No bitcoin ETFs at Vanguard? Here’s why

Perché Vanguard dice no ai Bitcoin ETF: una scelta per gli investitori di lungo termine

Negli ultimi tempi, l’arrivo degli ETF spot su Bitcoin ha fatto parlare molto, suscitando entusiasmo in alcune nicchie del mondo finanziario. Tuttavia, Vanguard, uno dei colossi della gestione patrimoniale, ha deciso di non cavalcare quest’onda. Non solo non lancerà un proprio ETF su Bitcoin o altri prodotti legati alle criptovalute, ma non offrirà nemmeno quelli di altri emittenti sulla sua piattaforma di intermediazione. In un’intervista, due figure chiave di Vanguard – Janel Jackson, responsabile globale dei mercati di capitali ETF e delle relazioni con broker e indici, e Andrew Kadjeski, capo del settore brokerage e investimenti – spiegano il perché di questa scelta.

Nessun ETF su Bitcoin all’orizzonte per Vanguard

Ci sono piani per lanciare un ETF su Bitcoin?
Jackson è chiara: “No, allo stato attuale delle criptovalute come classe di attivi, Vanguard non ha intenzione di lanciare un proprio ETF su Bitcoin o altri prodotti legati al mondo crypto. Quando scegliamo quali prodotti offrire, valutiamo diversi aspetti: il loro valore di investimento a lungo termine, l’allineamento con le esigenze dei nostri clienti e la loro sostenibilità. Nonostante il recente aumento dell’interesse per Bitcoin e criptovalute, non crediamo che al momento abbiano un ruolo appropriato nei portafogli orientati al lungo termine.”

Vanguard segue un processo rigoroso per decidere quali prodotti lanciare. Ogni idea di investimento deve superare quattro “filtri”: merito di investimento, necessità dei clienti, vantaggio competitivo e fattibilità. Questo approccio selettivo garantisce che solo i prodotti più solidi arrivino sul mercato. Curiosamente, però, Vanguard guarda con interesse alla tecnologia blockchain, che sta dietro alle criptovalute. Jackson spiega: “Riteniamo che il blockchain possa rendere i mercati più efficienti in molte applicazioni, al di là delle criptovalute, e stiamo investendo in ricerca su questo fronte.”

Perché Vanguard non offre prodotti crypto sulla sua piattaforma?

Kadjeski sottolinea il motivo principale: “Gli investitori hanno molte opzioni per gestire i loro risparmi, sia per la pensione, l’educazione dei figli o il fondo di emergenza. Chi sceglie Vanguard sa che mettiamo i loro interessi al primo posto. Questo si riflette nei prodotti e servizi che offriamo – o che decidiamo di non offrire.”

Sarebbe stato semplice per Vanguard aprire le porte a prodotti legati alle criptovalute, ma la società ha scelto un’altra strada. “La nostra piattaforma è pensata per investitori di lungo termine, che comprano e mantengono i loro investimenti,” continua Kadjeski. “Non puntiamo a seguire le mode del momento.”

Jackson aggiunge: “Per Vanguard, le criptovalute sono più una speculazione che un investimento. A differenza delle azioni, che rappresentano una quota di un’azienda con prodotti, servizi e spesso dividendi, o delle obbligazioni, che generano flussi di interessi, le criptovalute non hanno un valore economico intrinseco né flussi di cassa. Anche se classificate come commodity, sono una classe di attivi immatura, con una storia breve e una volatilità estrema che può destabilizzare un portafoglio.”

Un recente articolo di Morningstar ha evidenziato come anche una piccola allocazione del 5% in Bitcoin in un portafoglio bilanciato tradizionale possa aumentarne drasticamente il rischio, proprio a causa della volatilità del Bitcoin. Kadjeski lo conferma con un esempio: “Negli ultimi tre anni, il prezzo del Bitcoin è salito fino al 150% e crollato fino al 77%. Calo a doppia cifra sono la norma per le criptovalute. Per recuperare un -50%, serve un +100%. Più un asset è volatile, più spinge a fare trading, ma noi vogliamo aiutare gli investitori a risparmiare di più, tradare di meno e mantenere una visione di lungo termine.”

Una scelta coerente con la storia di Vanguard

Non è la prima volta che Vanguard prende una posizione controcorrente. Jackson ricorda: “Negli anni ’90, avremmo potuto sfruttare il boom dei fondi internet, ma ci siamo chiesti: ‘È davvero nell’interesse di lungo termine dei nostri clienti?’ Col senno di poi, credo che abbiamo fatto la scelta giusta.” Kadjeski aggiunge che decisioni simili sono state prese anche per la piattaforma di intermediazione: nel 2019, Vanguard ha eliminato fondi ed ETF a leva o inversi, spesso fraintesi e rischiosi, e nel 2022 ha escluso la maggior parte delle azioni over-the-counter, note per la loro bassa liquidità e i rischi elevati.

Jackson conclude: “Sappiamo che la nostra posizione sulle criptovalute non piacerà a tutti, ma molti investitori apprezzano la nostra coerenza. La nostra missione – offrire agli investitori la miglior chance di successo – non è solo uno slogan. È parte del nostro DNA, e con questa decisione restiamo fedeli a ciò che siamo.”

In un mondo finanziario pieno di mode passeggere, Vanguard continua a puntare sulla stabilità e sul lungo termine, anche a costo di andare controcorrente. Una lezione di disciplina che, forse, può ispirare anche i risparmiatori più curiosi di novità.

Articolo orginale di Janel Jackson and Andrew Kadjeski : No bitcoin ETFs at Vanguard? Here’s why