Categoria: INTERVISTE IMPOSSIBILI

Interviste Impossibili – La Finanza che Non Ti Aspetti
Benvenuti nella rubrica dove l’impossibile diventa possibile: qui chiacchiero (con l’aiuto dell’intelligenza artificiale) con i giganti della finanza, vivi… o anche un po’ meno.
Da Warren Buffett a John Maynard Keynes, da Nassim Taleb fino ai banchieri rinascimentali, nessuno sfugge al mio microfono virtuale.
Domande dirette, risposte sorprendenti, un pizzico di ironia e tanta curiosità: perché, alla fine, capire la finanza può essere divertente!

Interviste Impossibili – Meb Faber

Chi è Meb Faber?

Meb Faber è un investitore quantitativo, co-fondatore e Chief Investment Officer di Cambria Investment Management, noto per i suoi ETF a basso costo e per il podcast “The Meb Faber Show”. Ha scritto diversi libri sulla costruzione di portafogli globali, l’asset allocation e l’importanza dei costi bassi e della diversificazione. È un convinto sostenitore della gestione passiva con un tocco quantitativo e dell’educazione finanziaria accessibile a tutti.


Le 8 Domande Impossibili

1. Meb, sei noto per promuovere portafogli globali. Perché un investitore retail dovrebbe considerare un’allocazione globale invece di concentrarsi solo sul proprio paese?

Meb Faber: “La diversificazione geografica è un’assicurazione. Molti investitori sono sovraesposti al proprio mercato domestico, ma la storia mostra che nessun paese è sempre vincente. Con un portafoglio globale riduci il rischio di avere tutti i tuoi soldi nel posto sbagliato al momento sbagliato.”

2. Uno dei tuoi messaggi più ripetuti riguarda i costi bassi. Quanto contano davvero?

Meb Faber: “Sono fondamentali. Puoi controllare poche cose negli investimenti: i costi sono una di queste. Ogni punto percentuale di spesa in meno può tradursi in decine di migliaia di dollari risparmiati in una vita. Ecco perché i miei ETF hanno costi bassissimi: voglio che le persone si tengano i loro rendimenti.”

3. Per un investitore retail nel 2025, come dovrebbe apparire un portafoglio semplice e solido?

Meb Faber: “Un portafoglio base? Un mix di ETF globali a basso costo: azioni globali, obbligazioni di qualità e magari un po’ di materie prime o oro per diversificare. Poi ribilanci periodicamente, e basta. Non serve complessità estrema per ottenere risultati decenti.”

4. Sei famoso per l’approccio “trend-following”. Può funzionare anche per un piccolo investitore?

Meb Faber: “Sì, ma deve essere semplice: un paio di regole chiare, niente trading frenetico. Anche solo uscire da un mercato quando scende sotto la media mobile a lungo termine può ridurre i crolli catastrofici. Non è perfetto, ma aiuta a sopravvivere ai mercati orso.”

5. Cosa pensi delle criptovalute nei portafogli personali?

Meb Faber: “Sono un asset speculativo. Puoi metterci un piccolo pezzo del portafoglio, ma solo quello che puoi perdere senza problemi. Non devono essere il cuore della tua strategia, ma un ‘satellite’.”

6. Qual è l’errore più grande che vedi fare agli investitori retail?

Meb Faber: “Inseguire le performance. Comprare quello che è appena salito e vendere quando scende. Questo distrugge valore. La disciplina e la costanza battono l’emotività quasi sempre.”

7. Quanto conta l’educazione finanziaria?

Meb Faber: “È tutto. Investire non è complicato, ma senza educazione la gente cade in trappole costose: prodotti cari, promesse irrealistiche, truffe. Imparare i concetti base è la migliore protezione per il proprio patrimonio.”

8. Se dovessi dare un solo consiglio a un giovane investitore del 2025?

Meb Faber: “Inizia presto, investi regolarmente e mantieni bassi i costi. Non cercare scorciatoie. Il tempo è il miglior alleato, l’emotività il peggior nemico.”


Frase iconica di chiusura

“Diversifica, mantieni i costi bassi e lascia che il tempo faccia il suo lavoro.”


Conclusione – I 3 consigli chiave di Meb Faber per il 2025

  1. Portafoglio globale e semplice → riduci il rischio concentrato.
  2. Costi bassi e disciplina → controlla ciò che puoi.
  3. Educazione finanziaria continua → proteggi te stesso prima ancora del tuo denaro.

Grazie, Meb, per questa intervista impossibile e per averci ricordato che spesso, nella finanza personale, la semplicità è l’arma più potente.

Interviste Impossibili – Cliff Asness

Chi è Cliff Asness?

Cliff Asness (nato nel 1966) è co-fondatore di AQR Capital Management, uno dei più grandi hedge fund quantitativi al mondo. È noto per il suo approccio basato su dati, fattori e ricerca accademica, oltre che per la sua presenza diretta (e spesso tagliente) su Twitter, dove non ha paura di dire la sua su mercati, politica monetaria e investimenti “smart beta”.


Le 8 Domande Impossibili

1. Dottor Asness, lei è conosciuto per l’approccio quantitativo agli investimenti. Nel 2025, conta ancora o l’AI ha cambiato le regole del gioco?

Cliff Asness: “L’AI è potente, certo, ma molti la usano come fosse magia. La finanza è fatta di dati rumorosi e la gente che si innamora di ogni nuova tecnologia rischia di confondere pattern temporanei con verità eterne. In breve: sì, conta ancora l’approccio quantitativo… con un pizzico di umiltà.”

2. Lei è un sostenitore dell’investimento fattoriale. Quali fattori sono ancora validi oggi?

Cliff Asness: “Valore, Momentum, Qualità, Low Risk. Gli esseri umani sono sempre gli stessi: comprano troppo quando le cose vanno bene e svendono quando vanno male. Quindi, finché esistono emozioni umane, questi fattori funzionano. L’unico problema? Sapere quando smettono di funzionare per un po’ senza farsi prendere dal panico.”

3. Molti investitori retail si chiedono: qual è, secondo lei, un portafoglio semplice ma efficace nel 2025?

Cliff Asness: “Non è un consiglio personalizzato, ma direi: un’allocazione globale azionaria con tilt su fattori value e quality, un po’ di obbligazioni di alta qualità e magari un pizzico di strategie alternative a bassa correlazione (se a basso costo). In pratica: diversificazione, costi bassi e niente scommesse folli. E per favore: niente meme stock come core holding!

4. Cosa pensa delle criptovalute e della loro integrazione nei portafogli?

Cliff Asness: “È complicato. Hanno una correlazione bassa con le azioni… finché non crollano tutte insieme. Non dico di evitarle del tutto, ma devono essere trattate come una scommessa speculativa marginale, non come un pilastro del portafoglio.”

5. L’inflazione e i tassi variabili hanno sconvolto i mercati negli ultimi anni. È cambiato qualcosa nel suo modo di vedere le obbligazioni?

Cliff Asness: “Le obbligazioni non sono morte. Il problema è che la gente le amava troppo quando rendevano zero e le odiava quando rendevano qualcosa. Il loro ruolo di diversificatore resta fondamentale, soprattutto se hai orizzonti lunghi.”

6. Perché secondo lei molti investitori retail faticano a mantenere la disciplina?

Cliff Asness: “Perché è noioso essere disciplinati. Vendere tutto e inseguire il trend del momento è emozionante. Il vero edge dell’investitore retail non è scoprire la prossima Nvidia… è evitare di fare sciocchezze quando tutti le fanno.”

7. Qual è l’errore più grande che vede fare agli investitori nel 2025?

Cliff Asness: “Confondere popolarità con sicurezza: solo perché qualcosa è su tutti i giornali non significa che sia un buon investimento. Il secondo errore? Avere aspettative irreali: guadagnare il 15% annuo senza rischio non esiste, nemmeno su TikTok.”

8. Se dovesse dare un solo consiglio ai giovani investitori?

Cliff Asness: “Imparate i fondamentali e seguite un piano. Non è sexy, ma funziona. E per favore, leggete prima di cliccare “compra”. Nessun backtest ti protegge dalla follia se non sai cosa stai facendo.”


Frase iconica di chiusura

“La diversificazione è noiosa, ma la noia batte il panico nove volte su dieci.”


Conclusione – I 3 consigli chiave di Asness per un retail nel 2025

  1. Punta sulla semplicità: Portafoglio globale diversificato, costi bassi, niente scommesse folli.
  2. Mantieni la disciplina: Il miglior edge del retail è la pazienza, non la velocità.
  3. Studia prima di investire: Senza conoscenza, ogni portafoglio è solo un caso fortunato (o sfortunato).

Grazie, dottor Asness, per questa intervista impossibile e per averci ricordato che la noia… è spesso la strategia vincente.


Interviste Impossibili – Nassim Nicholas Taleb

Chi è Nassim Taleb?

Nassim Nicholas Taleb (nato nel 1960) è un ex trader di opzioni, matematico e filosofo, autore dei celebri libri della serie Incerto tra cui Il Cigno Nero e Antifragile. Ha reso popolare l’idea che eventi rari e imprevedibili possano avere un impatto enorme sull’economia e sulla nostra vita… e che molti “esperti” tendono a ignorarli (finché non è troppo tardi).


Le 8 Domande Impossibili

1. Professor Taleb, lei è conosciuto per la teoria del Cigno Nero. Nel 2025, dopo pandemia, guerre e crisi, dobbiamo aspettarcene altri?

Nassim Taleb: “Se non te lo aspetti, non è un Cigno Nero. Ma sì, continueranno ad arrivare. Il problema è che le persone credono che il mondo sia stabile… finché non lo è più. Io dico: non prevedere, proteggiti.”

2. Come dovrebbe un piccolo investitore difendersi dagli imprevisti?

Nassim Taleb: “Semplice: niente leva, niente debiti, niente dipendenza da un unico reddito o investimento. Tieni una parte del portafoglio molto conservativa e una piccola parte pronta a sfruttare l’imprevisto. È la strategia barbell: sicurezza da un lato, rischio controllato dall’altro.”

3. Lei è molto critico verso gli “esperti” di mercato. Perché?

Nassim Taleb: “Perché molti non hanno skin in the game: danno consigli senza pagarne le conseguenze. Il chirurgo che sbaglia va in tribunale, l’economista che sbaglia una previsione va in TV a spiegarne un’altra. Preferisco ascoltare chi rischia la propria pelle, non chi vive di grafici PowerPoint.”

4. Che ne pensa dell’attuale mania delle criptovalute e del fintech?

Nassim Taleb: “Le criptovalute dovevano essere un’alternativa al sistema finanziario… e sono diventate un casinò. La tecnologia è utile, la speculazione no. Detto questo, l’idea di decentralizzazione è interessante, ma oggi è più marketing che realtà.”

5. Quali errori vede fare più spesso agli investitori nel 2025?

Nassim Taleb: “Credere che il passato predica il futuro, avere troppa fiducia nei modelli e non considerare i costi nascosti del rischio. E soprattutto: pensare di essere più intelligenti del mercato. Il mercato non è intelligente, ma può rovinarti più velocemente di quanto tu possa imparare.”

6. Se dovesse dare un solo consiglio a chi inizia a investire oggi, quale sarebbe?

Nassim Taleb: “Proteggi la tua vita prima del tuo portafoglio: nessun debito tossico, nessun rischio che ti rovina se sbagli. Poi investi solo ciò che puoi perdere senza cambiare stile di vita. L’obiettivo non è arricchirsi in fretta, è non distruggersi lentamente.”

7. È vero che il suo concetto di “antifragilità” si applica anche alle persone e non solo agli investimenti?

Nassim Taleb: “Assolutamente. Una persona antifragile migliora con lo stress: un sistema immunitario si rafforza con gli attacchi, un corpo diventa più forte allenandosi, un’azienda diventa più solida dopo una crisi se sa imparare. Evitare ogni rischio è un rischio peggiore.”

8. Ultima domanda: cosa pensa del futuro della finanza personale?

Nassim Taleb: “Più app, più automazione… e più errori umani perché la gente pensa che un’app la protegga dalla stupidità. La finanza personale non cambia: spendi meno di quello che guadagni, evita il debito cattivo e costruisci un cuscinetto. Il resto è rumore.”


Frase iconica di chiusura

“Non cercare di prevedere il futuro. Costruisci un futuro che non crolla quando sbagli previsione.”


Conclusione – I 3 consigli chiave di Taleb (ancora validi nel 2025!)

  1. Sii antifragile: organizza la tua vita e i tuoi investimenti in modo da beneficiare degli imprevisti.
  2. Evita la dipendenza da esperti senza rischio personale: ascolta chi mette in gioco la propria pelle.
  3. Riduci la fragilità: meno debiti, meno complessità inutile, più margine di sicurezza.

Grazie, professor Taleb, per la sua consueta franchezza e per averci ricordato che il futuro non si prevede… si costruisce. Alla prossima intervista impossibile!


Interviste Impossibili – Benjamin Graham

Chi è Benjamin Graham?

Benjamin Graham (1894–1976), conosciuto come il “padre dell’investimento value”, è l’uomo che ha insegnato a generazioni di investitori a guardare ai mercati con razionalità, tra cui un certo Warren Buffett. È l’autore di The Intelligent Investor, libro amatissimo… soprattutto dagli scaffali delle librerie.


Le 8 Domande Impossibili

1. Professor Graham, partiamo dal mito: chi è esattamente questo “Mr. Market” di cui parlate spesso?

Benjamin Graham: “Mr. Market è il tuo socio immaginario che ogni giorno ti propone di comprare o vendere la sua quota di affari a prezzi folli. È lunatico: un giorno è euforico e ti chiede cifre assurde, il giorno dopo è depresso e te la regala quasi gratis. Il punto è ignorare i suoi sbalzi d’umore e comprare quando è disperato, non quando è in festa. In pratica… è Twitter con un portafoglio.”

2. Il suo libro The Intelligent Investor è definito “il libro più famoso ma meno letto della storia degli investimenti”. È vero?

Benjamin Graham: “Ah, dolorosamente vero. Molti lo comprano, lo fotografano per Instagram e poi lo usano come fermaporta. Ma chi lo legge davvero capisce che non è un manuale di trucchi veloci: è un invito alla pazienza, alla disciplina e all’uso del cervello. Doti rare, oggi come allora.”

3. Siamo nel 2025: ETF, trading da smartphone e meme stock ovunque. Cosa ne pensa?

Benjamin Graham: “Direi che Mr. Market è diventato iperattivo e connesso a Wi-Fi 6. Ma il principio non cambia: valutazione razionale, margine di sicurezza e diversificazione. Se compri azioni perché vanno di moda su TikTok, beh… stai invitando Mr. Market a gestire anche il tuo conto corrente.”

4. Inflazione, tassi altalenanti, crisi geopolitiche… Come investirebbe lei oggi?

Benjamin Graham: “Un 50% in azioni solide e 50% in obbligazioni di alta qualità, ribilanciando ogni anno. È noioso? Certo. Ma preferisco noioso e ricco piuttosto che eccitante e… povero.”

5. Ha mai ceduto alla tentazione di un investimento assurdo? Tipo Bitcoin?

Benjamin Graham: “Non direi Bitcoin, ma una volta ho comprato un’azienda di telefoni a manovella quando tutti passavano ai modelli a disco. Ero giovane. Se fossi vivo oggi, forse avrei un paio di Dogecoin, giusto per sentirmi parte della follia. Ma come dicevo ai miei studenti: specula solo con soldi che puoi permetterti di perdere senza piangere troppo.”

6. In molti oggi investono in ETF tematici (tecnologia spaziale, robotica, energie pulite). È coerente con il suo concetto di “investimento intelligente”?

Benjamin Graham: “Se l’ETF è ben diversificato e i costi sono bassi, può avere senso. Ma attenzione: non comprate un tema solo perché è di moda. I temi passano, le valutazioni restano. L’intelligente investitore non insegue i razzi… li valuta con calma prima di salirci sopra.”

7. Che consigli darebbe ai giovani che iniziano a investire nel 2025, magari con pochi risparmi?

Benjamin Graham: “Due parole: disciplina e pazienza. Investire poco ma regolarmente è meglio che aspettare di essere ricchi per cominciare. E sì, anche un ETF globale con 50 euro al mese è già un passo avanti rispetto a chi aspetta ‘il momento giusto’. Il tempo nel mercato è più importante del market timing.”

8. Come vede il ruolo dell’educazione finanziaria oggi, in un mondo dove tutti possono investire con un’app in pochi secondi?

Benjamin Graham: “È fondamentale. La tecnologia ha reso l’accesso agli investimenti più semplice che mai, ma non ha reso le persone più sagge. Un click può farti comprare un’azione… o rovinarti se non sai cosa stai facendo. Senza educazione finanziaria, la facilità diventa un’arma a doppio taglio.”


La frase iconica di chiusura

“Ricorda: il mercato è tuo servitore, non il tuo capo. E sì, leggi quel libro, almeno la Prefazione.”


Conclusione – I 3 consigli chiave di Graham (valdi anche nel 2025!)

  1. Non seguire la folla: Mr. Market può essere simpatico, ma è lunatico. Mantieni la calma.
  2. Investi con disciplina e pazienza: Anche piccole somme, investite regolarmente, fanno la differenza.
  3. Studia prima di cliccare: La conoscenza è l’unico vero margine di sicurezza nell’era del trading veloce.

Grazie, professor Graham, per questa chiacchierata impossibile ma ricca di spunti reali. Alla prossima intervista impossibile!