hanno personalità ben distinte. Preparati, entriamo nel ring degli investimenti!

Trend-following vs ETF Momentum: un duello epico

Immagina il trend-following e gli ETF momentum come due ballerini su una pista da ballo finanziaria: entrambi si muovono al ritmo del mercato, ma con passi e stili diversi. Entrambi cercano di cavalcare i trend, ma il modo in cui lo fanno, i mercati in cui operano e la loro filosofia di base li rendono unici. Vediamo le differenze principali, punto per punto.

1. Cos’è cosa? La definizione

  • Trend-following: È una strategia di trading basata su regole, spesso usata nei managed futures, che cerca di sfruttare i movimenti di prezzo a breve, medio o lungo termine in una vasta gamma di mercati (azioni, obbligazioni, materie prime, valute, persino cripto!). Non si limita a comprare ciò che sale: può andare long (comprare) quando i prezzi salgono o short (vendere) quando crollano. È un camaleonte che si adatta al mercato, usando segnali tecnici come medie mobili o breakout di canale per decidere quando entrare o uscire. Pensa a un surfista che cavalca l’onda, qualunque sia la direzione.
  • ETF Momentum: Gli ETF momentum sono fondi negoziati in borsa che investono in asset (di solito azioni) che hanno mostrato un forte momentum, cioè che sono saliti di prezzo negli ultimi mesi (tipicamente 6-12 mesi). Questi ETF comprano i “vincitori” recenti e li tengono finché mantengono il loro slancio, per poi ribilanciare periodicamente (es. ogni mese o trimestre). Non vanno short e si concentrano quasi esclusivamente su mercati azionari. È più come un tizio che sceglie i cavalli più veloci per la corsa, ma non scommette mai contro di loro.

Differenza chiave: Il trend-following è più flessibile e opera su più mercati, con la possibilità di guadagnare anche dai ribassi. Gli ETF momentum sono più rigidi, si concentrano solo sulle azioni che salgono e non fanno short selling.

2. Dove ballano? I mercati

  • Trend-following: Questo ballerino si esibisce su un palco globale! Può operare su praticamente qualsiasi mercato liquido: azioni, obbligazioni, materie prime (oro, petrolio, grano), valute (euro, dollaro), futures, e persino asset alternativi. La sua forza è la diversificazione: non dipende da un solo tipo di asset, il che lo rende un’ottima scelta per portafogli all-weather.
  • ETF Momentum: Qui siamo più in una discoteca monotematica. Gli ETF momentum si concentrano quasi esclusivamente sulle azioni (a volte su settori o paesi specifici). Ad esempio, un ETF momentum potrebbe investire nelle 50 azioni dell’S&P 500 che sono salite di più negli ultimi 12 mesi. Raramente si avventurano fuori dal mondo azionario.

Differenza chiave: Il trend-following è un tuttofare che si muove su più mercati, mentre gli ETF momentum sono specializzati in azioni e restano nel loro cortile.

3. Come decidono i passi? La metodologia

  • Trend-following: È un sistema rigoroso, guidato da segnali tecnici. Usa indicatori come medie mobili, breakout di prezzo o filtri di volatilità per identificare i trend. Non si basa su analisi fondamentale (tipo “questa azienda ha un bel bilancio”), ma solo sui movimenti del prezzo. Inoltre, è dinamico: può cambiare direzione rapidamente se il trend si inverte, e può essere long o short a seconda delle condizioni. È come un navigatore GPS che ricalcola il percorso in tempo reale.
  • ETF Momentum: Gli ETF momentum seguono una strategia più semplice e prevedibile. Di solito usano un unico criterio: selezionano asset con il miglior rendimento passato su un periodo prestabilito (es. 6 o 12 mesi) e li tengono per un po’. Il ribilanciamento avviene a intervalli regolari (es. mensile), quindi non reagiscono in tempo reale ai cambiamenti di mercato. Non usano short selling e si basano sull’idea che i vincitori continueranno a vincere (almeno per un po’).

Differenza chiave: Il trend-following è più reattivo e complesso, con segnali tecnici che guidano entrate e uscite rapide, mentre gli ETF momentum sono più statici, con regole semplici e ribilanciamenti periodici.

4. Flessibilità: chi si adatta meglio?

  • Trend-following: È il re dell’adattabilità. Può guadagnare in mercati rialzisti, ribassisti o laterali, grazie alla capacità di andare long o short. È particolarmente utile in periodi di crisi, quando azioni e obbligazioni crollano insieme, perché può sfruttare i ribassi o spostarsi su altri mercati (es. oro o valute). È come un coltellino svizzero: sempre pronto per ogni situazione.
  • ETF Momentum: Qui siamo un po’ più limitati. Gli ETF momentum brillano quando il mercato azionario è in trend rialzista, ma se le azioni crollano o il mercato diventa volatile, possono soffrire. Non avendo la possibilità di andare short o di diversificare su altri mercati, sono più vulnerabili ai ribassi. È come un’auto da corsa: velocissima in pista, ma non proprio adatta al fuoristrada.

Differenza chiave: Il trend-following è un tuttofare che si adatta a qualsiasi condizione di mercato, mentre gli ETF momentum dipendono dai rialzi delle azioni e sono meno versatili.

5. Accessibilità e costi

  • Trend-following: Tradizionalmente, il trend-following era appannaggio di fondi managed futures con costi alti (1-2% annuo) e spesso disponibili solo per investitori istituzionali o con capitali elevati. Tuttavia, come accennato nell’articolo, in Europa sta cambiando il vento: l’iMGP DBi Managed Futures Fund R USD ETF (ticker: DBMFE), quotato su Euronext Paris, offre un’esposizione al trend-following con un costo di gestione di appena lo 0,75%. Una rivoluzione per i piccoli investitori!
  • ETF Momentum: Gli ETF momentum sono generalmente più accessibili e hanno costi bassi (spesso 0,2-0,5% annuo), perché sono strumenti passivi che seguono un indice predefinito. Negli Stati Uniti, ci sono molti ETF momentum (es. iShares MSCI USA Momentum Factor ETF – ticker: MTUM), e anche in Europa si trovano opzioni come l’iShares Edge MSCI World Momentum Factor UCITS ETF. Sono facili da comprare e adatti a chi vuole un approccio “compra e dimentica”.

Differenza chiave: Gli ETF momentum sono più economici e facili da trovare, ma il trend-following sta diventando più accessibile grazie a nuovi ETF come DBMFE, che però hanno costi leggermente più alti.

6. Correlazione e diversificazione

  • Trend-following: La sua forza è la bassa correlazione con azioni e obbligazioni. Poiché opera su più mercati e può andare short, tende a performare bene quando i mercati tradizionali soffrono (es. durante crisi come il 2008). È un’aggiunta perfetta per un portafoglio diversificato che vuole resistere alle tempeste.
  • ETF Momentum: Gli ETF momentum sono fortemente correlati al mercato azionario, perché investono solo in azioni. Se il mercato crolla, è probabile che anche loro soffrano, riducendo il loro valore come diversificatori. Funzionano bene in un contesto di crescita, ma non sono il paracadute che cerchi in una crisi.

Differenza chiave: Il trend-following è un diversificatore stellare, mentre gli ETF momentum sono più un “turbo” per chi crede nel mercato azionario.

Quando scegliere l’uno o l’altro?

  • Scegli il trend-following se:
    • Vuoi un’arma segreta per diversificare il portafoglio.
    • Cerchi una strategia che possa guadagnare anche in mercati ribassisti o volatili.
    • Sei disposto a studiare un po’ (o a pagare un ETF come DBMFE) per accedere a una strategia più complessa.
    • Vuoi esposizione a mercati diversi dalle azioni, come materie prime o valute.
  • Scegli un ETF momentum se:
    • Vuoi un modo semplice e a basso costo per cavalcare i trend azionari.
    • Credi che il mercato azionario continuerà a salire.
    • Non vuoi complicarti la vita con strategie complesse o short selling.
    • Preferisci un approccio passivo che si ribilanci automaticamente.

Conclusione: due facce della stessa medaglia? Non proprio

Il trend-following e gli ETF momentum sono come due fratelli che si somigliano, ma hanno caratteri diversi. Il trend-following è l’avventuriero globetrotter, pronto a tutto, che guadagna sia nei rialzi che nei ribassi e si muove su ogni mercato. L’ETF momentum è il fratello più tranquillo, che ama la vita comoda delle azioni e scommette solo sui vincitori. Entrambi possono trovare posto in un portafoglio, ma se cerchi diversificazione e protezione dalle crisi, il trend-following (magari tramite un ETF come DBMFE) è il tuo asso nella manica. Se invece vuoi solo un po’ di pepe azionario, un ETF momentum è più che sufficiente.