Il portafoglio di Francesco Narmenni: ETF, stile e semplicità

Se c’è una cosa che Francesco Narmenni ci ha insegnato, nei sui video su YouTube è che la libertà finanziaria non è una corsa a chi accumula di più, ma un’arte da coltivare con pazienza, un po’ di furbizia e qualche ETF ben scelto. Oggi vi porto a fare un giro nel suo portafoglio di investimenti, una collezione di fondi passivi che urla “strategia semplice ma efficace” da tutti i pori. Pronti a scoprire cosa c’è dentro questo scrigno finanziario? Allacciate le cinture, si parte!

1. SPDR S&P 500 UCITS ETF (Acc) – 24%

Cominciamo con un classico intramontabile: l’SPDR S&P 500. Con un bel 24% del portafoglio, Francesco dice “sì” alle 500 aziende più potenti d’America, da Apple a Tesla, passando per chi produce il tuo caffè take-away. Questo ETF accumulante (niente dividendi, tutto reinvestito) è come il migliore amico affidabile che non ti lascia mai a piedi. Perché così tanto peso? Beh, gli Stati Uniti sono il motore dell’economia globale, e Narmenni lo sa bene: qui c’è crescita, stabilità e un pizzico di sogno americano.

2. iShares S&P 500 UCITS ETF (Acc) – 24%

Un momento, un altro S&P 500? Esatto! Francesco raddoppia la dose con l’iShares S&P 500, sempre al 24%. Stesso indice, stessa logica, ma un gestore diverso (BlackRock). È come avere due pizze margherita da due ristoranti top: il gusto è simile, ma il tocco personale cambia. Questo ETF è un altro pilastro del portafoglio, un modo per dire: “Se l’America va bene, io sto tranquillo”. Con quasi metà dei suoi soldi qui, Francesco punta forte sul mercato USA.

3. Amundi Index ETF MSCI Europe UCITS ETF DR (C) – 14%

E l’Europa? Non poteva mancare! Con il 14%, l’Amundi MSCI Europe porta nel portafoglio un po’ di sapore continentale: dalle fabbriche tedesche ai vigneti francesi, fino alle startup nordiche. Questo ETF segue l’indice MSCI Europe, coprendo le aziende più solide del Vecchio Continente. È il compromesso perfetto per chi vuole diversificare senza allontanarsi troppo da casa. Francesco sembra dire: “Ok, amo gli USA, ma un po’ di orgoglio europeo ci sta”.

4. iShares Core MSCI Emerging Markets IMI UCITS ETF (Acc) – 11,5%

Qui le cose si fanno piccanti! Con l’11,5%, l’iShares MSCI Emerging Markets ci porta in territori come Cina, India e Brasile, dove la crescita può galoppare, ma il rischio è dietro l’angolo. Questo ETF include non solo i big, ma anche aziende medio-piccole (grazie all’IMI, “Investable Market Index”). È il tocco avventuroso del portafoglio: Francesco sa che i mercati emergenti sono una scommessa, ma con un peso moderato tiene il brivido sotto controllo.

5. iShares Edge MSCI World Value Factor UCITS ETF – 6%

Attenzione, arriva il cacciatore di occasioni! Con il 6%, questo ETF di iShares punta sulle aziende sottovalutate a livello globale (quelle “value”, per intenderci). Pensate a titoli solidi ma un po’ snobbati dal mercato, pronti a rifiorire. Francesco qui dimostra di non voler solo cavalcare la crescita, ma anche pescare qualche affare. È come andare al mercatino dell’usato e trovare un tesoro nascosto: rischio calcolato, soddisfazione garantita.

6. iShares Core MSCI Pacific ex Japan UCITS ETF (Acc) – 5,5%

Un salto nell’Asia-Pacifico (senza Giappone) con il 5,5%. Questo ETF copre Australia, Hong Kong, Singapore e compagnia, zone dinamiche ma spesso dimenticate. È una mossa furba: diversifica oltre USA ed Europa, aggiungendo un po’ di sole e surf al portafoglio. Francesco qui sembra voler dire: “Non tutto il mondo gira intorno a Wall Street, diamo una chance anche agli aussie!”.

7. Xtrackers S&P 500 Equal Weight UCITS ETF 1C – 6%

Torniamo in America, ma con un twist. A differenza dei classici S&P 500, questo Xtrackers dà lo stesso peso a tutte le 500 aziende, non solo ai giganti. Con il 6%, Francesco bilancia la sua passione per gli USA evitando di dipendere troppo dai soliti noti (ciao, Big Tech!). È un po’ come invitare tutti alla festa, non solo i VIP: più equità, più diversificazione interna.

8. Amundi MSCI Japan UCITS ETF Acc – 4,5%

Sayonara monotonia! Con il 4,5%, questo ETF porta un po’ di Giappone nel mix: Toyota, Sony, sushi e precisione nipponica. L’economia giapponese è stabile e tecnologica, e Francesco lo sa. È una scelta elegante, un modo per dire: “Voglio un pezzo di Asia, ma senza esagerare”. Piccolo peso, grande impatto.

9. iShares MSCI USA Small Cap ESG Enhanced UCITS ETF (Acc) – 4,5%

Chiudiamo con un gioiellino: le small cap USA, con un occhio alla sostenibilità (ESG). Con il 4,5%, questo ETF punta sulle aziende più piccole d’America, quelle con potenziale di crescita ma anche un cuore green. Francesco qui mixa ambizione e coscienza: vuole guadagnare, ma senza pestare i piedi al pianeta. È il dettaglio che rende il portafoglio moderno e umano.

Ehi, avete notato? Il portafoglio di Francesco Narmenni è un vero “all-in” sull’azionario: zero obbligazioni, zero cash, niente oro o cripto a fare da paracadute. Solo ETF azionari, dall’America all’Asia, con una spruzzata di Europa e mercati emergenti. È come se Francesco avesse detto: “Tranquilli, il futuro è delle azioni, punto e basta!”. Una scelta coraggiosa, quasi da funambolo senza rete, che riflette la sua fiducia nella crescita a lungo termine dei mercati. D’altronde, per un downshifter come lui, che vive leggero e punta alla rendita passiva, l’azionario è il motore perfetto: volatile sì, ma con un potenziale che può far volare i risparmi nel tempo.

E se il Mercato Fa Crack?

“E se il mercato dovesse fare un bel capitombolo? Francesco, furbo lui, ha messo le mani su due appartamenti – uno addirittura oltreconfine così, tanto per non rischiare. Come diceva quella scritta epica all’inizio di Smackdown il sabato mattina, quando ancora ci svegliavamo con i cereali in mano: ‘Se non avete un piano B, DO NOT TRY THIS AT HOME!!!'”

PS : France c’ un bellissimo Avantis Global Small Cap Value 🙂 !!!