Il Portafoglio di Larry Swedroe: un’idea geniale con un pizzico di ribellione

Se c’è un nome che fa battere il cuore agli appassionati di finanza basata sull’evidenza, quello è Larry Swedroe. Questo guru degli investimenti, con un passato da vice presidente di Prudential Home Mortgage e oggi direttore della ricerca per Buckingham Strategic Wealth, ha passato la vita a smontare i miti della finanza tradizionale. Dimenticatevi i gestori attivi che promettono la luna (e spesso consegnano solo commissioni salate): Swedroe è il paladino dell’approccio passivo, basato su dati e numeri, non su promesse.

La sua storia con i portafogli d’investimento ha un sapore quasi leggendario. Negli anni ‘90, quando il mondo era ancora innamorato delle dot-com e delle scommesse speculative, Larry si è messo a studiare come ottenere rendimenti decenti senza rischiare di finire sotto un ponte. Il risultato? Il famoso “Larry Portfolio”, un’idea nata per ridurre il rischio di quei cigni neri che ogni tanto spuntano sui mercati (qualcuno ha detto 2008?). La sua intuizione, semplice ma geniale, è stata: perché non combinare una dose massiccia di obbligazioni sicure con una spruzzata di azioni ad alto potenziale, ma super rischiose, come le small-cap value? Risultato: un portafoglio che offre stabilità senza rinunciare a un po’ di pepe.

Il Larry Portfolio originale: un mix controcorrente

Ecco com’è nato il Larry Portfolio nella sua forma originale, un equilibrio che sembra quasi una provocazione per gli amanti del “tutto in azioni”:

  • 30% Azioni: divise in tre parti uguali (10% ciascuna):
    • Small-Cap Value USA (azioni di piccole aziende sottovalutate).
    • Small-Cap Value Internazionali (stesso concetto, ma oltreoceano).
    • Mercati Emergenti (per un tocco di adrenalina esotica).
  • 70% Obbligazioni: Treasury USA a medio termine (solide come una roccia, ma con un rendimento decente).

Questa allocazione è un capolavoro di “risk parity”: Swedroe usa le obbligazioni per tenere a bada la volatilità, mentre le azioni small-cap value e i mercati emergenti puntano a catturare rendimenti extra, grazie al premio per il rischio che storicamente queste categorie offrono. È un po’ come dire: “Mangio sano tutta la settimana, ma il sabato mi concedo una pizza!”. Funziona perché bilancia rischio e rendimento in modo astuto, con un occhio alla diversificazione globale.

Da USA a Europa: trasformiamolo con ETF UCITS

Ok, ma noi europei che facciamo? I Treasury USA sono fantastici, ma per un investitore del Vecchio Continente servono soluzioni più vicine a casa, magari con ETF UCITS, che rispettano le normative UE e sono facilmente accessibili tramite broker come DEGIRO o Interactive Brokers. E poi, diciamocelo, vogliamo qualcosa che parli un po’ la nostra lingua (o almeno quella dell’euro!). Ecco come possiamo adattare il Larry Portfolio originale:

  • 30% Azioni:
    • 20% Avantis Global Small Cap Value : UCITS ETF Questo ETF copre small-cap value globali (USA, Europa, Giappone e altri mercati sviluppati) con un approccio attivo che punta su aziende sottovalutate e profittevoli. TER 0,39%, ticker AVWS. Unifica l’esposizione small-cap value USA e internazionali in un unico strumento, semplificando la vita e massimizzando il “value premium”.
    • 10% Mercati Emergenti : Vanguard FTSE Emerging Markets UCITS ETF, TER 0,22%. Un classico che offre esposizione a Cina, India, Brasile e oltre, con costi bassissimi e una solidità a prova di bomba.
  • 70% Obbligazioni:
    • Qui possiamo scegliere tra due strade, a seconda del gusto:
    • Opzione Europea: iShares Core Euro Government Bond , TER 0,09%. Investe in titoli di Stato dell’Eurozona (Germania, Francia, Italia…) con durata media di 7-10 anni. Sicuro, liquido e perfetto per chi vuole restare “locale”.
    • Opzione Globale hedged: iShares Global Government Bond UCITS ETF , TER 0,20%. Esposizione globale ai titoli di Stato, con copertura in euro per chi vuole stabilità valutaria.

Perché questa versione europea funziona?

Con questo mix, manteniamo l’essenza del Larry Portfolio: tanta sicurezza nelle obbligazioni per dormire sonni tranquilli e un’esposizione mirata alle azioni che storicamente pagano un premio per il rischio. L’Avantis Global Small Cap Value porta il meglio delle small-cap value globali in un unico ETF, con un TER di 0,39% che riflette la sua gestione attiva ma mirata. Il Vanguard FTSE Emerging Markets aggiunge quel tocco di adrenalina esotica, mentre le obbligazioni – che siano europee o globali – tengono il tutto ben ancorato.

Un approfondimento sugli ETF: l’Avantis è una scelta stellare per chi crede nel potere delle small-cap value, con un focus su aziende profittevoli che potrebbe pagare nel lungo termine. Se vai sull’iShares Core Euro Government Bond, hai la semplicità dell’Eurozona a costi irrisori (0,09%!), mentre l’iShares Global Government Bond hedged ti dà diversificazione mondiale senza il mal di testa del cambio valuta.

Un consiglio da blogger: questo portafoglio non ti farà diventare milionario overnight (non è il suo scopo!), ma è un alleato per chi cerca crescita costante con un rischio controllato. E poi, diciamocelo, seguire le orme di Larry Swedroe – con un twist europeo e un ETF Avantis sotto il braccio – ti fa sentire un po’ un ribelle della finanza, no?