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Pensieri In Un Anonimo Pomeriggio

Perché Tentare di Battere il Mercato con ETF Attivi e Fattoriali È una Trappola da Evitare

Negli ultimi anni, il panorama degli investimenti è stato arricchito da una nuova generazione di strumenti finanziari: gli ETF attivi e fattoriali. Questi prodotti promettono di superare i rendimenti del mercato attraverso strategie avanzate e sofisticate come l’allocazione dinamica degli asset o la selezione di titoli basata su determinati fattori di rischio. A prima vista, sembrano offrire un modo intelligente e innovativo per ottenere guadagni superiori rispetto ai tradizionali fondi indicizzati. Ma è davvero così? E soprattutto, è davvero utile inseguire queste promesse?

L’Attrattiva degli ETF Attivi e Fattoriali
Gli ETF attivi e fattoriali sono progettati per selezionare titoli o strategie che, in teoria, dovrebbero offrire rendimenti superiori al mercato generale. Ad esempio, un ETF fattoriale potrebbe concentrarsi su aziende con elevati rendimenti da dividendi, bassa volatilità o crescita rapida, sfruttando quelli che vengono considerati come “fattori premianti” nel tempo. Gli ETF attivi, d’altra parte, vengono gestiti da team di esperti che cercano di identificare opportunità di investimento per battere il mercato.

Per molti investitori, l’idea di battere il mercato è irresistibile. Chi non vorrebbe ottenere rendimenti più alti? Tuttavia questa stessa attrattiva può trasformarsi in una trappola.

Il Problema del Costo
Uno dei primi problemi che emergono quando si parla di ETF attivi e fattoriali è il costo. Rispetto ai fondi indicizzati tradizionali, questi strumenti spesso hanno commissioni di gestione più elevate. Anche se queste spese possono sembrare marginali, nel lungo termine possono erodere una parte significativa dei tuoi guadagni. John C. Bogle, nel suo libro “The Little Book of Common Sense Investing”, ci ricorda costantemente che minimizzare i costi è una delle chiavi per massimizzare i rendimenti a lungo termine. Ogni euro che paghi in commissioni è un euro in meno che lavora per te nel tuo portafoglio.

La Complessità che Non Serve
Un altro problema significativo è la complessità. Gli ETF attivi e fattoriali spesso richiedono una comprensione approfondita delle strategie sottostanti e dei fattori di rischio specifici. Questo può portare gli investitori a dover monitorare costantemente il loro portafoglio, aggiungendo stress e incertezza al processo di investimento. Al contrario, l’approccio passivo con fondi indicizzati tradizionali è semplice e diretto: investi nell’intero mercato e lascia che il tempo faccia il suo lavoro.

Il Rischio di Non Battere il Mercato
Anche con le migliori intenzioni, la realtà è che molti ETF attivi e fattoriali non riescono a battere il mercato nel lungo periodo. Questo è dovuto a vari fattori, tra cui il cambiamento delle condizioni di mercato, l’imprevedibilità delle performance dei singoli fattori e l’inevitabile errore umano. Inoltre, la ricerca mostra che, anche se un fondo riesce a battere il mercato in un certo periodo, è molto difficile che questa performance venga mantenuta nel tempo.

Meno È Davvero Più
Tornando ai saggi consigli di Bogle, la semplicità spesso batte la complessità. I fondi indicizzati tradizionali che replicano l’intero mercato con costi minimi, offrono una soluzione alla portata di tutti che, storicamente, ha dimostrato di essere efficace. Anziché cercare di battere il mercato con strumenti complessi e costosi, l’approccio migliore è partecipare ai rendimenti complessivi del mercato, mantenendo i costi bassi e adottando una strategia di investimento a lungo termine.

Conclusione: Investire con Semplicità e Saggezza
In un mondo sempre più complesso, è facile lasciarsi tentare da prodotti finanziari che promettono rendimenti superiori e strategie innovative. Tuttavia, è importante ricordare che cercare di battere il mercato con ETF attivi e fattoriali comporta costi più elevati, maggiore complessità e un rischio significativo di non riuscire a raggiungere i risultati desiderati.

Alla fine, la saggezza sta nel mantenere le cose semplici. Investire in fondi indicizzati a basso costo, rimanere fedeli alla propria strategia e avere fiducia nel potere del mercato a lungo termine sono i veri segreti per costruire ricchezza. Meno è davvero di più e la strada più semplice è spesso anche la più efficace. Scegliere la semplicità non significa rinunciare al successo ma, piuttosto, garantirselo nel tempo.

QUI un articoletto da “bagno ” per approfondire uno degli ETF Ucits più chiacchierati .

The Little Book of Common Sense Investing

Don’t look for the needle in the haystack. Just buy the haystack. ( J.C. Bogle)

Se sei come molti di noi, probabilmente ti senti un po’ spaesato quando si tratta di investire. Tra tutti i consigli, le strategie complesse e i guru della finanza che spuntano ovunque, è facile sentirsi sopraffatti. È qui che entra in gioco John C. Bogle, fondatore di Vanguard Group, con il suo libro “The Little Book of Common Sense Investing”, un vero e proprio manuale per chi vuole avvicinarsi agli investimenti senza complicarsi la vita.

1. Perché i Fondi Indicizzati Sono il Tuo Migliore Amico
Bogle è un grande sostenitore dei fondi indicizzati, e per una buona ragione. Questi fondi non cercano di fare magie o di prevedere il futuro; si limitano a replicare la performance di un intero indice di mercato, come l’S&P 500. La bellezza di questo approccio è nella sua semplicità: invece di cercare di scegliere le singole azioni giuste (un’impresa quasi impossibile anche per gli esperti), investi nell’intero mercato e ne segui l’andamento. Nel lungo periodo, questo si traduce in rendimenti stabili e costi molto più bassi.

2. Attenzione ai Costi: Meno Paghi, Più Guadagni
Uno dei concetti chiave del libro è l’importanza di mantenere bassi i costi. Bogle ci ricorda che ogni euro speso in commissioni è un euro in meno nei nostri guadagni. I fondi gestiti attivamente, che promettono di battere il mercato, spesso falliscono proprio a causa delle loro alte commissioni e della continua compravendita di titoli. Al contrario, i fondi indicizzati, con le loro spese di gestione minime, lasciano più soldi nelle nostre tasche, permettendoci di ottenere risultati migliori senza sforzo.

3. Il Mito del “Battere il Mercato”
Tanti di noi sono tentati dall’idea di battere il mercato, di trovare quella singola azione che ci farà ricchi. Ma Bogle ci mette in guardia: la realtà è che pochissimi riescono davvero a farlo in modo costante. Anche i professionisti più esperti spesso commettono errori e finiscono per fare peggio del mercato stesso. La soluzione? Smettere di rincorrere illusioni e affidarsi ai fondi indicizzati o nel nostro caso ETF, che offrono una diversificazione naturale e riducono il rischio di errori costosi.

4. Pazienza: Il Miglior Amico dell’Investitore
Investire non è una gara a chi arriva primo, ma piuttosto una maratona. Bogle ci invita ad avere pazienza, a non lasciarci spaventare dalle oscillazioni di breve termine del mercato. La storia dimostra che, nel lungo periodo, i mercati tendono a crescere. Quindi, anziché farsi prendere dal panico nei momenti di crisi, Bogle suggerisce di mantenere la calma e continuare a investire in modo regolare. Questo approccio costante e disciplinato alla fine ripagherà.

5. Fiducia nel Mercato: Non Serve Essere Esperti
Bogle crede profondamente nel potere del mercato. Anche se a volte può sembrare imprevedibile o spaventoso, lui è convinto che, nel lungo termine, il mercato premia la pazienza e la disciplina. Ecco perché il suo consiglio è semplice: investire in un fondo indicizzato, restare fedeli alla propria strategia e lasciare che il tempo faccia il resto. Non serve essere degli esperti per avere successo; basta avere fiducia nel processo e mantenere i costi bassi.

Conclusione: La Saggezza del Semplice
In definitiva, “The Little Book of Common Sense Investing” ci insegna che l’investimento di successo non richiede strategie complesse o rischi elevati. Al contrario, la saggezza sta nel mantenere le cose semplici, minimizzare i costi e avere pazienza. Seguendo i consigli di Bogle, anche l’investitore meno esperto può costruire un portafoglio solido e prosperare nel lungo termine.

Quindi, se stai cercando un modo per investire senza stress e senza complicarti la vita, questo libro potrebbe essere il punto di partenza perfetto. In tutta onestà questo libro ha letteralmente cambiato il mio approccio verso il mercato e verso gli investimenti in generale , una lettura a volte faticosa ma necessaria per entrare al meglio nello spirito di uno dei più grandi investitori del XX secolo.

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La Sahm Rule: Un Indicatore Rapido per Identificare una Recessione (USA)

Quando l’economia inizia a vacillare, sapere se stiamo entrando in una recessione può fare la differenza tra prendere decisioni informate e subire passivamente le conseguenze. Ecco dove entra in gioco la Sahm Rule, un indicatore economico progettato per segnalare l’inizio di una recessione in modo rapido ed efficace.

Cos’è la Sahm Rule?

La Sahm Rule, sviluppata dall’economista Claudia Sahm, identifica una recessione quando la media mobile a tre mesi del tasso di disoccupazione aumenta di 0,5 punti percentuali o più rispetto al minimo dei 12 mesi precedenti. Questo aumento significativo nel tasso di disoccupazione nazionale è un forte segnale che l’economia sta rallentando in modo pericoloso.

Perché è Importante?

  • Segnalazione Tempestiva: A differenza di molti altri indicatori economici, che possono ritardare nel riflettere i cambiamenti nell’economia, la Sahm Rule offre un avviso tempestivo che una recessione è in atto. Questo può dare a governi, aziende e investitori il tempo necessario per adottare misure correttive.
  • Strumento di Policymaking: La Sahm Rule è particolarmente utile per i responsabili delle politiche economiche. Fornisce una base per azioni fiscali e monetarie immediate, riducendo potenzialmente la gravità di una recessione.
  • Guida per gli Investitori: Anche per gli investitori, la Sahm Rule può essere uno strumento prezioso per prendere decisioni finanziarie in modo più informato, proteggendo i propri investimenti durante i periodi di incertezza economica.

Come Funziona?

L’indicatore della Sahm Rule si attiva quando la media mobile a tre mesi del tasso di disoccupazione aumenta di almeno 0,5 punti percentuali rispetto al minimo dell’anno precedente. Se questo accade, è un segnale che l’economia potrebbe essere entrata in recessione.

Limiti e Considerazioni

La Sahm Rule, pur essendo più tempestiva di altri indicatori, è retroattiva: conferma una recessione solo dopo che il tasso di disoccupazione ha già iniziato a salire. Inoltre, è stata sviluppata per l’economia statunitense, quindi potrebbe non funzionare allo stesso modo in altri contesti economici.

Conclusione

La Sahm Rule è un potente strumento per chiunque desideri capire rapidamente quando l’economia sta entrando in una recessione. Con un segnale chiaro e tempestivo, permette di prendere decisioni informate, proteggendo sia le finanze personali che quelle aziendali in tempi incerti.

Il Permanent Portfolio

Investire può essere un processo complesso e stressante, soprattutto quando l’economia globale sembra essere in continua trasformazione. E se esistesse un modo per proteggere il tuo capitale indipendentemente dalle condizioni di mercato? Questo è esattamente ciò che Harry Browne ha cercato di realizzare con il suo Permanent Portfolio.

Cos’è il Permanent Portfolio?

Il Permanent Portfolio è una strategia d’investimento sviluppata negli anni ’80 dall’economista e autore Harry Browne. La sua idea era semplice ma rivoluzionaria: creare un portafoglio che potesse resistere a qualsiasi condizione economica, riducendo al minimo i rischi e garantendo una crescita stabile a lungo termine.

La Composizione del Permanent Portfolio

Il portafoglio è composto da quattro asset principali, ognuno con un peso del 25%. Questo equilibrio tra diverse classi di investimenti è pensato per affrontare quattro scenari economici fondamentali: crescita economica, inflazione, deflazione e recessione.

  • Azioni (25%): Perfette per cavalcare i periodi di prosperità economica, quando le aziende registrano buoni profitti e i mercati azionari crescono.
  • Obbligazioni a lungo termine (25%): Un’ancora di salvezza in tempi di deflazione e recessione, quando i tassi di interesse tendono a scendere e i prezzi delle obbligazioni a salire.
  • Oro (25%): L’oro è il rifugio per eccellenza in tempi di inflazione e incertezze economiche. Storicamente, ha mantenuto il potere d’acquisto anche nei periodi più turbolenti.
  • Cash o strumenti equivalenti (25%): Questa componente garantisce stabilità e liquidità, proteggendo il portafoglio nei periodi di deflazione e offrendo opportunità di acquisto quando altri asset sono in crisi.

Perché Funziona?

Il Permanent Portfolio funziona grazie alla sua diversificazione. Ogni componente del portafoglio è progettata per performare in modo ottimale in un particolare contesto economico. Ad esempio, quando l’economia è in espansione, le azioni tendono a brillare; durante la deflazione, le obbligazioni a lungo termine prendono il sopravvento; l’oro risplende durante l’inflazione, e il cash è la tua rete di sicurezza nei momenti di incertezza.

Un altro pilastro della strategia è la semplicità. Con solo quattro asset principali, il portafoglio è facile da gestire, e il ribilanciamento periodico (quando uno degli asset cresce o scende troppo rispetto al 25% iniziale) ti obbliga a “vendere alto e comprare basso”, una pratica che molti investitori trovano difficile da seguire.

I Vantaggi e i Limiti del Permanent Portfolio

Vantaggi:

  • Stabilità: La diversificazione riduce la volatilità e protegge il portafoglio da shock economici.
  • Protezione: Il portafoglio è costruito per resistere a ogni condizione di mercato, minimizzando il rischio di perdite significative.
  • Facilità di gestione: È semplice da mantenere, anche per chi non è un esperto di finanza.

Limiti:

  • Rendimenti moderati: Mentre è altamente protettivo, il Permanent Portfolio potrebbe non offrire rendimenti elevati in periodi di forte crescita economica.
  • Risposta a condizioni neutre: In situazioni economiche stabili, il portafoglio potrebbe non eccellere rispetto ad altre strategie più aggressive.

Composizione del Permanent Portfolio con ETF UCITS

25 % SWDA Questo ETF replica l’indice MSCI World, che copre un ampio spettro di azioni di grandi e medie capitalizzazioni nei mercati sviluppati. È un’opzione altamente diversificata, ideale per rappresentare la crescita economica globale. ( TER 0,20%) .

25% IBGL Questo ETF investe in obbligazioni governative dell’Eurozona con scadenze comprese tra 15 e 30 anni. È adatto per catturare i benefici di lungo termine delle obbligazioni durante i periodi di deflazione e recessione. (TER 0,15%) .

25% SGLD Questo ETF replica il prezzo dell’oro detenendo fisicamente lingotti di oro. L’oro è essenziale nel Permanent Portfolio per proteggere contro l’inflazione e le crisi economiche. (TER 0,12%) .

25%: ERNE iShares EUR Ultrashort Bond UCITS ETF EUR (Dist) replica l’indice Markit iBoxx EUR Liquid Investment Grade Ultrashort. L’indice Markit iBoxx EUR Liquid Investment Grade Ultrashort replica le obbligazioni societarie a breve scadenza denominate in euro. Rating: Investment Grade. Scadenza: 0-1 anno (tasso fisso) 0-3 anni (tasso variabile). ( TER 0,09%) .

Conclusioni

Il Permanent Portfolio di Harry Browne è una strategia d’investimento senza tempo, pensata per chi desidera una crescita stabile e una protezione costante contro le incertezze economiche. Se stai cercando un approccio semplice, robusto e diversificato per gestire i tuoi investimenti, il Permanent Portfolio potrebbe essere la soluzione ideale.

Ricorda, l’importante non è cercare di prevedere il futuro, ma essere preparati a qualsiasi cosa esso possa portare.

Dal Permanent Portfolio sono nate tantissime varianti , una delle più interessanti è la variante di Tyler , il Golden Butterfly.

Cos’è il Carry Trade

Il Carry Trade: La Strategia di Investimento che Potrebbe Farti Guadagnare con le Valute

Hai mai sentito parlare del carry trade? No? Beh, è una di quelle strategie di investimento che sembra complessa ma può essere davvero interessante (e potenzialmente redditizia) una volta che ne afferri il concetto. Vediamo insieme di cosa si tratta!

Cos’è il Carry Trade?

Il carry trade è una tecnica usata dagli investitori per sfruttare le differenze nei tassi di interesse tra due valute. Ecco come funziona in parole semplici:

  1. Prendere in prestito in una valuta con tasso di interesse basso: Immagina di poter prendere in prestito soldi in una valuta come lo yen giapponese (JPY), che ha un tasso di interesse bassissimo, tipo lo 0,5%.
  2. Investire in una valuta con tasso di interesse alto: Con i soldi presi in prestito, li converti in un’altra valuta, come il dollaro australiano (AUD), e li investi in qualcosa che rende di più, diciamo un 5%.

L’idea è che il profitto deriva dalla differenza tra ciò che paghi di interesse sul prestito (0,5%) e quello che guadagni dall’investimento (5%). Questa differenza è il tuo guadagno.

Un Esempio Facile

Supponiamo che prendi in prestito 1.000.000 di yen al tasso dello 0,5% annuo. Converti questi yen in dollari australiani e li investi in un bond che rende il 5% all’anno. Alla fine dell’anno, guadagni il 5% sui tuoi dollari australiani e paghi solo lo 0,5% di interesse sugli yen presi in prestito. La differenza del 4,5% è il tuo guadagno, meno eventuali costi di transazione.

I Rischi del Carry Trade

Sembra tutto fantastico, giusto? Ma ci sono dei rischi da considerare:

  • Rischio di cambio: Se il valore della valuta in cui hai preso in prestito aumenta rispetto a quella in cui hai investito, il tuo profitto potrebbe diminuire o addirittura sparire. Ad esempio, se lo yen si rafforza rispetto al dollaro australiano, dovrai restituire più yen per ripagare il prestito.
  • Rischio di tasso di interesse: I tassi di interesse possono cambiare. Se il tasso di interesse nel paese della valuta presa in prestito aumenta, o se quello nel paese della valuta investita diminuisce, il tuo guadagno si riduce.
  • Rischio di mercato: Eventi economici o politici possono influenzare negativamente i mercati valutari e gli investimenti, rendendo il carry trade meno profittevole o addirittura in perdita.

Chi Usa il Carry Trade?

Di solito, questa strategia viene utilizzata da grandi investitori istituzionali e hedge fund, ma anche tu, con la giusta attenzione e conoscenza, potresti esplorare questa tecnica per diversificare i tuoi investimenti.

Conclusioni

Il carry trade può essere una strategia interessante e potenzialmente redditizia, ma è importante capire i rischi prima di buttarsi. Se ti senti pronto a esplorare il mondo delle valute, potrebbe valere la pena considerarlo. Personalmente sto valutando l’idea in un futuro ancora non molto prossimo di investire una piccola parte del mio portafaglio 0,5 % come fun money (Mr Rip. Cit. ) .

Why Stocks Are the Greatest Asset Class

Una delle domande che mi viene posta più spesso è: “In cosa dovrei investire?” Anche se la risposta giusta dipende da una serie di fattori, tra cui la tua tolleranza al rischio, i tuoi obiettivi finanziari e altro ancora, mi sono lentamente orientato verso una classe di asset in particolare: le azioni. Sono sempre stato un sostenitore dell’investimento in azioni (tramite fondi indicizzati/ETF) e nel tempo sono diventato sempre più convinto di questa scelta.

Tuttavia, il motivo per cui preferisco le azioni rispetto alla maggior parte degli altri asset rischiosi è cambiato. Storicamente, se mi avessi chiesto perché mi piacciono le azioni, avrei risposto che erano un modo semplice per avere esposizione ad alcune delle migliori aziende del mondo. Con pochissimo sforzo da parte tua, puoi diventare un proprietario parziale di un gran numero di aziende globali che ti aiutano a costruire ricchezza mentre dormi. Cosa c’è che non va?

Anche se questa logica è ancora valida oggi, il motivo per cui mi piacciono le azioni rispetto ad altre classi di asset si è evoluto. La questione non riguarda ciò che le azioni ti danno, ma ciò che non ti danno. Mi riferisco alle alte commissioni e alle pratiche di investimento predatorie. A differenza di altre classi di asset dove le alte commissioni e la mancanza di trasparenza sono la norma, questo è molto meno comune quando si acquistano azioni.

E dobbiamo ringraziare una persona per questo sviluppo: Jack Bogle. Jack, che è stato il fondatore di Vanguard, ha fatto più di chiunque altro per ridurre le commissioni nel settore degli investimenti. Secondo Eric Balchunas in “The Bogle Effect”, gli investitori al dettaglio hanno risparmiato oltre 1 trilione di dollari grazie agli sforzi di Bogle. Non solo Bogle ha ridotto le commissioni per gli investitori di Vanguard, ma ha anche involontariamente abbassato le commissioni per il resto del settore della gestione degli investimenti. Questo è il motivo per cui oggi tutti noi abbiamo accesso a una diversificazione economica e facile tramite fondi indicizzati/ETF.

Per dare un’idea di quanto valore Bogle abbia fatto risparmiare agli investitori, considera questo grafico (di Eric Balchunas) che illustra la quota di mercato di Vanguard degli asset e dei ricavi del settore nel tempo:

Quante aziende puoi nominare che hanno costantemente aumentato la loro quota di mercato per oltre tre decenni senza aumentare la loro quota dei ricavi del settore? Al di fuori di Vanguard, non riesco a pensarne a nessuna. Questo è “The Bogle Effect” (come lo chiama Balchunas) in azione. Riducendo le commissioni, Vanguard è riuscita a catturare una quota crescente del mercato senza estrarre una quota crescente delle commissioni dai suoi clienti. Di conseguenza, il resto del settore degli investimenti ha dovuto fare lo stesso.

Purtroppo, non c’è mai stato un Jack Bogle per il settore immobiliare o per il private equity o per molte altre classi di asset. Di conseguenza, le commissioni per accedere a queste classi di asset sono rimaste elevate rispetto alle azioni. Anche se l’influenza di Bogle ha probabilmente portato a una certa compressione delle commissioni in tutti gli asset, le riduzioni delle commissioni nei mercati privati non sono nemmeno lontanamente paragonabili a quelle che abbiamo visto nei mercati pubblici nell’ultimo mezzo secolo.

Ecco perché credo che le azioni abbiano un vantaggio sulla maggior parte delle altre asset class oggi. Perché molte delle cose che una volta erano prevalenti con l’investimento in azioni (e che sono ancora prevalenti tra altre classi di asset oggi) non sono più un problema. Investendo in azioni oggi, puoi ottenere il rendimento del mercato senza pagare alte commissioni di gestione, un carico di vendita elevato o altri costi fantasma. Come ha detto una volta Jack Bogle, “Negli investimenti, ottieni ciò per cui non paghi”.

Purtroppo, ci sono ancora molti costi quando si investe in private equity, terreni agricoli e molte altre classi di asset. Anche se queste classi di asset possono offrire benefici che rendono queste commissioni aggiuntive giustificate (ad esempio, diversificazione, rendimenti più elevati, ecc.), non ci sono garanzie. Puoi teorizzare sui futuri rendimenti delle diverse classi di asset quanto vuoi, ma l’unica cosa che sai con certezza sono le commissioni che pagherai lungo il cammino. Pertanto, evitando queste commissioni più elevate, gli investitori al dettaglio dovrebbero ottenere un rendimento maggiore dalle azioni, a parità di condizioni.

Ovviamente, alcuni potrebbero obiettare che non tutte le condizioni sono uguali. Potrebbero anche sostenere che le commissioni più basse associate all’investimento in azioni siano già state “prezzate” nel mercato. Dopotutto, man mano che le commissioni diminuiscono, non ci aspetteremmo che i prezzi delle azioni aumentino di conseguenza? Ho affrontato questo argomento in precedenza, spiegando perché le valutazioni azionarie più elevate oggi abbiano senso.

Ma come faremo a sapere quando tutto il vantaggio delle basse commissioni sarà stato esaurito dalle azioni? Non possiamo saperlo con certezza, ma penso che vedremmo una sorta di sottoperformance delle azioni rispetto alla maggior parte delle altre asset class. Fortunatamente, tale sottoperformance non si è ancora materializzata.

Ovviamente, la sottoperformance non è l’unica preoccupazione. Bisogna considerare anche la maggiore volatilità. Come ho già detto, le azioni tendono a calare di:

  • 10% ogni due anni
  • 30% ogni 4-5 anni
  • 50%+ una volta per generazione

Questo rende la loro proprietà una sfida. Tuttavia, parte di questa ulteriore volatilità è dovuta alla maggiore liquidità e a una migliore scoperta dei prezzi. Dopotutto, non puoi controllare il prezzo della tua casa minuto per minuto dalle 9:30 alle 16:00, cinque giorni alla settimana, ma puoi farlo con le tue azioni. Misurando i prezzi meno frequentemente, gli asset privati possono sembrare meno volatili di quanto siano in realtà.

Indipendentemente dalla volatilità reale o percepita, le azioni dovrebbero costituire la maggior parte dei tuoi asset a rischio. Non solo sono facili da investire, ma sono anche la classe di asset in cui puoi mantenere la maggior parte del flusso di rendimento sottostante. Le commissioni più basse e i costi di transazione ridotti degli ultimi decenni hanno reso questo possibile.

Non prendere solo la mia parola per buona. Barton Biggs, autore di “Wealth, War, & Wisdom”, ha raggiunto la stessa conclusione sulle azioni dopo aver analizzato quale classe di asset fosse la migliore da possedere in qualsiasi contesto economico. Come ha affermato:

“Nella mia opinione ponderata, ma non necessariamente corretta, una famiglia o un individuo dovrebbe avere il 75% della propria ricchezza in investimenti azionari. Un secolo di storia convalida le azioni come il principale, ma non l’unico, posto dove investire.”

Il libro di Biggs è stato pubblicato nel 2008 e non ha considerato le commissioni o i costi di transazione nel suo ragionamento. Io invece l’ho fatto, ed è per questo che sono stato riluttante a raccomandare alternative agli investitori al dettaglio. Nonostante i vantaggi di diversificazione che possono offrire, sono preoccupato per le future commissioni e la liquidità. Ecco perché il 70% dei miei asset investibili è in azioni e non ho intenzione di cambiare.

Articolo Originale di Nick Maggiulli : https://ofdollarsanddata.com/why-stocks-are-the-greatest-asset-class/

Risk Parity

1. Cos’è la Risk Parity?

La risk parity è un metodo che distribuisce il rischio in modo equo tra diverse classi di asset, anziché concentrarsi sulla quantità di denaro investito. In parole semplici, invece di mettere tutte le uova in un solo paniere, cerchi di bilanciare il rischio tra vari tipi di investimenti.

2. Perché i Metodi Tradizionali Non Funzionano Sempre?

Shahidi critica i tradizionali modelli di allocazione, come il classico 60% azioni e 40% obbligazioni. Secondo lui, questi modelli spesso sovrastimano il rischio delle azioni, lasciando il portafoglio vulnerabile alle fluttuazioni del mercato.

3. Come Bilanciare il Rischio?

La strategia di risk parity si basa sul bilanciamento degli asset in base alla loro volatilità e correlazione. Questo significa che ogni asset contribuisce in egual misura al rischio complessivo, rendendo il portafoglio più robusto contro le tempeste finanziarie.

4. Implementazione Pratica

Shahidi non si limita alla teoria: ti mostra anche come mettere in pratica la risk parity. Questo può includere l’uso di leva finanziaria per equilibrare asset meno volatili. Il libro offre esempi concreti e dati storici per dimostrare l’efficacia di questa strategia.

5. Diversificazione è la Parola Chiave

Non si tratta solo di avere una varietà di investimenti, ma di diversificare il rischio tra diverse classi di asset come azioni, obbligazioni, materie prime e immobili. Una buona diversificazione può migliorare notevolmente la stabilità del tuo portafoglio.

6. Affrontare le Sfide

Implementare la risk parity non è privo di ostacoli. Shahidi discute le sfide, come i costi di transazione e l’uso della leva finanziaria, e come superarle. Adatta la strategia alle tue esigenze specifiche e alle condizioni di mercato in evoluzione.

7. Vantaggi a Lungo Termine

A lungo termine, i portafogli basati sulla risk parity tendono a offrire rendimenti più stabili e a ridurre il rischio di perdite significative durante le crisi di mercato. È una strategia che mira a proteggere e crescere il tuo capitale nel tempo.

In sintesi, “Risk Parity” di Alex Shahidi offre una prospettiva interessante e ben documentata su come bilanciare meglio il rischio nei tuoi investimenti. Se stai cercando un modo per rendere il tuo portafoglio più resiliente e diversificato, questo libro fornisce molte indicazioni utili. Potrebbe essere una lettura illuminante per chiunque voglia migliorare la gestione dei propri investimenti.

link del libro : https://amzn.to/4dBOxQm

Golden Butterfly

Golden Butterfly Portfolio: La Formula Perfetta per la Serenità Finanziaria

Hai mai desiderato un portafoglio d’investimento che riesca a trovare l’equilibrio perfetto tra crescita e stabilità, indipendentemente dalle condizioni di mercato? Benvenuto nel Golden Butterfly Portfolio, una strategia che unisce semplicità, robustezza e performance costanti, ispirata alla filosofia della diversificazione intelligente.

Cenni Storici: Le Origini del Golden Butterfly

Il Golden Butterfly Portfolio è stato ideato da Tyler (PortfolioCharts.com), un appassionato di finanza personale che ha adattato le intuizioni del celebre economista Harry Browne, creatore del Permanent Portfolio. Se il Permanent Portfolio è un “tuttofare” che punta a resistere a qualsiasi tempesta economica, il Golden Butterfly fa un passo avanti, aumentando il potenziale di crescita senza sacrificare la stabilità.

La composizione del portafoglio si basa su principi senza tempo:

  • Diversificazione intelligente: Non scommettere tutto su un’unica classe di asset.
  • Equilibrio tra rischio e rendimento: Bilanciare asset volatili e stabili.
  • Adattabilità a ogni condizione di mercato: Crescita economica, recessione, inflazione o deflazione.

La Struttura del Golden Butterfly Portfolio

Il Golden Butterfly è composto da cinque asset principali, distribuiti equamente (20% ciascuno):

  1. 20% Azioni Large Cap USA
    • Punta su aziende solide e mature, le colonne portanti del mercato.
  2. 20% Azioni Small Cap Value USA
    • Un tocco di rischio aggiuntivo con il potenziale di rendimenti superiori nel lungo termine.
  3. 20% Obbligazioni di Stato a Breve Termine
    • Stabilità e liquidità, ideali per proteggersi dalla volatilità.
  4. 20% Obbligazioni di Stato a Lungo Termine
    • Maggiore rendimento e protezione in caso di recessione o deflazione.
  5. 20% Oro
    • L’oro è il tuo scudo contro l’inflazione e l’incertezza.

Questo mix rende il portafoglio una combinazione bilanciata di crescita (azioni), stabilità (obbligazioni) e protezione (oro).

Golden Butterfly: Versione Europea con ETF

Adattare il Golden Butterfly Portfolio per investitori europei è semplice, grazie all’ampia disponibilità di ETF. Ecco un esempio pratico:

20% Azioni Large Cap Globali

Invece di concentrarsi sugli USA, possiamo ampliare il raggio d’azione a livello globale:

  • ETF consigliato: iShares Core MSCI World UCITS ETF (SWDA)
    • Copre grandi aziende nei mercati sviluppati di tutto il mondo.

20% Azioni Small Cap Value Globali

Per replicare le small cap value:

  • ETF Avantis Global Small Cap Value UCITS ETF USD
    • Etf attivo e ad oggi unico Etf che replica il mercato globale delle small cap value

20% Obbligazioni a Breve Termine

Per la componente obbligazionaria conservativa:

  • ETF consigliato: Amundi Euro Government Bond 1-3Y UCITS ETF

20% Obbligazioni a Lungo Termine

Per rendimenti più alti e stabilità durante i cali di mercato:

  • ETF consigliato: iShares Euro Government Bond 10-25y UCITS ETF (IBGL)
    • Titoli di stato europei con scadenze lunghe.

20% Oro

Per proteggersi dall’inflazione e mantenere il valore reale del portafoglio:

  • ETF consigliato: WisdomTree Physical Gold
    • Un ETF che replica direttamente il prezzo dell’oro fisico.

Perché il Golden Butterfly Funziona?

  1. Diversificazione Totale
    Copre azioni, obbligazioni e oro, riducendo il rischio complessivo.
  2. Adattabilità a Ogni Scenario Economico
    • Crescita economica: Le azioni performano bene.
    • Recessione: Le obbligazioni a lungo termine salgono.
    • Inflazione: L’oro protegge il valore del tuo capitale.
    • Deflazione: Le obbligazioni a lungo termine offrono stabilità.
  3. Basso Stress Emotivo
    La diversificazione riduce la volatilità e ti aiuta a mantenere la calma durante i periodi di turbolenza.
  4. Risultati Storici Solidissimi
    I backtest dimostrano che il Golden Butterfly offre rendimenti simili a quelli di portafogli più rischiosi, ma con una volatilità notevolmente inferiore.

Pro e Contro del Golden Butterfly Portfolio

Pro

  • Estrema Robustezza: Funziona bene in quasi tutte le condizioni di mercato.
  • Semplicità di Gestione: Ribilanciamento annuale per mantenere i pesi al 20%.
  • Diversificazione Ottimale: Azioni, obbligazioni e oro.

Contro

  • Rendimenti Moderati: Non è il portafoglio più aggressivo.
  • Oro Controverso: Alcuni investitori non amano includere l’oro nel proprio portafoglio.

Conclusione: Il Portafoglio Dorato per Ogni Investitore

Il Golden Butterfly Portfolio è la soluzione ideale per chi cerca un equilibrio tra crescita e stabilità, con un tocco di protezione contro le incertezze del futuro. Con la sua struttura semplice e diversificata, è perfetto sia per principianti che per esperti che desiderano un approccio rilassato ma efficace agli investimenti.

Che tu sia un investitore alle prime armi o un veterano stanco del mercato, il Golden Butterfly ti aiuta a dormire sonni tranquilli sapendo che i tuoi soldi stanno lavorando per te.

No Brainer Portfolio

il No Brainer Portfolio di William Bernstein! Perfetto, parliamo del portafoglio d’investimento che ti fa sentire un genio senza dover mai aprire un libro di economia. È un po’ come avere uno chef stellato che cucina per te… e tutto quello che devi fare è apparecchiare la tavola.

Cos’è il No Brainer Portfolio di Bernstein?

William Bernstein, medico e guru degli investimenti, ha creato il No Brainer Portfolio per chi cerca semplicità e robustezza nel mondo finanziario. Il nome dice tutto: è talmente semplice che puoi capirlo e implementarlo in 10 minuti, senza paura di sbagliare. Ma attenzione, questa semplicità è studiata con l’intelligenza di chi sa che il mercato può essere un mare agitato.

La formula di Bernstein è un esempio di diversificazione strategica: un mix di fondi indicizzati che, insieme, ti danno esposizione all’intero mondo dei mercati finanziari. Un portafoglio “pigro” che fa tutto il lavoro sporco per te.

La Ricetta del No Brainer Portfolio

La magia sta nella sua composizione. Ecco la ricetta base:

  1. 25% Azioni USA (Large Cap)
    Un fondo che replica l’indice S&P 500 o simile. Questi sono i “big boys” dell’economia americana.
  2. 25% Azioni Internazionali
    Un fondo globale per le azioni non statunitensi (Europa, Asia, mercati emergenti). È il tuo biglietto per il resto del mondo.
  3. 25% Azioni a piccola capitalizzazione USA (Small Cap)
    Qui entriamo nel territorio delle aziende più piccole, con maggiore potenziale di crescita ma anche un po’ più di rischio.
  4. 25% Obbligazioni USA
    La parte “tranquilla” del portafoglio. Serve a bilanciare la volatilità e a garantirti stabilità nei momenti di panico.

Questo mix ti offre esposizione a praticamente tutto ciò che conta nel mondo finanziario, in un equilibrio che combina crescita e stabilità.

Perché è Geniale?

  1. Diversificazione su Steroidi
    Con quattro fondi semplici, stai investendo in migliaia di aziende e in un’intera gamma di titoli obbligazionari. È come comprare una fetta di ogni torta disponibile al buffet.
  2. Facile da Implementare
    Non servono doti da analista o conoscenze da Nobel per metterlo in pratica. Basta scegliere gli ETF giusti e via.
  3. A Prova di Panico
    La diversificazione ti protegge nei periodi di crisi. Se le azioni USA calano, magari quelle internazionali tengono botta. E se tutto va male, ci sono sempre le obbligazioni.
  4. Costi Bassi
    Bernstein ama i fondi indicizzati per i loro costi ridotti. Più soldi in tasca a te, meno alle commissioni.

Esempio Pratico: Quali ETF Scegliere?

Supponiamo di voler costruire il No Brainer Portfolio con ETF europei:

  • 25% Azioni USA: ETF che replica l’S&P 500 (es. SPDR S&P 500 ETF).
  • 25% Azioni Internazionali: ETF MSCI World ex Usa o All Country World ex USA.
  • 25% Azioni Small Cap USA: ETF Russell 2000 (es. iShares Russell 2000 ETF).
  • 25% Obbligazioni USA: ETF obbligazionario, tipo il iShares US Treasury Bond ETF.

Semplice, chiaro e pronto a generare rendimenti.

Pro e Contro del No Brainer Portfolio

Pro

  • Semplice e Bilanciato: Perfetto per chi vuole una strategia “imposta e dimentica”.
  • Adatto a Ogni Livello: Non importa se sei un principiante o un investitore esperto.
  • Gestione Minima: Devi solo ribilanciare una volta l’anno per riportare tutto al 25%.

Contro

  • Richiede Disciplina: Devi rimanere fedele alla strategia, anche quando il mercato balla il tip tap.
  • Non Perfetto per Tutti i Gusti: Se vuoi un portafoglio più aggressivo o più difensivo, dovrai fare aggiustamenti.

No Brainer Portfolio 2.0: La Versione Globale

L’idea resta semplice, ma aggiungiamo un respiro internazionale per cogliere opportunità ovunque nel mondo. Ecco la nuova composizione:

  1. 25% Azioni Large Cap Globali
    Rappresenta le grandi aziende leader di mercato in tutto il mondo, sia nei mercati sviluppati che emergenti.
  2. 25% Azioni Small Cap Globali
    Questa è la fetta “grintosa”: piccole aziende di tutto il mondo con alto potenziale di crescita. Aggiungiamo una dimensione più globale rispetto alla versione USA-centrica.
  3. 25% Azioni Mercati Emergenti
    I mercati emergenti sono un booster di diversificazione, con economie in rapida crescita che spesso sovraperformano nel lungo termine.
  4. 25% Obbligazioni Globali
    Un mix di titoli obbligazionari di vari paesi (sia sviluppati che emergenti), per avere stabilità e ridurre il rischio valutario.

Esempio Pratico: Quali ETF Scegliere?

Se volessi replicare questo portafoglio su una piattaforma d’investimento, potresti utilizzare ETF globali economici e facili da gestire. Ecco alcune opzioni:

25% Azioni Large Cap Globali

  • ETF MSCI World (es. iShares Core MSCI World UCITS ETF): Copre le grandi aziende nei mercati sviluppati di tutto il mondo.
  • Alternativa: Un ETF All Country World (ACWI) per includere anche mercati emergenti.

25% Azioni Small Cap Globali

  • SPDR MSCI World Small Cap UCITS ETF: Ti dà esposizione alle piccole capitalizzazioni globali.
  • Alternativa: iShares MSCI World Small Cap ETF.

25% Azioni Mercati Emergenti

  • iShares MSCI Emerging Markets ETF: Per investire in aziende di economie emergenti come Cina, India, e Brasile.
  • Alternativa: Vanguard FTSE Emerging Markets ETF.

25% Obbligazioni Globali

  • Vanguard Global Aggregate Bond UCITS ETF: Copre un’ampia gamma di obbligazioni governative e corporate a livello globale.
  • Alternativa: iShares Global Govt Bond ETF.

Perché Preferire una Versione Globale?

  1. Diversificazione Totale
    Investire globalmente ti protegge da rischi geografici. Se gli USA arrancano, magari l’Europa o l’Asia vanno meglio. E con gli small cap globali e i mercati emergenti, hai esposizione a ogni segmento interessante del mercato.
  2. Rischio Valutario Bilanciato
    Con obbligazioni globali, riduci il rischio di fluttuazioni valutarie e ottieni stabilità da molteplici valute forti.
  3. Crescita nei Mercati Emergenti
    I mercati emergenti sono volatili, ma il loro contributo alla crescita globale è innegabile. Includerli dà al tuo portafoglio una marcia in più.
  4. Un Portafoglio Realmente Internazionale
    Non sei legato a un singolo paese o area geografica. Questo approccio ti rende pronto per qualsiasi tendenza economica globale.

Pro e Contro del No Brainer Globale

Pro

  • Maggiore Diversificazione: Sei esposto a più economie, settori e tipi di attività.
  • Potenziale di Crescita: Gli small cap e i mercati emergenti aggiungono una dimensione dinamica.
  • Riduzione del Rischio Geografico: Non dipendi dalle sorti di un singolo mercato.

Contro

  • Gestione un po’ più complessa: Richiede un po’ più di attenzione nella scelta degli ETF giusti.
  • Maggiore Volatilità: L’aggiunta di mercati emergenti e small cap può rendere il portafoglio più volatile.

Come Implementarlo in 5 Passi

  1. Scegli una piattaforma d’investimento: Che supporti ETF a basso costo.
  2. Seleziona i fondi: Scegli ETF che rappresentano le 4 categorie del portafoglio.
  3. Dividi il capitale: Investi in modo equo: 25% in ogni asset.
  4. Investi e… rilassati: Non servono aggiustamenti quotidiani.
  5. Ribilancia annualmente: Porta ogni categoria di nuovo al 25%.

Una Filosofia di Vita (Non Solo Finanziaria)

Il No Brainer Portfolio non è solo un modo per investire; è una filosofia. Ti insegna che, nel mondo complesso della finanza, la semplicità può vincere sulla complicazione. Mentre i trader impazziscono cercando di anticipare il mercato, tu puoi andare al parco, fare una passeggiata, o dedicarti alle tue passioni. I tuoi soldi lavorano per te, e non il contrario.

Altro Lazy Portfolio famosissimo che devi conoscere è il Permanent Portfolio .

What If You Replaced All of Your Bonds With…..Gold?!

Ecco una statistica incredibile al quale nessuno crederà.

Il punto di riferimento universale per gli investimenti è il portafoglio 60/40 di azioni e obbligazioni.

E se sostituissi completamente le obbligazioni con l’oro… pazzesco, vero?

Si scopre che non fa alcuna reale differenza.

Articolo originale Meb Faber : https://mebfaber.com/2024/04/10/what-if-you-replaced-all-of-your-bonds-with-gold/