Slow Habits

Mi ricordo di aver sentito il consiglio di concentrarmi su un’abitudine all’anno e di aver pensato che fosse una stupidaggine colossale.

Si dice che ci vogliano 30 giorni per costruire una nuova abitudine, no? Quindi, in teoria, potresti sceglierne una al mese e alla fine dell’anno trasformarti in un superuomo che corre, medita, fa bagni di ghiaccio, si alza presto, tiene un diario, massimizza Duolingo e chi più ne ha più ne metta.

Ma non funziona mai proprio così, vero?

Ho iniziato a interessarmi al miglioramento delle mie abitudini quando ero all’università. “Il potere delle abitudini” (Atomic Habits non era ancora uscito) mi ha aperto gli occhi: il mio stile di vita era più sotto il mio controllo di quanto pensassi. Potevo coltivare in me stesso quelle qualità che invidiavo negli altri.

Così ho iniziato a provare a adottare diverse abitudini. Ho provato ad allenarmi regolarmente. Ho provato ad alzarmi ogni giorno alle 5:30. Ho provato a meditare tutti i giorni. E spesso l’abitudine reggeva, per un po’. Poi però qualcosa la interrompeva, crollava tutto, e io mollavo per settimane, mesi, a volte anni.

A un certo punto ho quasi smesso di fare questi tentativi aggressivi di cambiare le mie abitudini. Mi sembravano inutili. Una nuova routine funzionava per un periodo, poi svaniva, sostituita da qualche altro oggetto luccicante che attirava la mia attenzione.

Ma lungo la strada è successo qualcosa di diverso. Alcune abitudini hanno iniziato a formarsi da sole.

L’esempio più grande è bere meno. Ho smesso di bere per un anno, da giugno 2020 al 2021, ma dopo quel periodo ho deciso di ricominciare. All’inizio andava bene, era divertente avere di nuovo l’alcol nella mia vita. Ma poi ha iniziato a crescere un senso di fastidio. Volevo smettere di nuovo.

Non l’ho fatto, però, almeno non in modo drastico. Ci sono state un paio di volte in cui ho preso una pausa deliberata di una settimana o persino un mese, ma i periodi senza bere si sono naturalmente allungati sempre di più. C’è qualcosa nel ricordarmi continuamente il desiderio di smettere, e poi farlo e sentirmi bene, che ha lentamente spinto l’abitudine in quella direzione senza che dovessi forzarla.

Da un lato, potrebbe sembrare un fallimento: desideravo sviluppare questa abitudine di non bere quattro anni fa e ci sto ancora lavorando.

Dall’altro lato, però, c’è qualcosa di più solido nel lasciare che emerga lentamente nel tempo. Questo dà all’abitudine una forza che non credo avrebbe se cercassi di imporla tutta d’un colpo. A questo punto, sono abbastanza sicuro che, seguendo questa traiettoria, tra un anno o due berrò alcol meno di 10-20 giorni all’anno. Non devo forzarlo. Il desiderio continua semplicemente a diminuire.

Un altro esempio è scrivere. Due anni fa ho deciso di buttarmi a capofitto nella scrittura, ma solo negli ultimi mesi ho trovato una routine che mi sembra davvero solida. All’inizio ero più distratto, non sempre era la priorità della giornata. E dopo i miei sprint intensi di due o tre mesi, avevo bisogno di qualche settimana senza scrivere per riprendermi. Stavo ancora forzando tutto.

Ma dopo due anni di desiderio di essere uno scrittore e di concentrarmi intensamente su questo, ora voglio naturalmente farlo ogni mattina. Non devo quasi mai forzarmi ormai. Succede e basta.

Questa idea di lasciare che le abitudini emergano lentamente va contro la retorica comune che devi essere costante. Devi farlo ogni giorno. Non puoi spezzare la catena.

Ma forse questa è una regola d’oro per costruire qualsiasi cosa. Più velocemente la costruisci e più la forzi, più fragile sarà. Più lentamente e naturalmente la metti insieme, più resistente diventerà.

Ovviamente ci vuole equilibrio. Se sei troppo indulgente con te stesso, il cambiamento potrebbe non arrivare mai. Potresti finire per essere quel tipo che passa dieci anni a dire “oh, voglio smettere di bere” senza mai farlo.

Ma se hai pazienza e continui a spingerti delicatamente nella direzione giusta, il cambiamento che desideri potrebbe emergere da solo. E sarebbe meglio sviluppare un’abitudine nel corso di un anno che fallire nel tentativo di adottarne dodici.

Articolo originale di Nat Eliason : https://www.nateliason.com/blog/slow-habits