Categoria: PODBITES

Qui trovi il succo delle puntate dei podcast che mi sparo nelle orecchie! Non c’è un ordine logico, solo vibes e appunti sparsi. Butto giù quello che riesco a tradurre e riassumere, quando il tempo ( e l’AI )  non mi trolla!!

Trust, Action and Distraction with Michael Covel on Trend Following Radio

Michael Covel’s Trend Following

Correre nella Savana dell’Informazione: Michael Covel e il Potere del Trend Following nell’Era dell’AI

Immaginate una steakhouse vivace, con il profumo di bistecche sfrigolanti e quattro uomini che chiacchierano animatamente di intelligenza artificiale, mercati, fiducia e distrazioni. Al centro della scena c’è Michael Covel, veterano del trend following e creatore di un podcast che è un faro per chi vuole navigare l’incertezza. È il 2025, e Michael, un Gen X che ha costruito la sua conoscenza in un mondo pre-internet, si confronta con tre millennial e un estone, tutti appassionati di AI e con uno spirito nomade. Questa non è una semplice chiacchierata: è un viaggio tra passato e futuro che ci spinge a chiederci: di chi ci fidiamo? Come decidiamo? E come resistiamo al richiamo delle distrazioni? Pronti? Si parte!

Un’Epoca Analogica: Le Radici del Trend Following

Michael ci riporta agli anni ’90, un’epoca in cui internet era un sogno balbettante e gli smartphone non esistevano nemmeno nei film di fantascienza. Era il 1994, e lui stava scavando nel mondo del trend following, una strategia di trading che si basa sui movimenti dei prezzi, ignorando previsioni e analisi complesse. Ma come si trovava informazione in un mondo senza Google, Wikipedia o ChatGPT?

Si scavava, e non con un clic. Significava sfogliare vecchi articoli di giornale, riviste degli anni ’70 e ’80, libri dimenticati in biblioteche polverose. E, soprattutto, significava incontrare di persona le leggende del settore: trader come Tom Basso, Bill Eckhardt o Bill Dunn. All’epoca, questi nomi non erano star globali. Erano figure di nicchia, quasi segrete, e questo dava un vantaggio: erano accessibili. Michael racconta di cassette audio – sì, cassette! – con discorsi di Eckhardt che spiegava il metodo dei Turtles, o di conversazioni con Dunn che non ha mai reso pubbliche. “Roba inestimabile,” dice, non solo per il contenuto, ma per la fatica e la passione che ci voleva per ottenerla.

Nel 1996, Michael era praticamente l’unico a condividere informazioni sul trend following online. È stato l’inizio del suo marchio, un pioniere in un mondo che ancora non sapeva cosa fosse un blog. Raccogliere informazioni pre-internet era lento e laborioso, ma ti costringeva a essere ossessivo, a inseguire ogni pista come un detective. E, soprattutto, ti dava accesso a persone che, non essendo sotto i riflettori, parlavano liberamente, senza filtri.

L’Esplosione Digitale: Internet, iPhone e il Diluvio di Informazioni

Poi, il mondo è cambiato. Nel 1995, Netscape, il primo browser di Mark Andreessen, diventa pubblico, e internet inizia a prendere piede. Negli anni ’90, i contenuti online crescono, ma non è ancora un diluvio. Michael pubblica il suo primo libro sul trend following nel 2004, seguito da altri nei vent’anni successivi. Con l’arrivo dei podcast, figure come Tom Basso e Jerry Parker diventano più note, e il trend following esce dall’ombra.

Ma il vero game-changer arriva con l’iPhone, tra il 2010 e il 2012. Non importa la tua età: quando l’iPhone entra nella tua vita, cambia tutto. Le informazioni sono a portata di dito, ovunque, in ogni momento. E con i social media, la condivisione diventa virale. Ma più informazioni non significano più chiarezza. Anzi, è qui che iniziano i problemi, e la conversazione nella steakhouse mette a nudo questa tensione.

Una Cena tra Generazioni: Michael e i Millennial

Nella steakhouse, Michael è al tavolo con tre millennial e un estone che parla un inglese perfetto. Sono tutti avventurieri, uniti da uno spirito nomade e da una passione per l’AI. La conversazione si concentra su una differenza cruciale: il modo in cui le loro generazioni raccolgono informazioni. Michael, Gen X, ha costruito la sua conoscenza in un mondo analogico, fatto di libri, incontri faccia a faccia e cassette audio. I millennial, invece, sono cresciuti con internet, social media e, ora, l’intelligenza artificiale.

I millennial sono entusiasti dell’AI. “Abbiamo tutto a disposizione!” dicono. “Fai una domanda a un’AI, e ti dà un riassunto, un’intuizione, tutto in pochi secondi.” Ma Michael li ferma con una domanda scomoda: “E se l’AI sbaglia? Se ti dà una risposta che sembra perfetta ma è sbagliata?” Racconta di aver chiesto a Grok, un’AI di xAI, di elencare le migliori squadre di football universitario degli ultimi 15 anni. La risposta sembrava solida, ma c’era un errore: Grok diceva che Clemson aveva vinto un campionato in un anno in cui non l’aveva fatto. Quando Michael l’ha corretto, Grok ha ammesso l’errore, ma questo solleva una questione cruciale: se non sai già che qualcosa è sbagliato, come fai a correggere l’AI?

Questo è un problema critico, specialmente nel trend following. Se chiedi a un’AI di combinare questa strategia con le candele giapponesi, probabilmente ti darà una risposta plausibile, anche se le candele sono inutili per il trend following. L’AI è progettata per accontentarti, non per dirti la verità assoluta. Se non conosci il settore, come fai a sapere che ti sta rifilando una cavolata?

Fiducia, Decisioni, Distrazioni: Le Sfide del 2025

La conversazione si sposta su tre temi centrali: fiducia, decisioni e distrazioni. In un mondo sommerso da informazioni, di chi ti fidi? Michael suggerisce di cercare esperti che abbiano dedicato la loro vita a un argomento. Nel trend following, lui è uno di quelli: anni di studio, incontri con leggende e una passione sfrenata lo rendono una fonte affidabile. “Se vuoi sapere di trend following, parti da me,” dice, senza falsa modestia. Ma non tutti hanno questa chiarezza o questa fortuna.

Poi c’è il problema delle decisioni. L’AI può darti tutte le informazioni del mondo, ma non può premere il grilletto per te. Se ti dice “Fai questo trade,” sei tu che devi agire. E qui entra in gioco la distrazione, il vero killer del nostro tempo. Michael racconta al ragazzo estone che, negli anni ’90, non aveva un telefono che lo interrompeva con notifiche, messaggi o video di gattini. La sua unica ossessione era capire il trend following e condividerlo. L’estone, invece, cresciuto con lo smartphone, deve combattere attivamente le distrazioni. Racconta di come, per concentrarsi sui brevetti di Google, si costringa a sedersi davanti a un muro bianco, quasi in meditazione, per non cedere alla tentazione del telefono.

Nomadismo e Relazioni: Oltre il Trading

La cena prende una piega più ampia. I quattro al tavolo sono tutti nomadi digitali, persone che vivono ovunque il loro lavoro lo permetta. Michael ricorda i suoi primi viaggi in Asia, nel 2006, in città come Hong Kong e Tokyo. All’epoca, non c’erano influencer su YouTube a mostrarti ogni angolo di quei luoghi. Dovevi scoprirli da solo, con meraviglia e un po’ di smarrimento. I millennial, invece, sono cresciuti con l’iPhone e i social media, che li hanno spinti a viaggiare e “vedere le fonti con i propri occhi.”

Ma il nomadismo non è solo una questione di luoghi. È una mentalità, un rifiuto di fidarsi ciecamente delle fonti tradizionali. E qui torna il tema della fiducia. Come fai a fidarti di un’AI se non hai un’esperienza diretta o una base solida per giudicarla? E come fai a fidarti in un mondo dove le distrazioni – dal telefono ai social media – ti allontanano dal focus?

La conversazione tocca anche un tema più personale: le relazioni nel 2025. I tassi di divorzio sono alti, i tassi di fertilità in calo. Michael non approfondisce, ma suggerisce che il telefono e i social media abbiano un ruolo. È un argomento delicato, che lascia in sospeso, ma che sottolinea come la tecnologia influenzi ogni aspetto della nostra vita, non solo il lavoro.

Il Trend Following come Faro nella Tempesta

In questo caos di informazioni, distrazioni e dubbi, il trend following emerge come un faro. Perché? Perché si basa sul prezzo, la realtà più pura e concreta che esista. I millennial a cena fantasticano di usare l’AI per sviluppare migliaia di strategie di trading basate su dati fondamentali. Michael li guarda e dice: “Pensate davvero che batterà il semplice affidarsi al prezzo?” Nel trend following, non servono previsioni o analisi complesse. Segui il movimento del mercato, punto. È una filosofia semplice ma potente, che ti tiene ancorato in un mondo di rumore.

Michael sottolinea che il suo valore, come esperto, non è solo nell’insegnare le regole del trend following, ma nel dire la verità senza fronzoli: “Concentrati qui, ignora il resto, resta sul bersaglio.” In un’epoca di AI che sputa risposte a raffica, chi ti aiuta a distinguere il segnale dal rumore? Chi ti dà la fiducia per agire?

Correre o Essere Mangiati: La Lezione del Savana ( Non quella di Aldo, Giovanni e Giacomo 🙂 )

Michael chiude con un’immagine potente: siamo tutti sul savana. Se sei un leone, devi correre per non morire di fame. Se sei una gazzella, devi correre per non essere mangiato. Leone o gazzella, quando ti svegli, corri. Nel 2025, con l’AI, i social media e un flusso infinito di informazioni, non puoi permetterti di stare fermo. Devi correre per restare rilevante, per non farti sopraffare dalle distrazioni, per trovare fonti di cui fidarti.

Il suo podcast non è solo sul trend following. È un invito a riflettere su come viviamo, decidiamo e ci muoviamo in un mondo che cambia a velocità folle. Michael non vuole essere “attuale” nel senso di commentare le notizie del giorno. Vuole una connessione più profonda con il suo pubblico, su temi che contano: fiducia, decisioni, distrazione. E in questo, il trend following è più di una strategia di trading: è una mentalità per navigare l’incertezza.

Un Invito all’Azione

Se tutto questo ti ha fatto accendere una lampadina, Michael ha un’offerta: scrivigli a [email protected], e ti manderà i passi per iniziare con il trend following insieme a un video gratuito. Ma attenzione: se sei uno che vuole solo “comprare e tenere,” fidarsi del governo o di Wall Street, questo non fa per te. Il trend following è per chi vuole prendere in mano il proprio destino, in mercati che salgono, scendono o sorprendono.

Passato e Futuro si Incontrano

Questa conversazione, iniziata in una steakhouse, è un viaggio tra passato e futuro. Ci ricorda che il modo in cui raccogliamo informazioni – da vecchi libri o da un’AI – cambia il nostro modo di vedere il mondo. Ci sfida a chiederci: di chi mi fido? Come decido? Come resisto alle distrazioni? E ci mostra che, in un’epoca di complessità, a volte la risposta più potente è la più semplice: segui il prezzo, segui la realtà.

QUI la puntata originale

QUI un articoletto sul trend following

The Case for Index Funds

The Rational Reminder 

Perché i Fondi Indicizzati Sono i Supereroi del Tuo Portafoglio: Una Guida Divertente e Convincente

Immagina di essere in un film di supereroi. Da una parte, ci sono i gestori di fondi attivi, con mantelli sgargianti, promesse di rendimenti stellari e commissioni che farebbero impallidire anche Tony Stark. Dall’altra, i fondi indicizzati, un po’ come Clark Kent: tranquilli, senza fronzoli, ma con un superpotere segreto – quello di battere la maggior parte dei loro rivali senza nemmeno sudare. Nel nostro ultimo episodio del Rational Reminder Podcast, abbiamo sviscerato il caso per i fondi indicizzati, e ora voglio portarti in un viaggio epico per capire perché questi strumenti sono il miglior amico del tuo portafoglio. Preparati, perché sarà un’avventura lunga, ma ti prometto che sarà anche divertente e illuminante!

Un Podcast, Tre Canadesi, Una Missione

Nel nostro episodio 347, io (Benjamin Felix), Dan Bortolotti e Mark McGrath – tre canadesi con una passione per la finanza sensata – abbiamo deciso di fare il punto su un argomento che ci sta a cuore: i fondi indicizzati. Non è la prima volta che ne parliamo, ma questa volta abbiamo voluto creare una guida definitiva, un po’ come il Sacro Graal degli investimenti, da condividere con chi ancora si avventura nel selvaggio west dei fondi attivi o della selezione di singole azioni. Spoiler: i fondi indicizzati vincono, e non è nemmeno una gara equilibrata.

Perché dedicare un intero episodio a qualcosa che sembra ovvio per molti investitori esperti? Beh, perché i dati ci dicono che la maggior parte delle persone, soprattutto in Canada, ancora non ha abbracciato il lato chiaro della forza. Circa l’80% degli asset in fondi comuni ed ETF canadesi è ancora investito in fondi gestiti attivamente. È come se la gente preferisse guidare una carrozza a cavalli invece di una Tesla (senza offesa per i cavalli). E poi, il mio recente video YouTube sui fondi indicizzati ha fatto il botto nei primi tre giorni, segno che c’è ancora tanta curiosità là fuori. Quindi, allacciati le cinture: ecco i sei motivi per cui i fondi indicizzati sono il tuo biglietto per la libertà finanziaria.

1. Costi Bassi: Più Soldi in Tasca, Meno al Gestore

Partiamo dal motivo più ovvio, ma anche il più potente: i fondi indicizzati costano poco. In Canada, la commissione media ponderata per un fondo indicizzato è dello 0,19%. I fondi attivi? Intorno allo 0,85% per quelli senza costi di consulenza inclusi, e fino al 2% per quelli con commissioni di distribuzione (le famose “trailing commissions” pagate ai consulenti). Tradotto: con un fondo attivo, stai pagando una cena stellata, ma ti arriva un panino al fast food.

John Bogle, il leggendario fondatore di Vanguard, lo diceva chiaro: “Negli investimenti, ottieni ciò per cui non paghi”. E Morningstar conferma: le commissioni sono uno dei migliori predittori della performance futura di un fondo. Più paghi, peggio performi. È come se il tuo gestore di fondi attivo ti dicesse: “Fidati, questo yacht lo pago io… con i tuoi soldi”.

Ma non sono solo le commissioni di gestione (MER). I fondi attivi fanno più trading, il che significa costi di transazione più alti, riportati nel Trading Expense Ratio (TER). Nei fondi indicizzati, il TER è spesso vicino allo 0%. Nei fondi attivi? Non è raro che superi le commissioni totali di un fondo indicizzato. Ho controllato diversi fondi attivi per il nostro episodio, e alcuni, specialmente quelli di nicchia con strategie esotiche come opzioni, arrivano a TER del 2-3%. Insomma, è come pagare un biglietto in prima classe per un volo che ti lascia a terra.

Un sondaggio OSC del 2022 ha rivelato che solo il 31% dei canadesi sa che i fondi indicizzati hanno costi più bassi. È un miglioramento rispetto a 10 anni fa, ma c’è ancora tanto lavoro da fare. E tu, lo sapevi?

2. Diversificazione: Non Mettere Tutte le Uova nello Stesso Paniere

Passiamo al secondo superpotere: la diversificazione. I fondi indicizzati total market possiedono migliaia di azioni, replicando un intero mercato o segmento di mercato. È come avere un buffet con ogni piatto immaginabile, invece di puntare tutto su un’unica portata (che potrebbe essere avariata). I fondi attivi, invece, per cercare di battere il mercato, tendono a concentrarsi su meno titoli – a volte molto meno.

Qui entra in gioco Hendrik Bessembinder, un professore che ha fatto tremare il mondo della finanza con i suoi studi. Dal 1926 al 2016, solo il 42,6% delle azioni USA ha avuto rendimenti superiori ai Treasury a un mese. Più del 50% ha avuto rendimenti negativi, e il 12% ha perso tutto il valore. Solo il 30,8% ha battuto il mercato. Fermati un attimo: meno della metà delle azioni ha avuto rendimenti positivi, e solo una su tre ha fatto meglio del mercato. Scegliere singole azioni o fondi attivi concentrati è come giocare alla roulette russa con il tuo portafoglio.

Con un fondo indicizzato, possiedi tutto il mercato, inclusi i pochi titoli che generano rendimenti eccezionali. Questi “unicorni” compensano le perdite degli altri, assicurandoti i rendimenti di mercato. È come se, invece di cercare l’ago nel pagliaio, comprassi tutto il pagliaio. Più semplice, no?

3. Rendimenti: Battere il Mercato? Buona Fortuna!

Il terzo punto è il colpo di grazia: i fondi indicizzati battono la stragrande maggioranza dei fondi attivi, soprattutto nel lungo periodo. Uno studio di Bessembinder (1991-2020) ha mostrato che il 54,8% dei fondi azionari USA sottoperforma l’indice S&P 500 anche prima delle commissioni. Dopo le commissioni, solo il 30,3% batte l’indice. E i dati SPIVA sono ancora più brutali: nei 20 anni fino a giugno 2024, meno del 6% dei fondi azionari USA ha superato l’S&P Composite 1500.

Perché succede? Torna l’asimmetria dei rendimenti. I fondi attivi, essendo meno diversificati, hanno più probabilità di scegliere titoli perdenti che vincenti. E poi ci sono le commissioni, che mangiano i rendimenti come un gatto con un piatto di tonno. Bill Sharpe, nel suo celebre articolo del 1991 sull’“aritmetica della gestione attiva”, lo spiega con una logica inoppugnabile: in aggregato, i fondi attivi devono sottoperformare i fondi passivi dopo i costi, perché investono nello stesso mercato, ma con spese più alte.

E non pensare che sia una novità. Già nel 1968, Michael Jensen trovò che i gestori di fondi non riuscivano a battere il mercato in media. Fama e French, in un paper molto citato, hanno confermato che, al netto delle commissioni, i fondi attivi sono un gioco a somma negativa. C’è una piccola possibilità di scegliere un fondo vincente, ma è come trovare il biglietto d’oro di Willy Wonka. Buona fortuna!

4. Efficienza Fiscale: Tieni Più Soldi, Paga Meno Tasse

Quarto superpotere: i fondi indicizzati sono campioni di efficienza fiscale. I fondi attivi, con tutto il loro trading frenetico, generano distribuzioni tassabili che riducono i tuoi rendimenti netti. In Canada, questo è un problema sia per i fondi comuni che per gli ETF, perché non abbiamo i meccanismi fiscali degli ETF americani. Uno studio ha confrontato i rendimenti prima e dopo le tasse: i fondi attivi, già penalizzati prima delle tasse, diventano un disastro relativo dopo le tasse.

Con i fondi indicizzati, il turnover è minimo, il che significa meno eventi tassabili. È come guidare una macchina ibrida invece di un SUV che beve benzina: arrivi comunque a destinazione, ma spendi meno lungo il cammino.

5. Semplicità: Investire Senza Mal di Testa

Quinto punto, spesso sottovalutato: i fondi indicizzati sono semplici. Investire in fondi attivi (o anche in fondi fattoriali) è come cercare di risolvere un cubo di Rubik mentre sei su un ottovolante. Il gestore sta facendo quello che dovrebbe? Ha perso il suo tocco magico? Il fondo è diventato troppo grande? Con i fondi fattoriali, devi preoccuparti se i fattori sono ancora rilevanti o se l’ultima ricerca di Andrew Chen ha smontato tutto.

Con i fondi indicizzati, sai esattamente cosa ottieni: il rendimento del mercato, meno commissioni prevedibilmente basse. È come ordinare una pizza margherita: niente sorprese, solo bontà garantita. Questa semplicità ti aiuta a restare disciplinato, anche quando il mercato fa i capricci. Pensa agli investitori che scelgono un fondo target date, contribuiscono regolarmente e si dimenticano di tutto: dopo 15 anni, si ritrovano ricchi, non perché sono geni, ma perché non hanno fatto pasticci.

Charlie Ellis, nel suo paper del 1975, paragona gli investimenti a un “gioco dei perdenti”. Nel tennis amatoriale, vinci facendo meno errori, non colpendo più forte. Negli investimenti, vinci semplificando e minimizzando gli sbagli. I fondi indicizzati sono il tuo allenatore personale per vincere questo gioco.

6. Teoria Finanziaria: La Scienza Sta Dalla Nostra Parte

Infine, il mio punto preferito (ok, forse non quello di Dan e Mark): i fondi indicizzati sono supportati dalla teoria finanziaria. È come avere Einstein che ti dice: “Fidati, questa roba funziona”. Harry Markowitz, con la sua teoria del portafoglio moderno negli anni ’50, ha dimostrato matematicamente perché la diversificazione è cruciale. Bill Sharpe, con il CAPM nel 1964, ha collegato rischio e rendimento atteso, mostrando che in un mercato efficiente, il portafoglio total market ponderato per capitalizzazione è quello ottimale.

Eugene Fama, con il suo lavoro sull’efficienza dei mercati, ha suggerito che i mercati sono abbastanza efficienti da comportarsi come se lo fossero. Non perfetti, ma abbastanza da rendere inutile cercare di batterli per la maggior parte degli investitori. Tutti e tre – Markowitz, Sharpe, Fama – hanno vinto il Nobel, e le loro teorie convergono su un punto: investi nel mercato tramite fondi indicizzati a basso costo, e lascia perdere le commissioni alte per cercare di fare il furbo.

Attenzione ai Falsi Amici

Prima di concludere, un avvertimento: non tutti i fondi indicizzati sono creati uguale. Oggi ci sono più indici che azioni, e molti fondi che li seguono sembrano più fondi attivi: concentrati, con alto turnover, commissioni elevate e inefficienza fiscale. Adriana Robertson, in un paper del 2019, li chiama “passivi solo di nome”. I gestori creano indici su misura per sembrare attivi, ma li vendono come indicizzati.

I fondi tematici sono i peggiori. Pensa ai fondi su cripto, AI, veicoli elettrici o – ricordi il boom della cannabis? Ho confessato nel podcast di aver messo 2000 dollari in un ETF sulla cannabis (HMMJ) nel 2017. Risultato? Un bel -30% in un anno. Dal 2017, quel fondo ha perso il 14,64% annualizzato. È un fondo indicizzato, ma non ha nulla dei superpoteri che abbiamo descritto.

Anche i fondi settoriali o l’S&P 500 da solo possono essere rischiosi. L’S&P 500 va alla grande, ma non è l’unico indice in cui investire. Per i canadesi, aggiungere esposizione internazionale e canadese è una mossa intelligente. Fortunatamente, in Canada abbiamo ETF che offrono portafogli globali diversificati a basso costo, facili da gestire.

Una Storia Che Scalda il Cuore

Per concludere, voglio condividere una storia che ci ha mandato Patricia, una nostra ascoltatrice. Qualche anno fa, suo cognato le consigliò di controllare come il marito gestiva i loro investimenti, perché prendeva rischi eccessivi. Anche il loro pianificatore li avvertì di diversificare. Patricia, che si occupava del bilancio familiare mentre il marito gestiva gli investimenti, decise di informarsi. Il pianificatore le raccomandò il nostro podcast, e dopo un paio d’anni di ascolto, trovò il coraggio di convincere il marito a cambiare strategia.

Scoprì che l’80% del loro portafoglio era in Tesla, con il resto in titoli tech. Un disastro in attesa di accadere. Grazie al podcast, passarono a fondi indicizzati diversificati, e ora sono tranquilli di non esaurire i risparmi. La storia prende una piega ancora più drammatica: a gennaio, al marito di Patricia è stata diagnosticata una forma rara di demenza, che in retrospettiva influenzava le sue decisioni da anni. Senza i cambiamenti fatti in tempo, la loro situazione finanziaria poteva essere catastrofica.

Questa storia ci ricorda perché facciamo quello che facciamo. Non si tratta solo di migliorare i rendimenti di qualche punto base; si tratta di cambiare vite. E ci mette anche una bella pressione: le persone ascoltano davvero quello che diciamo, e dobbiamo essere sicuri di dare consigli solidi.

Il Verdetto Finale

I fondi indicizzati non sono solo un’opzione intelligente; sono una rivoluzione. Costi bassi, diversificazione, rendimenti solidi, efficienza fiscale, semplicità e una base teorica inattaccabile: hanno tutto quello che serve per essere i protagonisti del tuo portafoglio. In Canada (e anche in Italia ) , siamo un po’ indietro rispetto agli americani nell’adottarli, ma spero che questo articolo (e il nostro episodio) ti abbia convinto a fare il salto.

Non cadere nella trappola di pensare che “medi” significhi “noioso”. Come dice Dan, se investi in indici con disciplina, supererai l’80-90% degli altri investitori. Non è essere medi; è essere un supereroe finanziario. E se qualcuno ti propone un fondo attivo con commissioni alte o un ETF tematico alla moda, sorridi, ringrazia e corri verso il tuo fondo indicizzato total market. Il tuo futuro te ne sarà grato.

So Bearish It’s Bullish

Animal Spirits Podcast

Navigare nel Caos: Lezioni di Finanza Personale in un Mercato Turbolento

In un mondo dove i titoli di giornale gridano crisi economiche, tariffe incombenti e mercati in caduta libera, il podcast Animal Spirits con Michael Batnick e Ben Carlson offre una guida indispensabile per chi cerca di mantenere la calma e prendere decisioni finanziarie sensate. L’episodio recente è un’immersione profonda nel caos attuale, con riflessioni acute su come le dinamiche di mercato, le scelte politiche e i comportamenti dei consumatori si intrecciano, offrendo lezioni preziose per la gestione del denaro personale. Questo riassunto, pensato per un blog di finanza personale, distilla i punti salienti in un racconto scorrevole, con consigli pratici per affrontare l’incertezza economica.

Il Contesto: Un Mercato in Subbuglio

L’episodio si apre con un tono di preoccupazione mista a ironia. I mercati azionari americani, come l’S&P 500 e il NASDAQ, hanno subito un duro colpo, con cali rispettivamente del 16% e del 20% dai massimi recenti. Il Russell 2000, che rappresenta le piccole imprese, è sceso del 25%. Nel frattempo, asset alternativi come l’oro (+42% nell’ultimo anno) e Bitcoin (+36%) stanno brillando, mentre il dollaro perde terreno. Questo scenario, descritto come “la fuga dal dollaro”, riflette una crescente sfiducia nella stabilità economica statunitense, alimentata da politiche tariffarie aggressive e da un’incertezza macroeconomica palpabile.

Batnick e Carlson non si limitano a descrivere il problema: analizzano come il rumore mediatico amplifichi il panico. La frase di White Charts, “le correzioni sono rumorose, le riprese silenziose”, diventa un mantra per ricordare agli investitori che i mercati, nonostante le turbolenze, hanno una storia di ripresa. Per il lettore di un blog di finanza personale, la lezione è chiara: non lasciarti travolgere dai titoli catastrofici. Concentrati sui fondamentali e mantieni una prospettiva a lungo termine.

Le Tariffe: Una Spada a Doppio Taglio

Gran parte della discussione ruota attorno alle politiche tariffarie, viste come una minaccia reale per l’economia. Carlson cita Ryan Peterson, che prevede fallimenti di massa per le piccole imprese se le tariffe sulla Cina non verranno riviste. Craig Fuller, esperto di logistica, avverte di un crollo nei volumi dei container a partire da maggio, con conseguenze devastanti per il settore dei trasporti. Questi scenari dipingono un quadro preoccupante: scaffali vuoti entro il periodo dello shopping scolastico e un rallentamento economico che colpirebbe soprattutto le piccole imprese.

Tuttavia, i conduttori offrono un contrappunto ottimista. Matthew Klein suggerisce che le aziende potrebbero aggirare le tariffe reindirizzando il commercio attraverso paesi come Messico, Singapore o Vietnam. Questo, pur aumentando i costi, potrebbe mitigare l’impatto su prezzi e carenze. Per il lettore, il messaggio è duplice: da un lato, preparati a un aumento dei prezzi per i beni di consumo; dall’altro, considera come le grandi aziende, più resilienti, possano adattarsi meglio rispetto alle piccole realtà. In termini di finanza personale, questo implica diversificare le fonti di reddito e, se possibile, ridurre la dipendenza da beni importati soggetti a tariffe.

La Resilienza delle Grandi Aziende

Un punto luminoso emerge dai dati sugli utili aziendali. Adam Parker evidenzia che i margini lordi mediani (esclusi i settori finanziario e immobiliare) sono vicini ai massimi storici, al 45%. Questo suggerisce che le grandi aziende hanno un “margine di sicurezza” per affrontare le tempeste economiche. Batnick sottolinea che, anche in caso di un calo dei margini al 38%, queste aziende non rischiano la bancarotta. Al contrario, le piccole imprese, con margini più sottili, sono più vulnerabili.

Per chi gestisce le proprie finanze, questo sottolinea l’importanza di investire in aziende solide e ben capitalizzate. Gli ETF che replicano indici come l’S&P 500 o fondi focalizzati su large-cap possono offrire una maggiore stabilità rispetto a investimenti in piccole imprese, più esposte al rischio in questo contesto. Inoltre, la discussione sugli afflussi record in ETF a leva lunga (6,6 miliardi di dollari in una settimana) rivela un comportamento di “acquisto sul ribasso” da parte degli investitori retail, contrapposto alla vendita istituzionale. Questo suggerisce che, nonostante il panico, molti vedono opportunità nei cali di mercato. La lezione? Non vendere in preda al panico, ma valuta attentamente le opportunità di acquisto quando i prezzi sono depressi.

Il Consumatore: Spesa Nonostante la Paura

Un’osservazione affascinante riguarda il comportamento dei consumatori. I dati di American Express mostrano che, nonostante l’incertezza economica, la spesa rimane robusta, soprattutto tra Millennials e Gen Z (35% del totale) e nel settore aziendale (+14% anno su anno). Anche di fronte a un calo della fiducia economica, i titolari di carte Amex continuano a spendere. Carlson nota che questo contraddice l’idea di un “effetto ricchezza” dominante: nel 2022, nonostante il crollo del mercato azionario, la spesa non si è fermata. La conclusione è che, finché le persone hanno un lavoro, continuano a spendere, indipendentemente dalle oscillazioni del portafoglio.

Per il lettore, questo è un promemoria: la sicurezza del lavoro è un pilastro fondamentale della stabilità finanziaria. In tempi incerti, concentrati sul mantenimento di un’occupazione stabile e crea un fondo di emergenza per coprire almeno 6-12 mesi di spese. Inoltre, evita di lasciarti influenzare dal pessimismo generale: se i consumatori continuano a spendere, l’economia potrebbe essere più resiliente di quanto sembri.

La Fed e i Tassi: Una Situazione Delicata

La discussione si sposta sulla Federal Reserve e sul suo presidente, Jerome Powell, accusato da Trump di essere “un grande perdente” per non aver tagliato i tassi di interesse. Batnick e Carlson riconoscono che i tassi, attualmente al 4,5%, sono probabilmente troppo alti, ma la Fed è in una posizione difficile. Le tariffe potrebbero causare un’impennata inflazionistica a breve termine, ma il rischio maggiore è la deflazione, soprattutto se le imprese, costrette a liquidare inventari, scaricassero merci a prezzi stracciati.

Per il lettore, questa incertezza sui tassi ha implicazioni dirette. I mutui a tasso fisso rimangono costosi (circa il 7%), e i dati mostrano il più alto tasso di rifiuti di rifinanziamento dal 2013. Chi è in difficoltà finanziaria sta cercando di rifinanziare da mutui al 3% a tassi più alti, un segnale di stress. Il consiglio è di evitare di rifinanziare a meno che non sia assolutamente necessario e di considerare l’acquisto di una casa solo se i prezzi scendono leggermente (Zillow prevede un calo dell’1,7% nei prossimi 12 mesi). Inoltre, con i rendimenti obbligazionari in aumento, gli investitori potrebbero trovare opportunità in ETF obbligazionari a breve termine, che offrono rendimenti decenti con rischi limitati.

Bitcoin e Oro: Rifugi Sicuri o Speculazione?

Un fenomeno interessante è la performance di Bitcoin e oro, entrambi in forte rialzo. Ben Eifert suggerisce che Bitcoin si stia comportando come un “NASDAQ denominato in valute globali”, beneficiando del calo del dollaro. Questo lo rende, per la prima volta, simile all’oro come “copertura dal caos”. Tuttavia, i conduttori avvertono che si tratta di un trend a breve termine e che Bitcoin potrebbe anche anticipare un rimbalzo di mercato.

Per il lettore, la tentazione di inseguire Bitcoin o oro è forte, ma la prudenza è d’obbligo. Questi asset sono altamente volatili e non adatti a chi cerca stabilità. Se vuoi esposizione, limita l’allocazione al 5-10% del portafoglio e considera ETF come GLD per l’oro o fondi regolamentati per le criptovalute, evitando piattaforme speculative.

Lezioni di Vita e Finanza Personale

Tra le riflessioni più profonde dell’episodio c’è il monologo di Batnick sulla mezza età, ispirato da una scena di Your Friends and Neighbors. Arrivati a un certo punto, ci si chiede: “È questa la mia vita ora?”. Questo sentimento, unito alla preoccupazione di Carlson per il futuro dei figli, ricorda che la finanza personale non è solo numeri, ma anche pianificazione per il lungo termine. Carlson propone un’idea intrigante: acquistare una casa in Florida a 55 anni per anticipare la competizione dei Millennials in pensione. Anche se scherzosa, l’idea sottolinea l’importanza di pensare in anticipo, che si tratti di investire o di pianificare la pensione.

Per il lettore, questo è un invito a riflettere sui propri obiettivi a lungo termine. Inizia a risparmiare per la pensione il prima possibile, sfruttando strumenti come i piani 401(k) o IRA. Inoltre, considera come le tue scelte finanziarie di oggi influenzeranno il tuo stile di vita tra 20 o 30 anni. Ad esempio, ridurre le spese superflue (come i caffè DoorDash da 15 dollari citati da Batnick) può liberare risorse per investimenti futuri.

Conclusione: Rimanere Calmi nel Caos

Animal Spirits ci ricorda che i mercati sono ciclici e che il panico di oggi può trasformarsi nell’opportunità di domani. Le tariffe, la volatilità e l’incertezza sono reali, ma la storia insegna che la resilienza e la disciplina pagano. Per il lettore di finanza personale, i consigli pratici sono:

  1. Mantieni la calma: Non vendere in preda al panico e considera i cali di mercato come opportunità di acquisto.
  2. Diversifica: Concentrati su aziende solide e valuta asset alternativi con moderazione.
  3. Proteggi il tuo lavoro: La stabilità occupazionale è la chiave per mantenere la spesa e gli investimenti.
  4. Pianifica a lungo termine: Risparmia per la pensione e anticipa le tendenze future, come l’aumento dei costi abitativi.
  5. Vivi con intenzione: Riduci le spese inutili e investi in esperienze o beni che migliorano la tua qualità di vita.

In un mondo di rumore e caos, la finanza personale richiede un mix di razionalità, pazienza e visione. Come dicono Batnick e Carlson, “sono così ribassista che sono rialzista”. Forse, anche per noi, il pessimismo di oggi può essere il seme dell’ottimismo di domani.

QUI la puntata originale

What’s the secret sauce behind the world’s largest sovereign wealth fund?

In Good Company 

Il Futuro degli Investimenti: Lezioni dal Più Grande Fondo Sovrano del Mondo

In una sala gremita della London Business School, Nikolai Tangen, CEO di Norges Bank Investment Management, il più grande fondo sovrano al mondo, ha offerto un’affascinante panoramica su come gestire un patrimonio di 1,8 trilioni di dollari in un contesto globale in continua trasformazione. La sua chiacchierata informale con il professor Florin Vasvari, parte della serie di summit dell’Institute for Entrepreneurship and Private Capital, è stata molto più di un’analisi tecnica: è stata una lezione di strategia, visione e saggezza per investitori di ogni livello. Questo articolo, pensato per un blog di finanza personale, esplora i punti chiave della discussione, traducendo le intuizioni di Tangen in consigli pratici per chi vuole costruire un futuro finanziario solido, con uno stile scorrevole e accessibile.

La Nascita di un Colosso: La Storia del Fondo Norvegese

Per capire il successo del fondo, Tangen ci riporta al 1969, quando la Norvegia scoprì il petrolio al largo delle sue coste, un evento annunciato alla vigilia di Natale come un regalo per la nazione. Tuttavia, a differenza di molti paesi ricchi di risorse naturali che sono caduti nella cosiddetta “maledizione delle risorse” – con corruzione e declino economico – i politici norvegesi hanno scelto una strada diversa. Nel 1996, con un deposito iniziale di due miliardi di corone norvegesi, hanno creato un fondo sovrano che oggi vale 20.000 miliardi di corone, con l’obiettivo di trasformare la ricchezza del sottosuolo in attivi finanziari per le generazioni future.

Oggi, il fondo finanzia oltre il 20% del bilancio norvegese, coprendo spese essenziali come ospedali, scuole e infrastrutture. Con un team di appena 700 persone in tutto il mondo, gestisce l’1,5% di tutte le azioni quotate globalmente, un’impresa monumentale che Tangen descrive con orgoglio come il lavoro del “National Money Making Team”. Per chi gestisce le proprie finanze personali, questa storia offre una lezione fondamentale: pensare a lungo termine. La Norvegia ha scelto di preservare la sua ricchezza per il futuro, un approccio che si traduce nel consiglio di evitare decisioni impulsive e costruire un portafoglio orientato alla crescita sostenibile.

Trasparenza e Governance: Il Modello Norvegese

Uno dei pilastri del successo del fondo è la sua trasparenza, che Tangen definisce “la più alta al mondo”. Non è un’iperbole: il fondo ha conquistato il primo posto in un “campionato mondiale di trasparenza”, ottenendo un punteggio perfetto di 100/100. Ogni dettaglio – dai rendimenti alle decisioni di voto nelle assemblee aziendali – è disponibile sul sito web del fondo. Questa apertura non solo rafforza la fiducia dei cittadini, ma protegge il fondo da pressioni politiche, garantendo stabilità anche nei momenti di volatilità.

La governance è altrettanto solida. Di proprietà del popolo norvegese, il fondo è supervisionato dal parlamento e gestito attraverso un mandato chiaro del Ministero delle Finanze, con la banca centrale come custode operativo. Questo modello, radicato in una democrazia aperta, si distingue dall’opacità di molti altri fondi sovrani, come il CIC cinese o l’ADI di Abu Dhabi. Per gli investitori individuali, la lezione è chiara: la trasparenza nella gestione del proprio portafoglio è essenziale. Tenere traccia delle proprie scelte, monitorare i rendimenti e comprendere i rischi aiuta a prendere decisioni informate e a mantenere il controllo.

Strategie di Investimento: Equilibrio tra Indice e Gestione Attiva

Il fondo opera con un approccio vicino all’indice, seguendo benchmark come l’indice FTSE All Cap (circa 8.900 azioni) e un indice di obbligazioni (18.000 titoli). Il portafoglio è composto per il 71% da azioni pubbliche, il 27% da reddito fisso e il resto da immobili e infrastrutture. Tuttavia, non è un fondo puramente passivo. Tangen sottolinea l’importanza di una gestione attiva selettiva, che genera un alfa di circa 25 punti base rispetto al benchmark. Su un capitale di 1,8 trilioni, questo alfa si traduce in guadagni significativi.

Come viene creato questo valore aggiunto? Attraverso una struttura decentralizzata che dà autonomia ai team di specialisti settoriali (finanza, tecnologia, consumi) e una rigorosa gestione dei costi di transazione. Inoltre, il 5% del fondo è affidato a gestori esterni, principalmente nei mercati emergenti, e il fondo possiede quasi mille proprietà immobiliari, tra cui il 25% di Regent Street a Londra. Per chi investe a livello personale, questo approccio suggerisce di diversificare il portafoglio, combinando strategie passive – come ETF a basso costo – con scelte attive ben ponderate, prestando attenzione ai costi che possono erodere i rendimenti.

Il Coraggio di Essere Controcorrente

Uno dei momenti più incisivi della discussione è stato il focus di Tangen sull’essere controcorrente. Nel mondo degli investimenti, seguire la folla porta a risultati mediocri. “Se fai quello che fanno tutti, non perderai il lavoro, ma potresti perdere un sacco di soldi”, avverte. La vera opportunità sta nell’essere “controcorrente e giusti”, una posizione rischiosa ma potenzialmente molto redditizia. Tuttavia, essere controcorrente e sbagliati conduce al fallimento, il che sottolinea l’importanza di un’analisi approfondita.

Per gli investitori individuali, questo significa avere il coraggio di sfidare le mode di mercato, come l’euforia per le azioni tecnologiche durante una bolla, ma solo dopo una valutazione fondamentale rigorosa. Il fondo utilizza un “simulatore di investimento” per aiutare i gestori a imparare dai propri errori, analizzando la loro storia di trading. Un investitore personale può adottare un approccio simile tenendo un diario delle proprie decisioni, riflettendo su ciò che ha funzionato e cosa no per affinare la propria strategia.

Tecnologia e AI: Il Futuro della Gestione Finanziaria

Un altro elemento chiave del successo del fondo è la sua adozione della tecnologia, in particolare dell’intelligenza artificiale . Con 35 milioni di transazioni annuali, il fondo opera come una delle principali aziende tecnologiche della Norvegia, con processi altamente automatizzati e tutto ospitato nel cloud. Sorprendentemente, il 40% dei dipendenti contribuisce con codice alla banca centrale del fondo, e l’AI è integrata in ogni aspetto, dal trading alla riduzione dei costi.

Tangen racconta che l’AI ha migliorato l’efficienza del 15% in un solo anno, con applicazioni che vanno dall’ottimizzazione delle operazioni di trading alla gestione dei cambiamenti degli indici. Ad esempio, i modelli di AI aiutano a decidere se vendere un titolo il lunedì e riacquistarlo il venerdì per sfruttare le dinamiche di mercato. Per gli investitori personali, questo suggerisce di esplorare strumenti di analisi finanziaria basati su AI, come robo-advisor o app di gestione del budget, per prendere decisioni più informate e ridurre i costi operativi.

La Psicologia degli Investimenti: Lezioni dallo Sport

Un aspetto originale della strategia del fondo è l’uso di psicologi dello sport per migliorare le performance dei gestori. Tangen spiega che collaborare con uno psicologo dello sport è percepito come un segno di forza, a differenza di un normale psicologo che potrebbe suggerire una debolezza. Questi professionisti aiutano i gestori a concentrarsi sul processo piuttosto che sul risultato, riducendo lo stress e aumentando la resilienza nei periodi difficili.

Questa lezione è preziosa per gli investitori individuali. La finanza è un campo emotivo, dove la paura di perdere denaro o l’euforia di un mercato in rialzo possono portare a decisioni sbagliate. Adottare una mentalità orientata al processo – come stabilire regole chiare per comprare e vendere, o rivedere il portafoglio senza farsi influenzare dalle fluttuazioni giornaliere – aiuta a mantenere la disciplina e a evitare mosse impulsive.

Leadership e Cultura Aziendale: Uno Sguardo ai CEO

Attraverso il suo podcast, Tangen ha intervistato numerosi CEO di successo, notando un’evoluzione negli stili di leadership. Osserva una tendenza verso modelli più democratici, con strutture più piatte e maggiore consenso, accelerata dai social media e dalla digitalizzazione. In particolare, evidenzia l’ascesa dello stile di leadership indiano, caratterizzato da umiltà, empatia e un focus su obiettivi più grandi dell’individuo. Leader come Satya Nadella trattano i dipendenti con rispetto e evitano licenziamenti frettolosi, una strategia che può sembrare rischiosa a breve termine ma che spesso porta a migliori risultati a lungo termine.

Per gli investitori, questo sottolinea l’importanza di valutare la qualità della gestione e la cultura aziendale quando si scelgono le azioni. Due aziende nello stesso settore possono sembrare simili, ma una cultura forte e una leadership empatica possono fare la differenza tra successo e fallimento. Rapporti annuali, interviste ai CEO e analisi ESG possono aiutare a identificare aziende con una governance solida.

Gestire la Volatilità: Restare sulla Rotta

Tangen ha affrontato anche la sfida di gestire le aspettative durante la volatilità dei mercati. Nel 2022, il fondo ha registrato una perdita significativa, ma ha comunque superato il suo benchmark. Al contrario, il 2023 e il 2024 sono stati anni eccezionali, con profitti superiori a 220 miliardi di dollari nel 2023. Come gestire le pressioni da stakeholder politici o cittadini che potrebbero non comprendere la prospettiva a lungo termine? La risposta è nella trasparenza e nella gestione delle aspettative.

Comunicando chiaramente il mandato e il budget di rischio (misurato come tracking error, che consente una deviazione fino all’1,25% dall’indice in due anni su tre), il fondo evita sorprese. Questo approccio assicura che anche durante i ribassi, gli stakeholder comprendano la strategia. Per gli investitori personali, ciò evidenzia l’importanza di stabilire obiettivi finanziari chiari e comunicarli a familiari o consulenti. Un piano di investimento ben definito, con aggiornamenti regolari, aiuta a superare le tempeste di mercato senza cedere al panico.

Proprietà Attiva: Un Ruolo da Protagonisti

Il fondo si distingue anche per la sua proprietà attiva. Pur seguendo quasi 9.000 azioni, si impegna attivamente con 800 aziende, tenendo circa 3.000 incontri annuali e votando su oltre 100.000 risoluzioni in quasi 10.000 assemblee generali. Annunciando in anticipo le sue intenzioni di voto, il fondo influenza altri azionisti, amplificando il suo impatto a quasi il 5% dei voti globali. Questo approccio proattivo alla governance assicura che le aziende in cui investe siano allineate alla creazione di valore a lungo termine.

Per gli investitori individuali, la proprietà attiva si traduce nel rimanere informati sulle aziende del proprio portafoglio. Partecipare alle assemblee degli azionisti, leggere i rapporti annuali o seguire le chiamate con gli investitori può fornire informazioni preziose sulla direzione e la governance di un’azienda. Anche se i singoli investitori hanno meno influenza, l’azione collettiva attraverso il voto per delega o l’attivismo degli azionisti può fare la differenza.

Il Futuro degli Investimenti: Diversificazione ed Esperienze

Alla domanda su dove investirebbe un dollaro oggi, Tangen offre una risposta pragmatica e filosofica. Per i mercati finanziari, raccomanda diversificazione e un approccio a lungo termine, un consiglio valido per ogni investitore. Tuttavia, pone maggiore enfasi sull’investire in istruzione ed esperienze con familiari e amici. “L’istruzione è il miglior investimento che puoi fare”, afferma, seguita dalla spesa per connessioni significative, che secondo lui porta la maggiore felicità nel tempo.

Questa prospettiva è un promemoria rinfrescante per gli appassionati di finanza personale. Sebbene costruire ricchezza sia importante, destinare risorse alla crescita personale e alle relazioni può migliorare il benessere complessivo. Ad esempio, includere nel budget un corso di pianificazione finanziaria o una vacanza in famiglia può offrire rendimenti che vanno oltre i guadagni monetari, arricchendo la vita in modi che un portafoglio azionario non può.

Conclusione: Una Guida per la Finanza Personale

Le intuizioni di Nikolai Tangen sulla gestione del più grande fondo sovrano del mondo offrono una lezione magistrale per investitori di ogni livello. I punti chiave per la finanza personale includono:

  1. Pensa a Lungo Termine: Come il fondo norvegese, dai priorità alla crescita sostenibile rispetto ai guadagni immediati. Costruisci un portafoglio diversificato e mantieni il tuo piano, anche durante la volatilità.
  2. Sii Trasparente: Tieni registrazioni dettagliate dei tuoi investimenti e rivedi regolarmente la tua strategia per rimanere allineato ai tuoi obiettivi.
  3. Sii Controcorrente, con Saggezza: Cerca opportunità dove gli altri vedono rischio, ma sostieni le tue decisioni con una ricerca approfondita per evitare errori costosi.
  4. Sfrutta la Tecnologia: Usa strumenti come robo-advisor o app di budgeting per ottimizzare le tue decisioni finanziarie e ridurre i costi.
  5. Concentrati sul Processo: Adotta un approccio disciplinato agli investimenti, enfatizzando il processo rispetto ai risultati per rimanere resiliente nei momenti difficili.
  6. Investi in Te Stesso: Dai priorità all’istruzione ed esperienze, poiché offrono rendimenti composti in conoscenza e felicità.

Il consiglio finale di Tangen ai giovani – seguire la propria passione, dare priorità all’apprendimento e rimanere aperti al cambiamento – risuona profondamente nel contesto della finanza personale. Investire non riguarda solo il denaro; si tratta di comprendere il mondo, abbracciare la complessità e costruire una vita di scopo e realizzazione. Mentre navighi nel tuo percorso finanziario, prendi spunto dal playbook norvegese: resta curioso, resta disciplinato e investi in ciò che conta davvero.

QUI la puntata originale

Why Do People Suck At Money?

Dead on the Money

Perché le Persone Faticano con i Soldi? Le 5 Ragioni Principali e Come Migliorare

Gestire il denaro è una sfida che accomuna molte persone, indipendentemente dal reddito o dal background. Nel primo episodio del podcast Dead on the Money, i gestori finanziari Richard Coffin e Derek Dedman esplorano le ragioni per cui così tante persone trovano difficile amministrare le proprie finanze, offrendo al contempo strategie pratiche per migliorare. Questo articolo riassume i punti chiave del loro discorso, approfondendo le cinque cause principali delle difficoltà finanziarie e fornendo consigli utili per trasformare le cattive abitudini in comportamenti virtuosi. Che tu sia un principiante o un esperto di finanza personale, c’è qualcosa da imparare per tutti.

La Realtà delle Difficoltà Finanziarie

Le statistiche parlano chiaro: gestire il denaro non è un’abilità innata per la maggior parte di noi. In Canada, un sondaggio di Ipsos del 2015 ha rivelato che il 66% delle persone ammette di avere abitudini finanziarie che necessitano di miglioramenti. Circa il 50% dei canadesi e il 70% degli americani vive di stipendio in stipendio, con poco o nessun margine per il risparmio. In Canada, il rapporto tra debito delle famiglie e reddito disponibile è il più alto tra i paesi del G7, raggiungendo il 185%. Negli Stati Uniti, le spese mediche inaspettate sono la principale causa di bancarotta, mentre in Canada l’eccessivo ricorso al credito è il fattore dominante. Questi numeri evidenziano una verità scomoda: le difficoltà finanziarie sono diffuse e complesse.

Ma perché così tante persone faticano a gestire i propri soldi? Richard e Derek individuano cinque cause principali: fattori idiosincratici, mancanza di educazione finanziaria, variabili macroeconomiche, pregiudizi comportamentali e influenze sociali. Esaminiamo ciascuna di queste cause e scopriamo come affrontarle per migliorare la nostra salute finanziaria.

1. Fattori Idiosincratici: Quando la Sfortuna Colpisce

La vita è imprevedibile, e anche le persone più attente possono trovarsi in difficoltà finanziarie a causa di eventi inaspettati. Una bolletta medica improvvisa, la perdita del lavoro o una riparazione costosa possono mandare in tilt anche il budget più accurato. Negli Stati Uniti, le spese mediche sono la principale causa di bancarotta, mentre in Canada l’eccessivo indebitamento è un problema comune. Questi eventi, definiti “idiosincratici” perché unici per ciascun individuo, non dipendono necessariamente da cattive abitudini, ma dalla sfortuna o da circostanze fuori dal nostro controllo.

Come affrontarli: Non possiamo prevedere ogni imprevisto, ma possiamo prepararci. Creare un fondo di emergenza con almeno 3-6 mesi di spese essenziali è un ottimo punto di partenza. Inoltre, assicurazioni adeguate (come quelle sanitarie o di viaggio) possono mitigare l’impatto finanziario di eventi imprevisti. La chiave è pianificare in anticipo per ridurre la vulnerabilità a questi shock.

2. Mancanza di Educazione Finanziaria: Un Gap nel Sistema

Uno dei motivi principali per cui le persone faticano con i soldi è la mancanza di un’educazione finanziaria di base. In Canada, l’alfabetizzazione finanziaria non è stata tradizionalmente parte del curriculum scolastico, e anche se alcune province come la Columbia Britannica hanno introdotto programmi in tal senso, l’implementazione rimane frammentaria. Derek racconta di un cliente che, da giovane, non sapeva che non pagare una bolletta telefonica avrebbe danneggiato il suo punteggio di credito, portandolo a essere rifiutato per un prestito auto anni dopo. Questa ignoranza delle basi finanziarie è comune e può avere conseguenze durature.

Negli Stati Uniti, la situazione non è molto diversa, e anche paesi come la Norvegia, leader nell’educazione finanziaria, mostrano alti livelli di debito delle famiglie. Questo dimostra che l’educazione da sola non è sufficiente, ma rimane un pilastro fondamentale per prendere decisioni informate.

Come affrontarli: Colmare il gap educativo richiede iniziativa personale. Libri, podcast, blog e corsi online possono aiutare a imparare le basi della gestione del denaro, come il budgeting, il funzionamento del credito e l’importanza del risparmio. Programmi di volontariato nelle scuole, come quelli a cui Richard ha partecipato, stanno cercando di introdurre concetti finanziari ai giovani, ma gli adulti devono assumersi la responsabilità di autoeducarsi. Iniziare con piccoli passi, come leggere un libro di finanza personale o seguire un canale YouTube affidabile come The Plain Bagel di Richard, può fare la differenza.

3. Variabili Macroeconomiche: Un Sistema che Non Aiuta

Le condizioni economiche più ampie giocano un ruolo significativo nelle difficoltà finanziarie. Negli ultimi vent’anni, il costo della vita è aumentato drasticamente, mentre i salari non hanno tenuto il passo. In Canada, il rapporto tra il prezzo medio di una casa e il reddito mediano è passato da 4,2 nel 2004 a 7,7 nel 2024. Negli Stati Uniti, è aumentato da 6,0 a 7,2 nello stesso periodo. L’inflazione, soprattutto nel 2023, ha reso beni essenziali come alimentari e utenze più costosi, con Derek che nota come una spesa settimanale possa facilmente superare i 180 dollari per poche necessità.

Questi fattori sistemici, come l’aumento dei tassi di interesse e la scarsità di alloggi a prezzi accessibili, rendono la gestione del denaro più difficile. La “premiumizzazione” del mercato immobiliare, con costruttori che si concentrano su proprietà di fascia alta, lascia meno opzioni per chi cerca soluzioni abitative economiche.

Come affrontarli: Sebbene non possiamo controllare l’economia, possiamo adattarci. Ridurre le spese discrezionali, come mangiare fuori o abbonamenti non essenziali, può liberare risorse per affrontare costi crescenti. Inoltre, esplorare opzioni abitative alternative, come affittare invece di comprare in mercati costosi, o considerare città meno care, può alleviare la pressione finanziaria. Infine, investire in modo intelligente per combattere l’inflazione a lungo termine è cruciale, anche se richiede di superare la paura delle fluttuazioni di mercato.

4. Pregiudizi Comportamentali: La Battaglia con il Nostro Cervello

La finanza comportamentale, un campo in cui Derek si è specializzato, ci insegna che il nostro cervello non è naturalmente predisposto per gestire il denaro. Daniel Kahneman, vincitore del Premio Nobel, ha dimostrato che gli esseri umani non sono i decisori razionali ipotizzati dall’economia tradizionale. Pregiudizi cognitivi ed emotivi influenzano le nostre scelte finanziarie, spesso portandoci a decisioni irrazionali.

  • Pregiudizi cognitivi: Il base rate neglect ci porta a ignorare le probabilità reali, come credere che un’azione rischiosa possa arricchire rapidamente. Il confirmation bias ci spinge a cercare solo informazioni che confermano le nostre convinzioni, mentre il mental accounting ci fa trattare il denaro in modo diverso a seconda della sua fonte (ad esempio, spendere una vincita più facilmente di uno stipendio).
  • Pregiudizi emotivi: La loss aversion ci rende più sensibili alle perdite che ai guadagni, portandoci a evitare investimenti per paura di perdere. Il self-control bias ci spinge a cercare gratificazioni immediate invece di obiettivi a lungo termine, come il risparmio per la pensione. Lo status quo bias ci rende riluttanti a cambiare, facendoci mantenere abbonamenti inutili o abitudini di spesa dannose.
  • Scarsità mentale: Quando siamo stressati o sopraffatti, la nostra “larghezza di banda mentale” si riduce, portandoci a prendere decisioni rapide e spesso sbagliate, come affidarci a prestiti a breve termine.

Come affrontarli: La consapevolezza è il primo passo. Riconoscere questi pregiudizi permette di mitigarli. Ad esempio, automatizzare il risparmio o gli investimenti (come la strategia di Ulisse, che Derek descrive) elimina la tentazione di spendere. Creare routine, come controllare regolarmente il budget, riduce la dipendenza dalla motivazione. Lavorare con un consulente finanziario può anche fornire una prospettiva obiettiva, aiutando a evitare errori dettati dall’emotività.

5. Influenze Sociali: Il Potere del Nostro Ambiente

Le persone che ci circondano influenzano profondamente le nostre abitudini finanziarie. Se i tuoi amici o familiari hanno cattive abitudini di spesa, è più probabile che le adotti anche tu. Derek racconta di una coppia con un reddito elevato che faticava a risparmiare perché cercava di “tenere il passo” con un circolo sociale ancora più ricco, spendendo in viaggi e attività ben oltre i loro mezzi. Al contrario, crescere con genitori che insegnano la gestione del denaro, come nel caso di Derek, può instillare abitudini virtuose.

La “terapia finanziaria”, un campo emergente, esplora come i comportamenti finanziari siano spesso radicati in esperienze passate o dinamiche familiari. Ad esempio, chi è cresciuto in una famiglia dove il denaro era un tabù potrebbe evitare di affrontarlo, perpetuando cattive abitudini.

Come affrontarli: Circondati di persone che condividono i tuoi obiettivi finanziari, come amici che valorizzano la frugalità o il risparmio. Non si tratta di abbandonare chi spende troppo, ma di riconoscere la loro influenza e stabilire limiti. Parlare apertamente di denaro con la famiglia, soprattutto con i figli, può rompere il ciclo delle cattive abitudini. Insegnare ai bambini il valore del risparmio e del credito responsabile, come ha fatto il padre di Derek, crea una base solida per il futuro.

Strategie per Migliorare: Piccoli Passi, Grandi Risultati

Dopo aver identificato le cause delle difficoltà finanziarie, Richard e Derek propongono strategie pratiche per migliorare. La chiave è rendere la gestione del denaro il più semplice possibile, concentrandosi su abitudini e routine piuttosto che su motivazione temporanea.

  1. Guarda i Numeri: Il primo passo è affrontare la realtà. Creare un budget dettagliato, monitorando entrate, uscite, asset e debiti, ti dà una chiara immagine della tua situazione finanziaria. Anche se può essere doloroso, conoscere i numeri è essenziale per pianificare il futuro.
  2. Automatizza le Buone Decisioni: Ispirata alla strategia di Ulisse, automatizzare il risparmio (ad esempio, impostando bonifici automatici verso un conto di investimento) elimina la tentazione di spendere. Aumentare i contributi al risparmio ogni volta che il tuo stipendio cresce è un modo per costruire ricchezza senza sforzo.
  3. Trova l’Equilibrio: Non si tratta di eliminare ogni piacere, ma di bilanciare le spese di oggi con gli obiettivi di domani. Derek, ad esempio, ha investito in un campo da pallavolo sulla spiaggia, ma solo quando era finanziariamente pronto, senza sacrificare altri obiettivi.
  4. Educa Te Stesso: Leggi libri come Scarcity o Thinking, Fast and Slow per comprendere i pregiudizi comportamentali. Segui risorse affidabili per imparare le basi della finanza personale.
  5. Sii Disciplinato, Non Solo Motivato: La disciplina batte la motivazione. Piccoli passi costanti, come risparmiare una piccola percentuale ogni mese, portano a risultati significativi nel tempo.

Conclusione: Un Viaggio Verso la Libertà Finanziaria

Le difficoltà finanziarie sono complesse e radicate in una combinazione di fattori personali, sistemici e psicologici. Tuttavia, riconoscere queste sfide è il primo passo per superarle. Che si tratti di prepararsi agli imprevisti, colmare le lacune educative, navigare le pressioni economiche, gestire i pregiudizi comportamentali o scegliere influenze sociali positive, ogni piccolo cambiamento conta.

Richard e Derek ci ricordano che non si tratta di essere perfetti, ma di essere un po’ migliori ogni giorno. Con disciplina, consapevolezza e le giuste strategie, chiunque può trasformare la propria relazione con il denaro, costruendo un futuro finanziario più sicuro e soddisfacente. Inizia oggi: guarda i tuoi numeri, automatizza un risparmio, leggi un libro. Il tuo futuro te ne sarà grato.

QUI la puntata originale

Kenneth Rogoff | Podcast | In Good Company | Norges Bank Investment Management

In Good Company

Il Futuro dell’Economia Globale: Lezioni da Ken Rogoff per la Tua Finanza Personale

In un mondo in cui l’economia globale sembra navigare in acque sempre più turbolente, le intuizioni di un esperto come Ken Rogoff, economista di fama mondiale e coautore del celebre libro This Time It’s Different, offrono una bussola preziosa non solo per i policymaker, ma anche per chi vuole gestire al meglio le proprie finanze personali. In una recente conversazione con Nicolai Tangin, responsabile del Fondo Sovrano Norvegese, Rogoff ha condiviso una visione lucida e a tratti provocatoria sul presente e il futuro dell’economia globale, toccando temi come inflazione, dazi, debito pubblico, indipendenza delle banche centrali e l’impatto delle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale (IA). Questo articolo traduce le sue analisi in consigli pratici per i lettori di un blog di finanza personale, con l’obiettivo di aiutarti a navigare le incertezze economiche e prendere decisioni informate per il tuo portafoglio.

Un’Economia Globale in Caos: Somiglianze con gli Anni ’70

Rogoff descrive l’attuale stato dell’economia globale come “moderatamente buono” ma in rapido deterioramento, paragonandolo agli anni ’70, un periodo segnato da alta inflazione, shock petroliferi e instabilità politica. La causa principale? La “ristrutturazione della globalizzazione” guidata dalle politiche protezionistiche di Donald Trump e le crescenti tensioni geopolitiche in Europa e altrove. Questo scenario, secondo Rogoff, rappresenta un “viaggio selvaggio” per i mercati e i consumatori.

Cosa significa per te?
L’incertezza economica è il nemico numero uno della pianificazione finanziaria personale. Se i mercati azionari diventano nervosi, come Rogoff suggerisce, potresti vedere maggiore volatilità nei tuoi investimenti. Per proteggere il tuo portafoglio, considera una diversificazione più ampia: non solo tra azioni e obbligazioni, ma anche verso asset meno correlati ai mercati globali, come l’oro o i fondi indicizzati su settori stabili (ad esempio, beni di prima necessità). Inoltre, mantieni una riserva di liquidità per cogliere opportunità in caso di crolli improvvisi dei prezzi delle azioni.

I Dazi di Trump: Una Minaccia per i Consumatori

Uno dei temi centrali della discussione è l’impatto dei dazi proposti da Trump, che Rogoff descrive come una politica imprevedibile e potenzialmente dannosa. “Sembra che ogni mattina giri una ruota per decidere su quale paese puntare e quale dazio imporre,” scherza, ma il messaggio è serio: i dazi, che potrebbero raggiungere il 10-20% sull’Europa, aumenteranno i prezzi al consumo e ridurranno la qualità dei beni. Gli studi, sottolinea, dimostrano che i consumatori americani pagano i dazi “dollaro per dollaro”, come è accaduto nel 2018.

Implicazioni per la tua finanza personale
L’aumento dei prezzi dovuto ai dazi si traduce in un costo della vita più alto, che può erodere il tuo potere d’acquisto. Per prepararti, inizia a monitorare le tue spese e identifica aree in cui puoi ridurre i costi, come passare a marche più economiche o acquistare in grandi quantità per risparmiare. Inoltre, considera di investire in aziende che operano in settori meno colpiti dai dazi, come quelli tecnologici o dei servizi locali, che dipendono meno dalle catene di approvvigionamento globali. Infine, se hai un mutuo o un prestito, tieni d’occhio i tassi di interesse: un’inflazione più alta potrebbe spingere le banche centrali ad alzarli, aumentando il costo del tuo debito.

L’Inflazione: Una Bestia Non Addomesticata

Rogoff è categorico: l’inflazione non è morta, è solo in remissione. Contrariamente a molti economisti che negli ultimi anni hanno sottovalutato il rischio inflazionistico, lui sostiene che le banche centrali sono state fortunate a mantenere l’inflazione bassa grazie alla globalizzazione e all’ascesa della Cina, ma quel periodo è finito. Prevede un’altra ondata inflazionistica nei prossimi cinque-sette anni, innescata da shock come una guerra cibernetica, un’altra pandemia o una crisi climatica. Questi eventi potrebbero costringere le banche centrali a scegliere tra combattere l’inflazione alzando i tassi (rischiando una recessione) o lasciarla correre, con conseguenze devastanti per i consumatori.

Come proteggerti dall’inflazione
Per i risparmiatori, l’inflazione è come un ladro silenzioso che erode il valore del denaro. Ecco alcune strategie pratiche:

  1. Investi in asset che crescono con l’inflazione: Considera titoli del Tesoro indicizzati all’inflazione (TIPS negli Stati Uniti) o ETF che replicano indici di materie prime, che tendono ad apprezzarsi quando i prezzi salgono.
  2. Aumenta il tuo reddito: Se possibile, cerca modi per incrementare le tue entrate, come un lavoro secondario o un’attività freelance, per compensare l’aumento del costo della vita.
  3. Riduci il debito a lungo termine: I tassi variabili possono diventare insostenibili se l’inflazione spinge le banche centrali ad alzarli. Cerca di estinguere i debiti o di convertirli in tassi fissi.
  4. Budget flessibile: Crea un budget che ti permetta di adattarti a prezzi più alti, dando priorità alle spese essenziali e tagliando quelle superflue.

Il Debito Pubblico: Una Bomba a Orologeria

Con il debito pubblico statunitense a 36 trilioni di dollari e proiezioni che lo vedono salire a 65 trilioni in dieci anni, Rogoff avverte che il percorso attuale è insostenibile senza aggiustamenti significativi. Gli Stati Uniti, dice, possono giocare la “carta dell’inflazione” per ridurre il debito, ma ciò comporterà tassi di interesse più alti e un peso maggiore sui contribuenti. In Europa, il debito elevato ha già rallentato la crescita, limitando la capacità di investire in infrastrutture e innovazione.

Cosa puoi fare
Il debito pubblico non è solo un problema dei governi: influisce sulla tua vita attraverso tasse più alte, tassi di interesse crescenti e potenziale instabilità economica. Ecco come prepararti:

  • Riduci la tua esposizione al debito pubblico: Se investi in obbligazioni governative, considera di diversificare verso titoli di paesi con bilanci più solidi o verso obbligazioni societarie di alta qualità.
  • Pianifica per tasse più alte: Con il debito pubblico in aumento, i governi potrebbero aumentare le imposte. Metti da parte un fondo per coprire eventuali incrementi fiscali e considera strumenti di risparmio fiscalmente efficienti, come conti pensionistici o fondi di investimento a bassa tassazione.
  • Investi in crescita: Le economie con alto debito tendono a crescere più lentamente. Cerca opportunità in mercati emergenti, come l’India, che Rogoff vede come una storia positiva grazie alla sua crescita e agli investimenti in infrastrutture.

L’Indipendenza delle Banche Centrali Sotto Attacco

Un tema che preoccupa Rogoff è la crescente pressione politica sulle banche centrali, in particolare sulla Federal Reserve. Trump, come Nixon negli anni ’70, potrebbe cercare di influenzare la Fed, minandone l’indipendenza. Anche la sinistra, nota, ha proposte per utilizzare la Fed per finanziare programmi sociali, un’idea che rischia di alimentare l’inflazione. Rogoff prevede scenari estremi, come controlli sui prezzi o “repressione finanziaria”, in cui le banche sono costrette a detenere debito pubblico a rendimenti bassi.

Implicazioni per i tuoi investimenti
Se l’indipendenza della Fed vacilla, l’inflazione potrebbe sfuggire di mano, e i mercati finanziari diventerebbero più volatili. Per proteggerti:

  • Monitora le politiche monetarie: Tieni d’occhio le decisioni della Fed e le dichiarazioni dei politici. Un segnale di perdita di indipendenza potrebbe essere un aumento improvviso della spesa pubblica senza un corrispondente aumento delle tasse.
  • Investi in valute alternative: Se il dollaro, come prevede Rogoff, perde parte del suo dominio, considera di detenere una piccola parte del tuo portafoglio in valute più stabili o in criptovalute selezionate, anche se con cautela data la loro volatilità.
  • Punta sulla flessibilità: Mantieni un portafoglio che ti permetta di adattarti rapidamente ai cambiamenti, con una combinazione di asset liquidi e investimenti a lungo termine.

La Cina e l’India: Due Facce dell’Asia

Rogoff è scettico sulla crescita ufficiale della Cina (5%), suggerendo che il dato reale sia più vicino al 2-3%. La Cina, dice, sta affrontando una “giapponesizzazione”, con deflazione, un settore immobiliare in crisi e una perdita di fiducia dei consumatori. Al contrario, l’India è una storia positiva, con tassi di crescita superiori a quelli cinesi e investimenti in infrastrutture che gettano le basi per il futuro.

Come trarre vantaggio

  • Riduci l’esposizione alla Cina: Se hai investimenti in aziende cinesi o in fondi che puntano sull’Asia, considera di ridurre la tua esposizione e spostarti verso mercati più promettenti come l’India.
  • Investi in India: Cerca ETF o fondi comuni che si concentrano sull’India, specialmente nei settori tecnologici e infrastrutturali. Tuttavia, tieni presente i rischi legati alla governance e ai monopoli locali.
  • Attenzione alle materie prime: Un rallentamento cinese potrebbe deprimere i prezzi delle materie prime, influenzando negativamente paesi come il Brasile o l’Australia. Se investi in questi mercati, diversifica per mitigare il rischio.

L’Impatto dell’IA: Opportunità e Rischi

Rogoff riconosce il potenziale deflazionistico dell’IA, che potrebbe ridurre i costi e aumentare l’efficienza, come dimostrato dall’esperienza di Tangin, che riporta un aumento dell’efficienza del 15-20% nella sua azienda. Tuttavia, avverte che l’IA porterà anche tensioni politiche e spostamenti di lavoratori, creando incertezza. Inoltre, le alte valutazioni delle aziende di IA potrebbero innescare una bolla, anche se Rogoff vede un rischio maggiore nelle criptovalute.

Strategie per il tuo portafoglio

  • Investi nell’IA con prudenza: Se vuoi puntare sull’IA, scegli aziende consolidate con flussi di cassa solidi piuttosto che startup ad alto rischio. Gli ETF tecnologici possono essere un’opzione più sicura.
  • Aggiorna le tue competenze: L’IA potrebbe trasformare il mercato del lavoro. Investi nella tua formazione per acquisire competenze richieste, come la programmazione o l’analisi dei dati, per rimanere competitivo.
  • Evita le bolle: Non inseguire le valutazioni stratosferiche delle aziende di IA o criptovalute senza una solida analisi. Concentrati su investimenti con fondamentali forti.

Conclusione: Navigare l’Incertezza con Saggezza

Le analisi di Ken Rogoff dipingono un quadro complesso ma non privo di opportunità. L’economia globale è a un bivio, con rischi come l’inflazione, i dazi e il debito pubblico che minacciano la stabilità, ma anche con possibilità di crescita in mercati emergenti e tecnologie innovative. Per i lettori di un blog di finanza personale, la lezione principale è chiara: la preparazione è tutto. Diversifica il tuo portafoglio, monitora i segnali macroeconomici, riduci il debito e investi in te stesso per affrontare un futuro incerto. Come dice Rogoff, citando il grande maestro di scacchi Ben Larsen, è meglio essere “fortunati e bravi”. Con una pianificazione attenta, puoi aumentare le tue probabilità di essere entrambi.

QUI la puntata originale

Nobody Knows ( Yet Again )

The Memo by Howard Marks

Lezioni di Incertezza da Howard Marks

Se c’è una cosa che il mondo della finanza ci insegna, è che l’incertezza è una compagna costante. Nel suo ultimo memo, Nobody Knows (Yet Again), pubblicato il 14 ottobre 2024, Howard Marks, fondatore di Oaktree Capital, torna su un tema che ha esplorato più volte nella sua carriera: nessuno, nemmeno gli esperti, può prevedere con certezza il futuro economico. Ma cosa significa questo per chi, come te, sta cercando di gestire i propri risparmi, investire per il futuro o semplicemente capire come navigare in un mondo pieno di variabili imprevedibili? In questo articolo, esploreremo le idee chiave del memo di Marks, traducendole in lezioni pratiche per la tua finanza personale. Preparati: non ti promettiamo previsioni infallibili, ma strumenti per pensare con chiarezza in un mondo incerto.

L’Incertezza è il Punto di Partenza

Marks apre il suo memo con un’osservazione tanto semplice quanto potente: nessuno sa cosa accadrà. Sembra ovvio, ma quante volte ci lasciamo sedurre da analisti che parlano con sicurezza di tassi d’interesse, inflazione o mercati azionari? Nel 2024, il mondo è alle prese con un mix di sfide: le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, l’inflazione che non sembra voler sparire del tutto, guerre geopolitiche e politiche monetarie in continua evoluzione. Marks sottolinea che, nonostante i dati e le analisi a disposizione, il futuro rimane un mistero.

Per chi gestisce le proprie finanze personali, questo è un promemoria cruciale: smettere di cercare la “sfera di cristallo”. Quante volte hai esitato a investire perché “il mercato sembra instabile”? O magari hai seguito il consiglio di un guru finanziario, solo per scoprire che le sue previsioni erano sbagliate? Marks ci invita a fare pace con l’incertezza e a costruire strategie che non dipendano da previsioni perfette. Come? Con una pianificazione solida, diversificazione e un focus sul lungo termine.

Le Elezioni USA e il “Rumore” Politico

Uno dei punti centrali del memo è il contesto delle elezioni presidenziali USA del 2024. Marks nota che ogni quattro anni il mondo finanziario si ferma a speculare su chi vincerà e su come questo influenzerà i mercati. Kamala Harris o Donald Trump? Politiche fiscali più espansive o restrittive? Marks, però, è scettico sull’idea che il risultato elettorale abbia un impatto prevedibile e duraturo sui mercati. Storicamente, i mercati si adattano, indipendentemente da chi occupa la Casa Bianca.

Per te, che magari stai decidendo se investire i tuoi risparmi in azioni o obbligazioni, questo è un invito a ignorare il “rumore” politico. È facile lasciarsi influenzare da titoli allarmistici o da dibattiti accesi sui social media. Ma, come sottolinea Marks, le elezioni sono solo una delle tante variabili in gioco. Piuttosto che cercare di “scommettere” sul vincitore, concentra la tua energia su ciò che puoi controllare: il tuo budget, il tuo piano di risparmio e la diversificazione del tuo portafoglio. Un fondo indicizzato globale, ad esempio, può aiutarti a ridurre il rischio legato a eventi politici specifici, perché investe in aziende di tutto il mondo, non solo negli USA.

Inflazione e Tassi d’Interesse: Una Storia Ancora Aperta

Un altro tema caldo del memo è l’inflazione, che negli ultimi anni ha tenuto banco nelle discussioni economiche. Nel 2024, l’inflazione negli Stati Uniti sembra essersi stabilizzata intorno al 2-3%, ma Marks avverte che non è detto che rimanga lì. La Federal Reserve ha alzato i tassi d’interesse per combattere l’inflazione, ma ora si trova in una posizione delicata: continuare ad alzarli rischia di rallentare l’economia, mentre abbassarli troppo potrebbe riaccendere l’inflazione.

Per chi gestisce le proprie finanze, questo scenario ha implicazioni concrete. Se hai un mutuo a tasso variabile, ad esempio, potresti essere preoccupato per eventuali aumenti dei tassi. Marks non offre una soluzione magica, ma il suo approccio pragmatico suggerisce di prepararsi a diversi scenari. Considera di fissare il tasso del tuo mutuo se temi ulteriori rialzi, o di mantenere una riserva di liquidità per affrontare periodi di incertezza. Se invece sei un investitore, l’inflazione ti ricorda l’importanza di includere nel tuo portafoglio asset che possano proteggerti, come azioni di aziende solide o fondi indicizzati che storicamente hanno battuto l’inflazione nel lungo termine.

La Lezione di Charlie Munger: Ragionare all’Indietro

Uno dei momenti più interessanti del memo è quando Marks cita Charlie Munger, il leggendario partner di Warren Buffett. Munger era un maestro nel “ragionare all’indietro”: invece di cercare di prevedere il futuro, partiva dal risultato desiderato e identificava i passi necessari per raggiungerlo. Marks applica questo principio all’investimento, suggerendo che gli investitori dovrebbero concentrarsi su ciò che è ragionevole e controllabile, piuttosto che speculare su eventi incerti.

Per la tua finanza personale, questo è un consiglio d’oro. Vuoi andare in pensione a 65 anni con un certo livello di reddito? Vuoi comprare una casa tra cinque anni? Invece di chiederti “Cosa faranno i mercati?”, ragiona all’indietro: calcola quanto devi risparmiare ogni mese, quale tasso di rendimento è realistico e come diversificare i tuoi investimenti per ridurre i rischi. Strumenti come un piano di accumulo (PAC) in un ETF globale possono rendere questo processo semplice e automatico, permettendoti di costruire ricchezza senza dover indovinare il futuro.

Il Ciclo Economico e la Pazienza

Marks dedica una parte del memo a discutere il ciclo economico, osservando che l’economia non si muove mai in linea retta. Ci sono periodi di espansione, recessioni, riprese e così via. Nel 2024, gli Stati Uniti sembrano evitare una recessione, ma Marks avverte che nessuno può sapere con certezza cosa riserva il prossimo anno. La sua conclusione? Gli investitori di successo non sono quelli che prevedono il ciclo, ma quelli che si posizionano per prosperare in qualsiasi scenario.

Per te, questo significa adottare una mentalità paziente e disciplinata. Se investi in azioni, ad esempio, non farti prendere dal panico durante un calo del mercato. I dati storici mostrano che i mercati azionari, nonostante le correzioni, tendono a crescere nel lungo termine. Un esempio pratico: se investi 500 euro al mese in un ETF sull’indice MSCI World con un rendimento medio del 7% annuo, in 20 anni potresti accumulare oltre 250.000 euro. La chiave è continuare a investire, anche quando le notizie economiche sembrano spaventose.

Evitare gli Errori: La Vera Chiave del Successo

Uno dei messaggi più potenti di Marks è che il successo negli investimenti (e nella finanza personale) non deriva dal fare mosse spettacolari, ma dall’evitare errori costosi. Comprare al picco di un mercato euforico o vendere in preda al panico sono errori classici che possono devastare i tuoi risparmi. Marks consiglia di mantenere una prospettiva razionale, basandoti su dati e logica piuttosto che su emozioni.

Come mettere in pratica questo consiglio? Primo, crea un piano finanziario chiaro e rispettalo. Se hai deciso di destinare il 20% del tuo reddito agli investimenti, fallo in modo costante, senza lasciarti influenzare dalle fluttuazioni del mercato. Secondo, diversifica: non mettere tutti i tuoi soldi in un’unica azione o in un’unica classe di asset. Terzo, educa te stesso. Leggere libri come The Psychology of Money di Morgan Housel o seguire blog di finanza personale può aiutarti a sviluppare una mentalità più razionale e informata.

Il Ruolo della Fortuna (e Come Ridurne l’Impatto)

Marks chiude il memo con un’osservazione intrigante: la fortuna gioca un ruolo enorme nei risultati finanziari, ma non dobbiamo lasciarci dominare da essa. Puoi fare tutte le scelte giuste e comunque ottenere risultati deludenti a causa di eventi fuori dal tuo controllo, come una crisi geopolitica o un crollo di mercato. Tuttavia, puoi ridurre l’impatto della fortuna con una strategia ben pianificata.

Per la tua finanza personale, questo significa costruire un “margine di sicurezza”. Mantieni un fondo di emergenza con 3-6 mesi di spese, così non sarai costretto a vendere i tuoi investimenti in un momento sfavorevole. Inoltre, investi regolarmente e a lungo termine, in modo che le fluttuazioni di breve periodo abbiano meno impatto. Infine, non cercare di “battere il mercato” con mosse rischiose: per la maggior parte delle persone, un portafoglio diversificato e a basso costo è la strada più sicura verso la crescita patrimoniale.

Abbraccia l’Incertezza, Agisci con Saggezza

Il messaggio di Howard Marks in Nobody Knows (Yet Again) è chiaro: il futuro è imprevedibile, ma questo non deve paralizzarti. Per chi gestisce le proprie finanze personali, l’incertezza non è un ostacolo, ma un’opportunità per costruire un approccio disciplinato e razionale. Concentrati su ciò che puoi controllare: risparmia regolarmente, diversifica i tuoi investimenti, evita errori emotivi e mantieni una prospettiva di lungo termine. Come dice Marks, non si tratta di sapere tutto, ma di agire con saggezza nonostante ciò che non sappiamo.

QUI la puntata originale .

Hendrik Bessembinder: Why It’s So Hard to Beat the Market

The Rational Reminder Podcast

Perché è così difficile battere il mercato: Le lezioni di Hendrik Bessembinder per gli investitori

Se hai mai sognato di scegliere l’azione perfetta, quella che ti farà diventare milionario, preparati a un reality check. Il professor Hendrik Bessembinder, docente presso l’Arizona State University, ha condotto ricerche che hanno scosso il mondo della finanza, mostrando quanto sia arduo battere il mercato azionario. Nel podcast Rational Reminder (episodio 346), Bessembinder ha condiviso i risultati dei suoi studi, mettendo in luce un concetto chiave: l’asimmetria nei rendimenti azionari. Questo articolo, scritto per chi vuole investire in modo consapevole, esplora le sue scoperte e offre spunti pratici per gestire il proprio portafoglio in un mercato tanto affascinante quanto spietato.

L’asimmetria nei rendimenti: una verità scomoda

Immagina di lanciare un dado truccato: la maggior parte delle volte ottieni un numero basso, ma in rare occasioni esce un punteggio altissimo. Questo è il cuore dell’asimmetria positiva nei rendimenti azionari, come spiegato da Bessembinder. In termini semplici, significa che la maggior parte delle azioni produce rendimenti modesti o addirittura negativi, mentre una manciata di titoli eccezionali genera guadagni stratosferici, spingendo verso l’alto la media del mercato.

Nel suo celebre paper del 2018, Do Stocks Outperform Treasury Bills?, Bessembinder ha analizzato quasi un secolo di dati azionari negli Stati Uniti. I risultati sono sorprendenti: solo il 42% delle azioni ha battuto i Treasury Bills (buoni del tesoro a un mese) nel lungo periodo. Ancora più scioccante, circa il 50% delle azioni ha registrato rendimenti negativi assoluti, e l’11% ha subito perdite quasi totali. Inoltre, solo il 31% delle azioni ha superato il rendimento complessivo del mercato.

Cosa significa? Che scegliere un’azione a caso è un po’ come giocare alla lotteria: le probabilità di successo sono scarse, e il rischio di perdere è alto. Ma c’è di più: solo il 4% delle azioni è responsabile di tutta la creazione di ricchezza netta del mercato azionario statunitense dal 1926. In altre parole, giganti come Altria Group o Nvidia hanno generato la stragrande maggioranza dei guadagni, mentre la maggior parte delle altre azioni ha deluso.

Perché succede? La volatilità è la chiave

L’asimmetria non è un caso, ma il risultato di un fenomeno matematico legato alla volatilità. Bessembinder spiega che i rendimenti azionari a breve termine, soprattutto per le piccole aziende, sono molto volatili. Questa volatilità, quando composta su lunghi periodi, crea una distribuzione asimmetrica: pochi grandi vincitori e molti perdenti. Le piccole aziende, con rendimenti più incerti, mostrano un’asimmetria ancora più marcata rispetto alle grandi imprese, che tendono a essere più stabili ma offrono rendimenti medi inferiori.

Un esempio pratico? Immagina un’azione che può salire o scendere del 10% ogni anno. Se guadagni il 10% per due anni consecutivi, il tuo capitale cresce del 21% (grazie alla capitalizzazione composta). Ma se perdi il 10% per due anni, il tuo capitale scende solo del 19%. E se alterni un anno positivo e uno negativo? Finisci con una perdita dell’1%. Questo squilibrio, amplificato dalla volatilità, spiega perché i rendimenti a lungo termine tendono a essere asimmetrici.

Le implicazioni per gli investitori individuali

Le ricerche di Bessembinder hanno implicazioni profonde per chi investe, soprattutto per chi sogna di “battere il mercato” scegliendo singole azioni o fondi gestiti attivamente. Ecco i punti chiave:

1. La diversificazione è il tuo scudo

La scoperta più pratica è l’importanza della diversificazione. Poiché solo una piccola frazione di azioni genera la maggior parte dei rendimenti, l’unico modo per assicurarti di possedere i futuri vincitori è investire in un portafoglio ampio, come un fondo indicizzato che replica l’intero mercato. Bessembinder cita Jack Bogle, fondatore di Vanguard: “Compra il pagliaio, non l’ago”. Un portafoglio diversificato riduce il rischio di scegliere le azioni sbagliate e attenua l’asimmetria, anche se non elimina del tutto la possibilità di rendimenti inferiori alla media.

Nelle sue simulazioni, Bessembinder ha mostrato che un portafoglio casuale di 100 azioni batte il mercato il 43% delle volte su 90 anni, rispetto al misero 4% di una singola azione. Tuttavia, anche con 100 azioni, l’asimmetria rimane: la maggior parte dei portafogli diversificati sottoperforma il mercato, ma il rischio di perdite catastrofiche si riduce drasticamente.

2. Attenzione alle medie

Un errore comune è concentrarsi solo sul rendimento atteso medio del mercato (ad esempio, il 6-7% annuo). L’asimmetria implica che la maggior parte degli investitori finirà sotto la media, perché pochi outlier positivi gonfiano il risultato medio. Per la pianificazione finanziaria, Bessembinder suggerisce di guardare alla mediana o all’intera distribuzione dei possibili risultati. Strumenti come le simulazioni Monte Carlo possono aiutare a visualizzare la gamma di scenari futuri, mostrando che è più probabile finire sotto la media che sopra.

3. La gestione attiva: un gioco ad alto rischio

Bessembinder ha esteso la sua analisi ai fondi comuni di investimento azionari. Nel suo studio, solo il 30% dei fondi ha battuto l’ETF SPY (che replica l’S&P 500) su un orizzonte di 30 anni. In media, i fondi sottoperformano a causa delle commissioni (circa 9 punti base al mese) e dell’asimmetria nei rendimenti. Anche prima delle commissioni, la maggior parte dei fondi non riesce a battere il mercato, perché costruire un portafoglio concentrato aumenta il rischio di mancare i grandi vincitori.

Tuttavia, ci sono eccezioni: circa 450 fondi su 8.000 hanno raddoppiato il rendimento di SPY, e 160 lo hanno triplicato. Questo dimostra che alcuni gestori sono abili, ma identificarli in anticipo è una sfida. Bessembinder sottolinea che il “rapporto segnale-rumore” è basso: i rendimenti passati non garantiscono successi futuri, e il mercato tende a neutralizzare l’abilità dei gestori inondandoli di capitali.

4. Il comportamento degli investitori conta

Un altro aspetto critico è il comportamento. Bessembinder ha calcolato che gli investitori in fondi comuni hanno perso collettivamente 1 trilione di dollari rispetto a SPY, non solo per le commissioni, ma anche per il “chasing” dei rendimenti: comprare fondi dopo un periodo di buoni risultati e vendere dopo cali. Questo comportamento amplifica le perdite, riducendo i rendimenti effettivi rispetto a una strategia buy-and-hold.

Chi sono i grandi vincitori? Non sempre chi pensi

Un altro studio di Bessembinder, Which U.S. Stocks Generated the Highest Long-Term Returns?, analizza le azioni che hanno prodotto i rendimenti più alti. Altria Group (un’azienda del tabacco) guida la classifica con un rendimento composto del 250 milioni percento su 96 anni, seguita da Vulcan Materials, un produttore di sabbia e asfalto. Sorprendentemente, non sono sempre le aziende tecnologiche o “glamour” a dominare. Nvidia, ad esempio, ha il rendimento più alto su 25 anni, ma non può competere con aziende longeve come Altria.

La lezione? I rendimenti eccezionali non dipendono solo dall’innovazione, ma da vantaggi competitivi durevoli, come i “fossati” descritti da Warren Buffett. Un’azienda di ghiaia può prosperare grazie alla logistica locale, mentre un’azienda tecnologica può fallire se non riesce a mantenere il passo. Questo rende ancora più difficile prevedere i vincitori futuri.

E i mercati globali? Ancora più asimmetrici

Bessembinder ha replicato la sua analisi sui mercati globali, utilizzando 30 anni di dati. Il risultato? L’asimmetria è ancora più pronunciata, probabilmente a causa della maggiore volatilità dei mercati internazionali. Questo rafforza l’idea che l’asimmetria sia una caratteristica universale dei mercati competitivi: più volatilità a breve termine significa più asimmetria a lungo termine.

Come applicare queste lezioni al tuo portafoglio

Dopo aver digerito queste informazioni, come puoi agire in modo pratico? Ecco alcuni consigli basati sulla ricerca di Bessembinder:

  1. Scegli la diversificazione: Per la maggior parte degli investitori, un fondo indicizzato a basso costo (come un ETF sull’S&P 500 o un fondo globale) è la scelta migliore. Ti garantisce di possedere i futuri vincitori senza il rischio di scegliere le azioni sbagliate.
  2. Pensa alla distribuzione, non solo alla media: Usa strumenti di pianificazione finanziaria per simulare scenari realistici. Non puntare solo sul rendimento medio, ma preparati a risultati inferiori, che sono più probabili.
  3. Evita di inseguire i rendimenti: Non comprare fondi o azioni solo perché hanno avuto un anno eccezionale. Una strategia buy-and-hold è più efficace nel lungo termine.
  4. Valuta la gestione attiva con cautela: Se vuoi provare a battere il mercato, cerca gestori con un track record solido e commissioni basse, ma sii consapevole che il rischio di fallimento è alto. Chiediti: “Ho davvero un vantaggio informativo o sto solo sperando?”
  5. Accetta l’asimmetria (o no): Se ami il brivido di un possibile grande guadagno, un portafoglio concentrato potrebbe tentarti. Ma Bessembinder avverte: le probabilità sono contro di te, e la diversificazione riduce l’asimmetria che cerchi.

Un messaggio finale: educa te stesso

Bessembinder non dà consigli di investimento diretti, ma il suo obiettivo è chiaro: educare gli investitori per prendere decisioni informate. Il mercato azionario è un luogo di opportunità, ma anche di insidie. La sua ricerca ci ricorda che battere il mercato è estremamente difficile, non perché manchino le opportunità, ma perché l’asimmetria rende i successi rari e imprevedibili.

Per gli investitori retail, la strada più sicura è spesso la più semplice: diversificare, mantenere i costi bassi e restare disciplinati. Se invece vuoi inseguire il sogno di un grande guadagno, fallo con gli occhi aperti, sapendo che stai giocando un gioco in cui pochi vincono. Come dice Bessembinder, “fai i tuoi compiti” e scegli la strategia che rispecchia i tuoi obiettivi e la tua tolleranza al rischio.

In un mondo finanziario dominato da storie di successi spettacolari, le ricerche di Bessembinder ci riportano con i piedi per terra, offrendo una guida razionale per navigare il mercato con consapevolezza. Investire non è una lotteria, ma un esercizio di pazienza, disciplina e realismo. E con queste lezioni in tasca, sei già un passo avanti.

QUI la puntata originale