Autore: admin

Nobody Knows ( Yet Again )

The Memo by Howard Marks

Lezioni di Incertezza da Howard Marks

Se c’è una cosa che il mondo della finanza ci insegna, è che l’incertezza è una compagna costante. Nel suo ultimo memo, Nobody Knows (Yet Again), pubblicato il 14 ottobre 2024, Howard Marks, fondatore di Oaktree Capital, torna su un tema che ha esplorato più volte nella sua carriera: nessuno, nemmeno gli esperti, può prevedere con certezza il futuro economico. Ma cosa significa questo per chi, come te, sta cercando di gestire i propri risparmi, investire per il futuro o semplicemente capire come navigare in un mondo pieno di variabili imprevedibili? In questo articolo, esploreremo le idee chiave del memo di Marks, traducendole in lezioni pratiche per la tua finanza personale. Preparati: non ti promettiamo previsioni infallibili, ma strumenti per pensare con chiarezza in un mondo incerto.

L’Incertezza è il Punto di Partenza

Marks apre il suo memo con un’osservazione tanto semplice quanto potente: nessuno sa cosa accadrà. Sembra ovvio, ma quante volte ci lasciamo sedurre da analisti che parlano con sicurezza di tassi d’interesse, inflazione o mercati azionari? Nel 2024, il mondo è alle prese con un mix di sfide: le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, l’inflazione che non sembra voler sparire del tutto, guerre geopolitiche e politiche monetarie in continua evoluzione. Marks sottolinea che, nonostante i dati e le analisi a disposizione, il futuro rimane un mistero.

Per chi gestisce le proprie finanze personali, questo è un promemoria cruciale: smettere di cercare la “sfera di cristallo”. Quante volte hai esitato a investire perché “il mercato sembra instabile”? O magari hai seguito il consiglio di un guru finanziario, solo per scoprire che le sue previsioni erano sbagliate? Marks ci invita a fare pace con l’incertezza e a costruire strategie che non dipendano da previsioni perfette. Come? Con una pianificazione solida, diversificazione e un focus sul lungo termine.

Le Elezioni USA e il “Rumore” Politico

Uno dei punti centrali del memo è il contesto delle elezioni presidenziali USA del 2024. Marks nota che ogni quattro anni il mondo finanziario si ferma a speculare su chi vincerà e su come questo influenzerà i mercati. Kamala Harris o Donald Trump? Politiche fiscali più espansive o restrittive? Marks, però, è scettico sull’idea che il risultato elettorale abbia un impatto prevedibile e duraturo sui mercati. Storicamente, i mercati si adattano, indipendentemente da chi occupa la Casa Bianca.

Per te, che magari stai decidendo se investire i tuoi risparmi in azioni o obbligazioni, questo è un invito a ignorare il “rumore” politico. È facile lasciarsi influenzare da titoli allarmistici o da dibattiti accesi sui social media. Ma, come sottolinea Marks, le elezioni sono solo una delle tante variabili in gioco. Piuttosto che cercare di “scommettere” sul vincitore, concentra la tua energia su ciò che puoi controllare: il tuo budget, il tuo piano di risparmio e la diversificazione del tuo portafoglio. Un fondo indicizzato globale, ad esempio, può aiutarti a ridurre il rischio legato a eventi politici specifici, perché investe in aziende di tutto il mondo, non solo negli USA.

Inflazione e Tassi d’Interesse: Una Storia Ancora Aperta

Un altro tema caldo del memo è l’inflazione, che negli ultimi anni ha tenuto banco nelle discussioni economiche. Nel 2024, l’inflazione negli Stati Uniti sembra essersi stabilizzata intorno al 2-3%, ma Marks avverte che non è detto che rimanga lì. La Federal Reserve ha alzato i tassi d’interesse per combattere l’inflazione, ma ora si trova in una posizione delicata: continuare ad alzarli rischia di rallentare l’economia, mentre abbassarli troppo potrebbe riaccendere l’inflazione.

Per chi gestisce le proprie finanze, questo scenario ha implicazioni concrete. Se hai un mutuo a tasso variabile, ad esempio, potresti essere preoccupato per eventuali aumenti dei tassi. Marks non offre una soluzione magica, ma il suo approccio pragmatico suggerisce di prepararsi a diversi scenari. Considera di fissare il tasso del tuo mutuo se temi ulteriori rialzi, o di mantenere una riserva di liquidità per affrontare periodi di incertezza. Se invece sei un investitore, l’inflazione ti ricorda l’importanza di includere nel tuo portafoglio asset che possano proteggerti, come azioni di aziende solide o fondi indicizzati che storicamente hanno battuto l’inflazione nel lungo termine.

La Lezione di Charlie Munger: Ragionare all’Indietro

Uno dei momenti più interessanti del memo è quando Marks cita Charlie Munger, il leggendario partner di Warren Buffett. Munger era un maestro nel “ragionare all’indietro”: invece di cercare di prevedere il futuro, partiva dal risultato desiderato e identificava i passi necessari per raggiungerlo. Marks applica questo principio all’investimento, suggerendo che gli investitori dovrebbero concentrarsi su ciò che è ragionevole e controllabile, piuttosto che speculare su eventi incerti.

Per la tua finanza personale, questo è un consiglio d’oro. Vuoi andare in pensione a 65 anni con un certo livello di reddito? Vuoi comprare una casa tra cinque anni? Invece di chiederti “Cosa faranno i mercati?”, ragiona all’indietro: calcola quanto devi risparmiare ogni mese, quale tasso di rendimento è realistico e come diversificare i tuoi investimenti per ridurre i rischi. Strumenti come un piano di accumulo (PAC) in un ETF globale possono rendere questo processo semplice e automatico, permettendoti di costruire ricchezza senza dover indovinare il futuro.

Il Ciclo Economico e la Pazienza

Marks dedica una parte del memo a discutere il ciclo economico, osservando che l’economia non si muove mai in linea retta. Ci sono periodi di espansione, recessioni, riprese e così via. Nel 2024, gli Stati Uniti sembrano evitare una recessione, ma Marks avverte che nessuno può sapere con certezza cosa riserva il prossimo anno. La sua conclusione? Gli investitori di successo non sono quelli che prevedono il ciclo, ma quelli che si posizionano per prosperare in qualsiasi scenario.

Per te, questo significa adottare una mentalità paziente e disciplinata. Se investi in azioni, ad esempio, non farti prendere dal panico durante un calo del mercato. I dati storici mostrano che i mercati azionari, nonostante le correzioni, tendono a crescere nel lungo termine. Un esempio pratico: se investi 500 euro al mese in un ETF sull’indice MSCI World con un rendimento medio del 7% annuo, in 20 anni potresti accumulare oltre 250.000 euro. La chiave è continuare a investire, anche quando le notizie economiche sembrano spaventose.

Evitare gli Errori: La Vera Chiave del Successo

Uno dei messaggi più potenti di Marks è che il successo negli investimenti (e nella finanza personale) non deriva dal fare mosse spettacolari, ma dall’evitare errori costosi. Comprare al picco di un mercato euforico o vendere in preda al panico sono errori classici che possono devastare i tuoi risparmi. Marks consiglia di mantenere una prospettiva razionale, basandoti su dati e logica piuttosto che su emozioni.

Come mettere in pratica questo consiglio? Primo, crea un piano finanziario chiaro e rispettalo. Se hai deciso di destinare il 20% del tuo reddito agli investimenti, fallo in modo costante, senza lasciarti influenzare dalle fluttuazioni del mercato. Secondo, diversifica: non mettere tutti i tuoi soldi in un’unica azione o in un’unica classe di asset. Terzo, educa te stesso. Leggere libri come The Psychology of Money di Morgan Housel o seguire blog di finanza personale può aiutarti a sviluppare una mentalità più razionale e informata.

Il Ruolo della Fortuna (e Come Ridurne l’Impatto)

Marks chiude il memo con un’osservazione intrigante: la fortuna gioca un ruolo enorme nei risultati finanziari, ma non dobbiamo lasciarci dominare da essa. Puoi fare tutte le scelte giuste e comunque ottenere risultati deludenti a causa di eventi fuori dal tuo controllo, come una crisi geopolitica o un crollo di mercato. Tuttavia, puoi ridurre l’impatto della fortuna con una strategia ben pianificata.

Per la tua finanza personale, questo significa costruire un “margine di sicurezza”. Mantieni un fondo di emergenza con 3-6 mesi di spese, così non sarai costretto a vendere i tuoi investimenti in un momento sfavorevole. Inoltre, investi regolarmente e a lungo termine, in modo che le fluttuazioni di breve periodo abbiano meno impatto. Infine, non cercare di “battere il mercato” con mosse rischiose: per la maggior parte delle persone, un portafoglio diversificato e a basso costo è la strada più sicura verso la crescita patrimoniale.

Abbraccia l’Incertezza, Agisci con Saggezza

Il messaggio di Howard Marks in Nobody Knows (Yet Again) è chiaro: il futuro è imprevedibile, ma questo non deve paralizzarti. Per chi gestisce le proprie finanze personali, l’incertezza non è un ostacolo, ma un’opportunità per costruire un approccio disciplinato e razionale. Concentrati su ciò che puoi controllare: risparmia regolarmente, diversifica i tuoi investimenti, evita errori emotivi e mantieni una prospettiva di lungo termine. Come dice Marks, non si tratta di sapere tutto, ma di agire con saggezza nonostante ciò che non sappiamo.

QUI la puntata originale .

Il Beauty Contest di Keynes: Perché a Volte gli Investitori Si Comportano Come Giudici di Miss Italia

Un viaggio nel mondo della psicologia finanziaria che governa i mercati

Introduzione: Quando la Borsa Diventa un Concorso di Bellezza

Hai mai guardato un titolo azionario salire alle stelle e pensato: “Ma questa azienda vale davvero così tanto?” Oppure hai visto criptovalute impennare senza apparente motivo mentre tutti correvano ad acquistarle? Se sì, allora hai assistito, probabilmente senza saperlo, al “beauty contest” di John Maynard Keynes in azione!

Ma cosa c’entra un concorso di bellezza con i tuoi investimenti? Tantissimo, come scopriremo insieme in questo articolo. E no, non stiamo parlando di investire in azioni di Miss Italia!

Chi Era John Maynard Keynes (e Perché Dovrebbe Interessarci)

Prima di tuffarci nel concetto, facciamo un rapido passo indietro. John Maynard Keynes non era un organizzatore di concorsi di bellezza, ma uno degli economisti più influenti del 20° secolo. Nato nel 1883 in Inghilterra, Keynes rivoluzionò il pensiero economico, specialmente durante la Grande Depressione, sostenendo l’intervento statale nell’economia quando il settore privato vacillava.

Ma Keynes non era solo un teorico accademico con la testa tra le nuvole. Era anche un investitore di successo che gestiva fondi per l’Università di Cambridge e per se stesso, quadruplicando il valore del suo portafoglio personale durante la Grande Depressione (periodo in cui molti persero tutto). Insomma, uno che di mercati finanziari ne capiva eccome!

Il Concorso di Bellezza Spiegato a Mia Nonna

Nel suo libro fondamentale “Teoria generale dell’occupazione, dell’interesse e della moneta” del 1936, Keynes fece una brillante analogia che tutti possiamo capire, anche senza una laurea in economia.

Immagina un concorso di bellezza un po’ particolare. Ci sono 100 fotografie di volti, e tu sei uno dei giudici. Ma c’è un colpo di scena: non devi votare per la persona che TU trovi più bella. Devi indovinare quale foto sarà votata dalla maggioranza degli altri giudici.

Fermiamoci un attimo a riflettere. La tua strategia cambierebbe completamente, vero? Non importa più il tuo gusto personale, ma cosa pensi che gli altri trovino attraente. E cosa pensano gli altri giudici? Beh, anche loro stanno facendo lo stesso ragionamento! Quindi, in realtà, tutti stanno cercando di indovinare cosa la maggioranza pensa che la maggioranza pensi… un vero gioco di specchi!

Cosa C’entra Questo con i Miei Soldi?

Ora sostituisci le foto con azioni, obbligazioni o Bitcoin, e i giudici con gli investitori. Ecco il mercato finanziario secondo Keynes!

Quando compriamo un titolo, spesso non lo facciamo (solo) perché crediamo che quell’azienda abbia fondamentali solidi o che quel bene abbia un valore intrinseco. Lo facciamo perché pensiamo che il prezzo salirà, che altri investitori lo compreranno dopo di noi a un prezzo più alto.

E perché gli altri lo comprerebbero a un prezzo più alto? Perché pensano che qualcun altro lo comprerà a un prezzo ancora più alto! E così via, in un gioco potenzialmente infinito di aspettative sulle aspettative degli altri.

La Grande Differenza tra Investire e Speculare

Ecco dove il beauty contest di Keynes ci aiuta a capire una distinzione fondamentale: quella tra investimento e speculazione.

Investire, nel senso più puro del termine, significa valutare il valore intrinseco di un’attività: i flussi di cassa futuri di un’azienda, la sua capacità di generare utili, la solidità del suo business model, e così via. È come dire: “Questa persona è davvero bella, indipendentemente da ciò che pensano gli altri giudici.”

Speculare, invece, significa concentrarsi principalmente sul prezzo futuro, indipendentemente dal valore fondamentale. È come dire: “Non m’importa se questa persona è davvero bella o no, mi importa solo indovinare chi sarà votata dalla maggioranza.”

Il grande investitore Warren Buffett ha sintetizzato questa differenza con la sua famosa frase: “Nel breve termine il mercato è una macchina che registra voti, nel lungo termine è una bilancia che pesa valori.”

Il Beauty Contest in Azione: Esempi Reali

Le Bolle Speculative

Le bolle speculative sono l’esempio perfetto del beauty contest keynesiano. Prendiamo la bolla delle dot-com alla fine degli anni ’90. Le persone compravano azioni di aziende internet senza modelli di business sostenibili (alcune addirittura senza ricavi!) solo perché i prezzi salivano e tutti si aspettavano che continuassero a salire.

Lo stesso vale per la bolla immobiliare del 2008: molti compravano case non per viverci o per il reddito da affitto, ma semplicemente perché si aspettavano che i prezzi continuassero a salire indefinitamente.

I Meme Stocks e le Criptovalute

Più recentemente, abbiamo visto il beauty contest in azione con i “meme stocks” come GameStop o AMC, o con criptovalute come Dogecoin o Shiba Inu. Molti investitori hanno acquistato questi asset non per il loro valore intrinseco (che in alcuni casi era discutibile), ma perché credevano che altri investitori li avrebbero comprati, spingendo i prezzi ancora più in alto.

Come ha detto un trader durante la saga GameStop: “Non sto comprando perché credo nel futuro di GameStop come azienda; sto comprando perché credo che il prezzo salirà e potrò vendere a qualcun altro.”

Tesla e le Big Tech

Anche azioni più “serie” come Tesla o altre big tech possono essere soggette alla dinamica del beauty contest. Gli investitori spesso comprano queste azioni non solo per i fondamentali attuali (che a volte non giustificano le valutazioni stellari), ma per le aspettative di crescita futura, che a loro volta dipendono da ciò che altri investitori saranno disposti a pagare in futuro.

Come Proteggersi dal “Beauty Contest Effect”

Ora che abbiamo compreso il concetto, come possiamo utilizzarlo per migliorare le nostre decisioni finanziarie? Ecco alcuni consigli pratici:

1. Focalizzati sul Valore, Non sul Prezzo

Come diceva Benjamin Graham, mentore di Warren Buffett: “Nel breve termine il mercato è un seggio elettorale, nel lungo termine è una bilancia.” Concentrati sul valore intrinseco degli investimenti, non sulle fluttuazioni di prezzo a breve termine.

Chiediti sempre: “Comprerei questa azienda se il mercato chiudesse per i prossimi 5 anni?” Se la risposta è no, forse stai partecipando al beauty contest anziché investire veramente.

2. Diversifica, Diversifica, Diversifica

Dato che è impossibile prevedere perfettamente il comportamento irrazionale del mercato, una buona strategia è diversificare i propri investimenti. In questo modo, anche se alcuni dei tuoi investimenti vengono travolti da dinamiche di beauty contest, il tuo portafoglio complessivo rimarrà solido.

3. Adotta una Prospettiva di Lungo Termine

Le dinamiche del beauty contest sono potenti nel breve termine, ma nel lungo periodo i fondamentali tendono a prevalere. Se hai un orizzonte temporale lungo, puoi “aspettare che la marea si ritiri per vedere chi nuota nudo”, come dice Warren Buffett.

4. Sii Consapevole dei Tuoi Bias Psicologici

Il beauty contest funziona perché gli esseri umani sono creature sociali e tendiamo a seguire il gregge. Essere consapevoli di questo bias può aiutarti a resistere all’impulso di comprare solo perché “tutti lo stanno facendo” o perché i prezzi stanno salendo rapidamente.

5. Distingui tra la Tua Allocazione “Seria” e quella “Speculativa”

Se proprio non resisti al fascino del beauty contest, considera di separare i tuoi investimenti: una parte più grande e “seria” basata sui fondamentali, e una piccola parte “speculativa” con cui puoi giocare al beauty contest. L’importante è essere onesti con se stessi e non confondere le due cose.

Conclusione: Essere un Investitore, Non un Concorrente

Il beauty contest di Keynes ci offre una potente lente attraverso cui guardare i mercati finanziari. Ci ricorda che i mercati non sono sempre razionali e che spesso sono guidati più dalla psicologia che dai fondamentali economici.

Questo non significa che dovresti evitare completamente i mercati. Significa piuttosto che dovresti approcciare gli investimenti con una solida comprensione di come funzionano realmente, incluse le loro imperfezioni e irrazionalità.

Come ha detto Warren Buffett: “L’investitore intelligente è un realista che vende agli ottimisti e compra dai pessimisti.” In altre parole, invece di partecipare ciecamente al beauty contest, puoi sfruttare la conoscenza della sua esistenza per fare scelte più consapevoli.

La prossima volta che vedi un asset salire alle stelle senza un apparente motivo fondamentale, ricordati del beauty contest di Keynes. Chiediti: “Sto davvero investendo, o sto solo cercando di indovinare cosa penseranno gli altri investitori?”

Il vero segreto del successo finanziario a lungo termine non è vincere il concorso di bellezza, ma riconoscere quando è in corso e decidere consapevolmente se e come partecipare.

Why the Dead Outperform the Living

Se vuoi essere un investitore sopra la media, forse ti conviene fare il morto. È questa la conclusione a cui è arrivato uno studio del gestore di fondi americano Fidelity, secondo un articolo di Business Insider del 2014. Fidelity ha analizzato migliaia di conti dei suoi clienti, li ha divisi in percentili e ha cercato di capire cosa avessero in comune i migliori. Risultato: gli investitori più bravi o erano morti o si erano dimenticati di avere un conto.

Purtroppo, non sono mai riuscito a trovare lo studio originale e sembra che anche Fidelity non se lo ricordi. Probabilmente è una bufala. Però ci sono un sacco di altre ricerche che arrivano alla stessa conclusione: l’attività è il killer dei rendimenti.

Uno studio dell’Università della California su 66.000 investitori ha scoperto che più alto è il turnover di un portafoglio, più basso è il rendimento medio. Quelli che negoziavano di più restavano indietro rispetto al mercato generale del 6,5%. Come hanno detto i ricercatori, “fare troppe operazioni è pericoloso per la tua ricchezza”.

Il motivo è semplice: l’impazienza porta a “costi di frizione”. Per chi non segue la filosofia del “compra e tieni”, le commissioni dei broker e le tasse si mangiano subito i guadagni. La magia dell’interesse composto fa sì che piccoli svantaggi in un anno – che magari sembrano poca cosa sul momento – possano intaccare pesantemente il risultato finale.

Curiosamente, lo studio della California ha notato che un alto turnover era legato a scarsi risultati sia nei conti tassabili che in quelli a tassazione differita: sembra che ci sia qualcosa in più dei semplici costi di frizione. I ricercatori pensano che il vero colpevole sia mentale: la troppa sicurezza di sé.

Tendiamo a sovrastimare le nostre capacità – la fiducia nelle nostre previsioni è di solito più alta della loro precisione. E questo viene amplificato da un altro errore cognitivo, il bias di conferma. Una volta che ci facciamo un’idea, cerchiamo e interpretiamo le informazioni in modo da confermarla.

“Gli investitori troppo sicuri di sé sovrastimano il valore delle loro informazioni private, portandoli a fare troppe operazioni”, suggeriscono gli autori. La troppa sicurezza può farti comprare e vendere nei momenti sbagliati; poi gli errori e i costi di frizione si accumulano.

Come fare il morto

  1. Punta sui fondamentali a lungo termine: Se investi pensando ai prossimi 10 o 20 anni, cerca di ignorare i movimenti di prezzo a breve. Che le tue azioni salgano o scendano del 3% oggi probabilmente non conta nulla. Quello che conta è se l’azienda sta rafforzando il suo bilancio, aumentando il suo potenziale di guadagno e se ha un vantaggio competitivo sostenibile.
  2. Prenditi tempo e fai l’avvocato del diavolo: Sentire il bisogno di agire subito su un consiglio è un grosso errore. Le notizie economiche sono fatte apposta per gasarti e farti continuare a leggere; più notizie consumi, più è facile che il bias di conferma e la troppa sicurezza ti spingano a fare troppe mosse. Prima di fare un’operazione, dormici sopra qualche giorno e prova a pensare agli argomenti contrari alla tua idea di investimento. Se hai dubbi, non fare niente.
  3. Tieniti strette le grandi aziende: Qualche mese fa, l’analista senior James Greenhalgh ha parlato della sua lista “mai vendere”: un gruppo di aziende fantastiche che intende portarsi nella tomba. “Ho imparato che vendere aziende eccellenti, magari care sul momento, di solito si rivela un errore a lungo termine. Le aziende straordinarie riescono a creare valore nel tempo in modi sorprendenti, sia con investimenti interni che con acquisizioni. Spesso è semplice matematica: le aziende che reinvestono capitale a tassi di rendimento alti possono far crescere il valore in modo incredibile col tempo”.

Forse il modo migliore per contrastare la troppa sicurezza è lasciare sempre un margine di sicurezza tra il prezzo che paghi e il valore intrinseco dell’azione, per coprire eventuali errori. Se possiedi un gruppo di grandi aziende, comprate quando erano sottovalutate, e le tieni a lungo, è difficile che ti vada male.

“La cosa più importante per fare soldi è il tempo”, dice Warren Buffett. “Non devi essere particolarmente intelligente, devi solo essere paziente.”

Articolo originale di Graham Witcomb : https://www.intelligentinvestor.com.au/investment-news/why-the-dead-outperform-the-living/139626

Hendrik Bessembinder: Why It’s So Hard to Beat the Market

The Rational Reminder Podcast

Perché è così difficile battere il mercato: Le lezioni di Hendrik Bessembinder per gli investitori

Se hai mai sognato di scegliere l’azione perfetta, quella che ti farà diventare milionario, preparati a un reality check. Il professor Hendrik Bessembinder, docente presso l’Arizona State University, ha condotto ricerche che hanno scosso il mondo della finanza, mostrando quanto sia arduo battere il mercato azionario. Nel podcast Rational Reminder (episodio 346), Bessembinder ha condiviso i risultati dei suoi studi, mettendo in luce un concetto chiave: l’asimmetria nei rendimenti azionari. Questo articolo, scritto per chi vuole investire in modo consapevole, esplora le sue scoperte e offre spunti pratici per gestire il proprio portafoglio in un mercato tanto affascinante quanto spietato.

L’asimmetria nei rendimenti: una verità scomoda

Immagina di lanciare un dado truccato: la maggior parte delle volte ottieni un numero basso, ma in rare occasioni esce un punteggio altissimo. Questo è il cuore dell’asimmetria positiva nei rendimenti azionari, come spiegato da Bessembinder. In termini semplici, significa che la maggior parte delle azioni produce rendimenti modesti o addirittura negativi, mentre una manciata di titoli eccezionali genera guadagni stratosferici, spingendo verso l’alto la media del mercato.

Nel suo celebre paper del 2018, Do Stocks Outperform Treasury Bills?, Bessembinder ha analizzato quasi un secolo di dati azionari negli Stati Uniti. I risultati sono sorprendenti: solo il 42% delle azioni ha battuto i Treasury Bills (buoni del tesoro a un mese) nel lungo periodo. Ancora più scioccante, circa il 50% delle azioni ha registrato rendimenti negativi assoluti, e l’11% ha subito perdite quasi totali. Inoltre, solo il 31% delle azioni ha superato il rendimento complessivo del mercato.

Cosa significa? Che scegliere un’azione a caso è un po’ come giocare alla lotteria: le probabilità di successo sono scarse, e il rischio di perdere è alto. Ma c’è di più: solo il 4% delle azioni è responsabile di tutta la creazione di ricchezza netta del mercato azionario statunitense dal 1926. In altre parole, giganti come Altria Group o Nvidia hanno generato la stragrande maggioranza dei guadagni, mentre la maggior parte delle altre azioni ha deluso.

Perché succede? La volatilità è la chiave

L’asimmetria non è un caso, ma il risultato di un fenomeno matematico legato alla volatilità. Bessembinder spiega che i rendimenti azionari a breve termine, soprattutto per le piccole aziende, sono molto volatili. Questa volatilità, quando composta su lunghi periodi, crea una distribuzione asimmetrica: pochi grandi vincitori e molti perdenti. Le piccole aziende, con rendimenti più incerti, mostrano un’asimmetria ancora più marcata rispetto alle grandi imprese, che tendono a essere più stabili ma offrono rendimenti medi inferiori.

Un esempio pratico? Immagina un’azione che può salire o scendere del 10% ogni anno. Se guadagni il 10% per due anni consecutivi, il tuo capitale cresce del 21% (grazie alla capitalizzazione composta). Ma se perdi il 10% per due anni, il tuo capitale scende solo del 19%. E se alterni un anno positivo e uno negativo? Finisci con una perdita dell’1%. Questo squilibrio, amplificato dalla volatilità, spiega perché i rendimenti a lungo termine tendono a essere asimmetrici.

Le implicazioni per gli investitori individuali

Le ricerche di Bessembinder hanno implicazioni profonde per chi investe, soprattutto per chi sogna di “battere il mercato” scegliendo singole azioni o fondi gestiti attivamente. Ecco i punti chiave:

1. La diversificazione è il tuo scudo

La scoperta più pratica è l’importanza della diversificazione. Poiché solo una piccola frazione di azioni genera la maggior parte dei rendimenti, l’unico modo per assicurarti di possedere i futuri vincitori è investire in un portafoglio ampio, come un fondo indicizzato che replica l’intero mercato. Bessembinder cita Jack Bogle, fondatore di Vanguard: “Compra il pagliaio, non l’ago”. Un portafoglio diversificato riduce il rischio di scegliere le azioni sbagliate e attenua l’asimmetria, anche se non elimina del tutto la possibilità di rendimenti inferiori alla media.

Nelle sue simulazioni, Bessembinder ha mostrato che un portafoglio casuale di 100 azioni batte il mercato il 43% delle volte su 90 anni, rispetto al misero 4% di una singola azione. Tuttavia, anche con 100 azioni, l’asimmetria rimane: la maggior parte dei portafogli diversificati sottoperforma il mercato, ma il rischio di perdite catastrofiche si riduce drasticamente.

2. Attenzione alle medie

Un errore comune è concentrarsi solo sul rendimento atteso medio del mercato (ad esempio, il 6-7% annuo). L’asimmetria implica che la maggior parte degli investitori finirà sotto la media, perché pochi outlier positivi gonfiano il risultato medio. Per la pianificazione finanziaria, Bessembinder suggerisce di guardare alla mediana o all’intera distribuzione dei possibili risultati. Strumenti come le simulazioni Monte Carlo possono aiutare a visualizzare la gamma di scenari futuri, mostrando che è più probabile finire sotto la media che sopra.

3. La gestione attiva: un gioco ad alto rischio

Bessembinder ha esteso la sua analisi ai fondi comuni di investimento azionari. Nel suo studio, solo il 30% dei fondi ha battuto l’ETF SPY (che replica l’S&P 500) su un orizzonte di 30 anni. In media, i fondi sottoperformano a causa delle commissioni (circa 9 punti base al mese) e dell’asimmetria nei rendimenti. Anche prima delle commissioni, la maggior parte dei fondi non riesce a battere il mercato, perché costruire un portafoglio concentrato aumenta il rischio di mancare i grandi vincitori.

Tuttavia, ci sono eccezioni: circa 450 fondi su 8.000 hanno raddoppiato il rendimento di SPY, e 160 lo hanno triplicato. Questo dimostra che alcuni gestori sono abili, ma identificarli in anticipo è una sfida. Bessembinder sottolinea che il “rapporto segnale-rumore” è basso: i rendimenti passati non garantiscono successi futuri, e il mercato tende a neutralizzare l’abilità dei gestori inondandoli di capitali.

4. Il comportamento degli investitori conta

Un altro aspetto critico è il comportamento. Bessembinder ha calcolato che gli investitori in fondi comuni hanno perso collettivamente 1 trilione di dollari rispetto a SPY, non solo per le commissioni, ma anche per il “chasing” dei rendimenti: comprare fondi dopo un periodo di buoni risultati e vendere dopo cali. Questo comportamento amplifica le perdite, riducendo i rendimenti effettivi rispetto a una strategia buy-and-hold.

Chi sono i grandi vincitori? Non sempre chi pensi

Un altro studio di Bessembinder, Which U.S. Stocks Generated the Highest Long-Term Returns?, analizza le azioni che hanno prodotto i rendimenti più alti. Altria Group (un’azienda del tabacco) guida la classifica con un rendimento composto del 250 milioni percento su 96 anni, seguita da Vulcan Materials, un produttore di sabbia e asfalto. Sorprendentemente, non sono sempre le aziende tecnologiche o “glamour” a dominare. Nvidia, ad esempio, ha il rendimento più alto su 25 anni, ma non può competere con aziende longeve come Altria.

La lezione? I rendimenti eccezionali non dipendono solo dall’innovazione, ma da vantaggi competitivi durevoli, come i “fossati” descritti da Warren Buffett. Un’azienda di ghiaia può prosperare grazie alla logistica locale, mentre un’azienda tecnologica può fallire se non riesce a mantenere il passo. Questo rende ancora più difficile prevedere i vincitori futuri.

E i mercati globali? Ancora più asimmetrici

Bessembinder ha replicato la sua analisi sui mercati globali, utilizzando 30 anni di dati. Il risultato? L’asimmetria è ancora più pronunciata, probabilmente a causa della maggiore volatilità dei mercati internazionali. Questo rafforza l’idea che l’asimmetria sia una caratteristica universale dei mercati competitivi: più volatilità a breve termine significa più asimmetria a lungo termine.

Come applicare queste lezioni al tuo portafoglio

Dopo aver digerito queste informazioni, come puoi agire in modo pratico? Ecco alcuni consigli basati sulla ricerca di Bessembinder:

  1. Scegli la diversificazione: Per la maggior parte degli investitori, un fondo indicizzato a basso costo (come un ETF sull’S&P 500 o un fondo globale) è la scelta migliore. Ti garantisce di possedere i futuri vincitori senza il rischio di scegliere le azioni sbagliate.
  2. Pensa alla distribuzione, non solo alla media: Usa strumenti di pianificazione finanziaria per simulare scenari realistici. Non puntare solo sul rendimento medio, ma preparati a risultati inferiori, che sono più probabili.
  3. Evita di inseguire i rendimenti: Non comprare fondi o azioni solo perché hanno avuto un anno eccezionale. Una strategia buy-and-hold è più efficace nel lungo termine.
  4. Valuta la gestione attiva con cautela: Se vuoi provare a battere il mercato, cerca gestori con un track record solido e commissioni basse, ma sii consapevole che il rischio di fallimento è alto. Chiediti: “Ho davvero un vantaggio informativo o sto solo sperando?”
  5. Accetta l’asimmetria (o no): Se ami il brivido di un possibile grande guadagno, un portafoglio concentrato potrebbe tentarti. Ma Bessembinder avverte: le probabilità sono contro di te, e la diversificazione riduce l’asimmetria che cerchi.

Un messaggio finale: educa te stesso

Bessembinder non dà consigli di investimento diretti, ma il suo obiettivo è chiaro: educare gli investitori per prendere decisioni informate. Il mercato azionario è un luogo di opportunità, ma anche di insidie. La sua ricerca ci ricorda che battere il mercato è estremamente difficile, non perché manchino le opportunità, ma perché l’asimmetria rende i successi rari e imprevedibili.

Per gli investitori retail, la strada più sicura è spesso la più semplice: diversificare, mantenere i costi bassi e restare disciplinati. Se invece vuoi inseguire il sogno di un grande guadagno, fallo con gli occhi aperti, sapendo che stai giocando un gioco in cui pochi vincono. Come dice Bessembinder, “fai i tuoi compiti” e scegli la strategia che rispecchia i tuoi obiettivi e la tua tolleranza al rischio.

In un mondo finanziario dominato da storie di successi spettacolari, le ricerche di Bessembinder ci riportano con i piedi per terra, offrendo una guida razionale per navigare il mercato con consapevolezza. Investire non è una lotteria, ma un esercizio di pazienza, disciplina e realismo. E con queste lezioni in tasca, sei già un passo avanti.

QUI la puntata originale

An apology to the Bond Vigilantes

Cari Bond Vigilantes,

Come disse una volta un grande uomo: “Vi devo delle scuse. Non conoscevo davvero il vostro gioco.”

Le cose si erano messe male per gli americani dopo che la Casa Bianca aveva introdotto un pacchetto di dazi aggressivi e inspiegabilmente calcolati su praticamente tutti i partner commerciali. Le borse erano in calo, i rendimenti dei Treasury in aumento (con prezzi in discesa) e anche il dollaro era in ribasso. Niente di tutto ciò era una buona notizia!

Ieri sera, i Treasury a lunga scadenza hanno iniziato a essere venduti. Pesantemente. Al mattino, i partecipanti al mercato parlavano già di interventi d’emergenza della Fed. E sebbene un taglio dei tassi sembrasse improbabile, gli investitori erano in allerta per segnali di stress nei mercati di finanziamento, che avrebbero potuto richiedere iniezioni di liquidità.

Ma voi, miei saggi nuovi amici, lo sapevate già. Eravate lì! O almeno, crediamo. Forse.

In passato, abbiamo espresso scetticismo sul fatto che la spesa pubblica o i programmi sociali potessero davvero scatenare tutta la vostra potenza contro lo Stato americano. Primo, il vostro nome vi fa sembrare un po’ degli spauracchi. Secondo, è molto più facile minacciare paesi senza lo status di valuta di riserva. Terzo, la famosa citazione di James Carville su come spaventate tutti è diventata stucchevole. E infine, i policymaker non dovrebbero essere troppo sensibili alle vostre minacce, perché spesso queste vengono usate per bloccare investimenti e spese pubbliche, che non sono intrinsecamente negative!

Ma le cose sono cambiate. All’epoca non sapevamo che il ramo esecutivo degli Stati Uniti sarebbe stato disposto a tentare una versione americana della Brexit, ma ancora più sciocca e dannosa per l’economia globale. Se c’era qualcuno in grado di farlo, erano gli americani, ma dobbiamo ammettere che ci è mancata l’immaginazione politica per prevederlo.

Cari vigilantes, voi sapevate che gli americani non sono davvero pronti per la vita da fabbrica, nonostante le lamentele di centinaia di giovani tristi e amareggiati online. E vi siete inseriti nel divario tra gli Stati Uniti e il loro grande, magnifico balzo verso la rilocalizzazione.

Esistete davvero? Siete veramente una cabala oscura di investitori globali che punisce i governi per le loro cattive idee? Beh, non è chiaro.

Ma oggi il presidente Donald Trump ha detto alla stampa che ieri sera stava osservando il mercato obbligazionario, proprio come tutti noi, dopo aver notato che le persone “stavano diventando nervose”.

Per quanto ci riguarda, avete contribuito alla sua decisione di procedere con la pausa di 90 giorni annunciata misteriosamente lunedì.

Questo non significa che gli Stati Uniti siano salvi, perché, LOL, non lo sono. Chissà quali nuovi orrori ci aspettano domani o la prossima settimana. Forse è per questo che i Treasury continuano a essere venduti, anche se il dollaro sembra aver almeno fermato la sua caduta.

Ci sono ancora domande. Ad esempio: l’Europa è inclusa nella lista delle economie che non avranno dazi, anche se stamattina ha approvato dazi aggiuntivi? Perché per un momento è sembrato che avessimo imposto un dazio del 35% su Messico e Canada, e del 10% sui beni conformi all’USMCA? CNBC dice che non è così. È ancora tutto confuso.

Per ora, però, sembra che un disastro in rapido movimento si sia trasformato in un disastro a rallentatore. Forse stasera riusciremo a dormire un po’ e a portare i nostri figli fuori. E, a giudicare dai commenti del Presidente, sembra che voi siate parte del motivo.

Con sincera gratitudine,
FT Alphaville

Articolo originale di Alexandra Scaggs : https://www.ft.com/content/905ca7f1-837c-49c7-ac2b-daef1e1309b4

Finanza Divina: Investire con Saggezza Secondo la Bibbia

Se pensi che la Bibbia sia solo un libro di preghiere e racconti di antichi profeti, ripensaci! Tra miracoli e parabole, il testo sacro è pieno di consigli pratici su come gestire il denaro, investire con saggezza e creare ricchezza in modo etico. Certo, non troverai versetti su ETF o criptovalute, ma i principi fondamentali della finanza personale ci sono tutti. Pronto a scoprire come investire secondo la Bibbia? Andiamo!

1. Diversifica, diversifica, diversifica!

Ecclesiaste 11:2“Fanne parte a sette e anche a otto, perché non sai quale sciagura potrà avvenire sulla terra.”

Cosa ci insegna? Beh, se lo riscrivessimo oggi, suonerebbe così: “Non mettere tutte le uova nello stesso paniere.” Già nell’Antico Testamento, l’idea di diversificare gli investimenti era chiara. Non puntare tutto su un’unica azione o asset, ma distribuisci il rischio su più strumenti finanziari.

In chiave moderna:

  • Investi in un mix di azioni, obbligazioni, oro e liquidità.
  • Seleziona diversi settori e mercati per proteggerti dalle fluttuazioni.
  • Considera fondi indicizzati o ETF diversificati.

2. Guadagna lentamente e con saggezza

Proverbi 13:11“La ricchezza ottenuta in fretta diminuisce, ma chi la raccoglie a poco a poco l’aumenta.”

Ebbene sì, anche la Bibbia sconsiglia gli schemi per arricchirsi velocemente. Se pensavi che il trading giornaliero o le scommesse speculative fossero la chiave del successo, forse è il momento di rivalutare la strategia.

In chiave moderna:

  • Evita investimenti ad alto rischio che promettono guadagni enormi in poco tempo.
  • Punta su una strategia a lungo termine, magari con il classico approccio buy & hold.
  • Ricorda che la pazienza è una virtù… anche nel mondo finanziario!

3. Pianifica prima di investire

Luca 14:28“Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, per vedere se ha abbastanza per portarla a compimento?”

Ecco una lezione di finanza personale ante litteram: prima di impegnarti in un investimento, devi fare i conti! L’analisi e la pianificazione sono essenziali.

In chiave moderna:

  • Definisci i tuoi obiettivi finanziari prima di investire.
  • Crea un budget d’investimento per capire quanto puoi permetterti di rischiare.
  • Usa strumenti come app di finanza personale per monitorare i tuoi progressi.

4. Evita i debiti inutili

Proverbi 22:7“Il ricco domina sui poveri e chi prende in prestito è schiavo di chi presta.”

La Bibbia non demonizza il debito, ma avverte sui suoi pericoli. L’indebitamento può essere utile se ben gestito, ma attenzione a non diventare prigionieri di prestiti e mutui.

In chiave moderna:

  • Usa il credito in modo intelligente, evitando di accumulare debiti con tassi di interesse elevati.
  • Se devi prendere un mutuo, assicurati che sia sostenibile rispetto al tuo reddito.
  • Evita di usare la carta di credito per spese superflue.

5. Investi e fai crescere i tuoi talenti (e i tuoi soldi)

Matteo 25:14-30 – La parabola dei talenti

Questa parabola racconta di un padrone che affida delle somme di denaro ai suoi servi. Alcuni le investono e le fanno fruttare, mentre uno le nasconde per paura di perderle. Indovina chi viene lodato? Esatto, quelli che hanno fatto crescere il capitale!

In chiave moderna:

  • Non lasciare i tuoi soldi fermi sul conto a perdere valore con l’inflazione.
  • Investi in strumenti che generano rendimenti, come azioni, obbligazioni o fondi.
  • Abbi fiducia nei tuoi investimenti e adotta una strategia di crescita sostenibile.

6. Dai e ti sarà dato: l’importanza della generosità

2 Corinzi 9:6-7“Chi semina scarsamente mieterà scarsamente, e chi semina abbondantemente mieterà abbondantemente.”

L’idea che la generosità ripaghi non è solo spirituale, ma anche finanziaria. Condividere parte della propria ricchezza può creare impatti positivi, generando anche nuove opportunità economiche.

In chiave moderna:

  • Considera di destinare una parte del tuo reddito a donazioni o investimenti socialmente responsabili.
  • Aiuta chi è in difficoltà e partecipa a progetti di economia solidale.
  • Ricorda che investire in relazioni e comunità porta spesso a ritorni impagabili!

La Bibbia, pur non essendo un manuale di economia, offre spunti preziosi su come gestire il denaro con intelligenza e responsabilità. Riassumendo, ecco i principi chiave che possiamo applicare oggi:

✔️ Diversifica gli investimenti per proteggerti dai rischi.
✔️ Punta su una crescita graduale, evitando speculazioni rischiose.
✔️ Pianifica i tuoi investimenti prima di buttarti a capofitto.
✔️ Evita i debiti inutili e gestisci il denaro con prudenza.
✔️ Fai fruttare il capitale, invece di lasciarlo fermo.
✔️ Sii generoso, perché la ricchezza non è solo per te!

Se questi consigli esistono da migliaia di anni, un motivo ci sarà… quindi, perché non metterli in pratica? Con saggezza, pazienza e un po’ di fede, anche i tuoi investimenti possono prosperare! 🙏📈

On “Living For Today” or “Living Each Day Like It’s Your Last”

Per molto tempo mi sono sentito frustrato dal concetto di “vivere per l’oggi” o “vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo”. Se oggi fosse davvero il mio ultimo giorno sulla Terra, mangerei i miei piatti preferiti e passerei del tempo di puro svago con le persone che amo di più. Se oggi fosse l’unica cosa che conta, non farei cose come pulire casa, lavorare o qualsiasi altra attività del genere.

In poche parole, vedevo frasi come queste come un invito a condurre uno stile di vita puramente edonistico e a breve termine, il che va benissimo se il mondo dovesse finire domani: fai quello che ti fa stare bene, tanto le conseguenze non contano. Tuttavia, nel mondo reale, vivere così porta con sé molte conseguenze. Per prima cosa, non riesci a mantenere un reddito. La tua salute probabilmente ne risentirebbe, a seconda delle scelte che fai. La tua casa finirebbe presto in uno stato pietoso. Se vivi solo per l’oggi, il domani sarà piuttosto terribile.

Negli ultimi anni, però, ho iniziato a vedere questo consiglio sotto una luce completamente diversa e ho scoperto che, in realtà, è un suggerimento incredibilmente valido.

Invece di interpretarlo come un incoraggiamento a ignorare le conseguenze delle proprie azioni, lo considero un invito a vivere ogni giorno come se definisse chi sono come persona.

In altre parole, vivere per l’oggi significa che, quando le persone penseranno a me e scriveranno il mio elogio funebre, lo faranno basandosi su come mi comporto oggi. Cosa voglio che si dica di me quando non ci sarò più? Cosa voglio che le persone ricordino di me quando avrò lasciato questo mondo? È questo che dovrei mettere nel mio oggi, non le altre cose su cui spreco tempo ed energie.

Oppure, per dirla in un altro modo, vivi oggi in modo tale che, guardandoti indietro fra vent’anni, oggi sia un giorno di cui andare davvero fiero.

In sostanza, per me “vivere per l’oggi” significa che nient’altro conta se non rendere oggi un giorno di cui essere incredibilmente orgoglioso.

E allora, cosa significa questo per me, esattamente?

Significa un giorno in cui non ho sprecato denaro ed energie in cose che non hanno significato per me. Se spendo soldi solo per un breve momento di piacere, o se dedico tempo ed energie a qualcosa che dimenticherò in un giorno o due e che non lascerà nulla di positivo nella mia vita, allora probabilmente non sto vivendo per l’oggi. Quando vivo per l’oggi, non spreco risorse in cose che non hanno un vero significato.

Significa un giorno in cui ho piantato molti semi per il futuro. Una giornata davvero buona è quella in cui vado a dormire sapendo che ci sono tante cose belle che mi aspettano nella vita, e per averle devo investire tempo oggi in progetti che daranno frutti solo più avanti. Questo può significare investire su me stesso, come ho detto ieri. Può voler dire mettere da parte dei soldi per il futuro invece di spenderli oggi in qualcosa di inutile. Può semplicemente significare fare un passo avanti concreto in un grande progetto che non sarà completato a breve. Se pianto diversi semi come questi ogni giorno, arriverà un momento nella mia vita in cui molti di essi germoglieranno ogni giorno, trasformando la mia esistenza in un bellissimo giardino. Quando vivo per l’oggi, porto avanti grandi progetti e faccio cose che non daranno risultati immediati.

Significa un giorno in cui vado a letto davvero stanco, fisicamente e mentalmente, e il sonno arriva facilmente. Una buona giornata è quella in cui mi sono speso, in cui ho usato il mio corpo, la mia mente e le mie “batterie sociali” per fare qualcosa di utile, esaurendole al punto che, quando mi corico, il sonno è una ricarica significativa. So anche che, se ho usato a fondo il mio corpo, la mia mente e le mie “batterie sociali”, probabilmente ho fatto qualcosa di valido. Quando vivo per l’oggi, metto in gioco completamente la mia mente, il mio corpo e le mie energie sociali.

Significa un giorno in cui ho costruito o mantenuto relazioni positive invece di danneggiarle. Non significa che ogni interazione debba essere felice e positiva, ma che debba essere piena di amore e cura. Posso dare ai miei figli lezioni che non sono necessariamente piacevoli, mantenendo però chiaro che li amo profondamente, e loro lo sapranno e questo può persino rafforzare il nostro legame. Ci sono anche infinite possibilità di creare momenti positivi. La chiave è che queste interazioni siano significative, non solo chiacchiere vuote, perché sono le cose significative a costruire legami. Fai conversazioni in cui dici cose che contano. Fai attività insieme. Sono queste cose che nutrono e rafforzano le relazioni. Quando vivo per l’oggi, costruisco relazioni e non le distruggo.

Significa un giorno in cui ho riso, ho pensato e ho pianto, e ho condiviso queste esperienze con qualcuno. Credo molto nell’idea di Jim Valvano di una giornata perfetta, in cui una persona ride, piange e riflette profondamente su qualcosa. Se fai queste tre cose, hai avuto una giornata piuttosto buona. Se riesci a condividere queste esperienze con altri, è ancora meglio. (Ecco perché amo così tanto le serate di giochi da tavolo: quasi sempre coinvolgono risate e riflessioni con gli altri.) Quando vivo per l’oggi, rido, piango, penso e condivido queste cose con chi mi sta intorno.

Significa un giorno in cui non mi sento di aver perso delle opportunità. La vita ti offre continuamente occasioni. Tua moglie è lì al tavolo a fare qualcosa e hai l’opportunità di abbracciarla e baciarle il collo. Tuo figlio sembra annoiato e hai l’opportunità di fare qualcosa di significativo con lui. Ti viene in mente un’ottima idea e hai l’opportunità di annotarla e magari, un giorno, metterla in pratica. Vedi un affare a una vendita in cortile e hai i contanti per approfittarne subito. Le giornate buone sono quelle in cui colgo molte di queste opportunità; le giornate brutte sono quelle in cui, sdraiato a letto, penso alle occasioni perse. Quando vivo per l’oggi, non lascio passare queste opportunità.

Significa un giorno in cui condivido le cose belle che provo. Se provo amore per qualcuno, glielo dico. Se vedo qualcuno fare qualcosa che penso sia fantastico, gli dico che quello che ha appena fatto è incredibile. Se apprezzo qualcuno, lo contatto e gli dico che apprezzo chi è o cosa ha fatto per me. Negli anni ho imparato che da questo derivano solo cose positive, e quasi sempre è meglio dire qualcosa, anche se l’hai già detto mille volte. Non puoi mai dire a tua moglie che la ami troppe volte. Quando vivo per l’oggi, esprimo le cose belle che provo per gli altri e per il mondo intorno a me.

Significa trattare il mio corpo e la mia mente come cose che voglio durino a lungo. Questo è probabilmente l’aspetto con cui faccio più fatica. Vivere per l’oggi non significa danneggiare il mio corpo e la mia mente; al contrario, significa il contrario. Significa trattarli come qualcosa su cui voglio poter contare per molti, molti anni ancora, in modo da non sentirmi completamente esausto dopo uno sforzo minimo, in modo che comprendere cose complesse non mi sembri travolgente. Cerco di mangiare bene, di fare esercizio regolarmente, di osservare il mondo intorno a me e di pensare chiaramente a ciò che accade. Questo non significa che non esca a cena con amici; significa solo che cerco di evitare di riempire il mio corpo di schifezze. Non significa che non faccia cose leggere; significa solo che cerco di godermi il momento. Quando vivo per l’oggi, faccio ed mangio cose sane e cerco di essere presente il più possibile.

Significa fare tutto in linea con i valori che mi sono cari. Non entrerò nel dettaglio di ciò che considero moralmente giusto o sbagliato o quali siano i miei valori personali, se non per dire che credo ci siano cose giuste e sbagliate nel comportamento personale e che esistano chiaramente delle pratiche migliori per essere una brava persona. Più mi attengo a quei valori e a quelle pratiche, migliore è la giornata. Quando vivo per l’oggi, cerco di vivere il più possibile vicino ai miei valori fondamentali in tutto ciò che faccio.

Per me, questo è ciò che significa vivere per l’oggi. Significa che, se la mia intera vita dovesse essere giudicata da un singolo giorno su questa Terra, sarebbe oggi. Significa che, se potessi progettare una giornata da vivere ora che, ripetuta, porterebbe a una vita davvero straordinaria in futuro, è quel tipo di giornata che voglio vivere oggi.

Vivere per l’oggi non significa abbuffarsi di cibo spazzatura, fare shopping online a più non posso e guardare Netflix tutto il giorno senza quasi muovermi dal divano. Non significa nemmeno fare festa tutto il giorno e tutta la notte. Significa semplicemente vivere una giornata davvero grandiosa, in linea con tutto ciò che desideri dalla vita, e questo include la salute, la stabilità finanziaria, buone relazioni e tutto il resto.

Vai là fuori e vivi per l’oggi. Come disse John Wooden, “Fai di ogni giorno il tuo capolavoro”.

Articolo orginale di Trent Hamn : https://www.trenthamm.com

Navigare l’Incertezza: La Scuola Austriaca e l’Antifragilità per Investitori Moderni

“Come Farsi Venire il Mal di Testa con l’Economia Austriaca e l’Antifragilità”

La Scuola Austriaca di Economia: Una Bussola per l’Investitore Antifragile

L’incertezza dei mercati moderni può far sentire persino il più esperto degli investitori come un esploratore in un deserto senza mappa. Tuttavia, tra le sabbie mobili dell’economia globale, la Scuola Austriaca di Economia emerge come una stella polare, offrendo non solo teorie ma anche un framework pratico per trasformare il caos in opportunità. In questo articolo, approfondiamo i principi della Scuola Austriaca, come questi si intrecciano con le idee di Nassim Nicholas Taleb sull’antifragilità, e come Mark Spitznagel ha applicato questi concetti per creare strategie d’investimento che non solo sopravvivono ma prosperano nel disordine.

I Pilastri della Scuola Austriaca: Oltre la Superficie

Soggettivismo Economico
Il cuore della Scuola Austriaca batte con l’idea che il valore di un bene o servizio è intrinsecamente soggettivo. Questo concetto, introdotto da Carl Menger, ribalta la nozione di valore oggettivo, suggerendo che un diamante vale più dell’acqua non perché sia più utile ma perché è più raro. In un mercato, questo significa che i prezzi e le decisioni di investimento sono influenzati da percezioni individuali, rendendo i mercati intrinsecamente imprevedibili. In pratica, questo principio insegna agli investitori a cercare opportunità dove il valore percepito può essere molto più alto del valore intrinseco, specialmente in situazioni di alta volatilità.


Preferenza Temporale


La preferenza temporale riguarda come gli individui valutano i beni presenti rispetto ai futuri. La Scuola Austriaca suggerisce che una società che privilegia il risparmio e l’investimento a lungo termine può crescere più rapidamente. Questo principio è come preparare il terreno per un raccolto futuro: rinunciare al consumo immediato per investire in capitale che produrrà beni futuri. Per l’investitore, significa privilegiare investimenti che possono non dare frutti immediati ma che costruiscono una base solida per il futuro.


Teoria del Capitale e Cicli Economici


Eugen von Böhm-Bawerk ha arricchito la teoria economica con l’idea che il capitale è una struttura complessa di stadi produttivi. Questo concetto è centrale nell’Austrian Business Cycle Theory (ABCT), che spiega come manipolazioni monetarie, come tassi d’interesse artificialmente bassi, distorcono questa struttura, portando a boom e bust economici. La crisi finanziaria del 2008 è un esempio classico di come l’intervento monetario possa creare investimenti insostenibili. Per l’investitore, comprendere l’ABCT significa essere cauti durante i periodi di “facilità” monetaria e prepararsi per le inevitabili correzioni.


Critica all’Interventismo

La Scuola Austriaca critica fortemente l’interventismo del governo e delle banche centrali, sostenendo che tali azioni creano distorsioni nel mercato. Le politiche di quantitative easing post-2008 hanno, secondo questo pensiero, gonfiato i prezzi degli asset senza stimolare una crescita reale dell’economia, preparando il terreno per future instabilità. Questo implica per l’investitore la ricerca di asset che non sono sovralimentati da tali politiche ma che hanno valore intrinseco.

Antifragile di Nassim Nicholas Taleb: Un Ponte verso l’Antifragilità

Nassim Nicholas Taleb, con il suo libro “Antifragile: Things That Gain from Disorder”, porta un concetto che si sposa perfettamente con i principi della Scuola Austriaca. L’antifragilità non è solo la capacità di resistere al caos ma di trarre beneficio da esso.

Antifragilità nel Mercato


Taleb introduce il concetto che alcuni sistemi migliorano con lo stress, la volatilità e l’incertezza. Per gli investitori, questo significa costruire portafogli che non solo sopravvivono alle crisi ma che ne escono rafforzati.

Questo può essere fatto attraverso:
Redundancy: Avere più di quanto necessario, come liquidità o investimenti in asset sicuri, che possono essere sfruttati quando i mercati crollano.
Optionality: Investire in opportunità che offrono grandi guadagni con rischi limitati, come le opzioni put out-of-the-money che costano poco ma offrono protezione in caso di disastro.


La Barbell Strategy


Questa strategia, spesso associata a Mark Spitznagel ma in linea con i principi di Taleb, consiste nell’avere un portafoglio con una parte estremamente sicura (come oro, buoni del tesoro) e una piccola parte molto rischiosa (come opzioni). Questa combinazione permette di mantenere stabilità mentre si cercano opportunità di guadagno asimmetrico.


La Critica alla Diversificazione Moderna


Taleb critica la diversificazione tradizionale, simile alla critica austriaca all’interventismo. Sostiene che in tempi di crisi, tutto tende a correlarsi, rendendo la diversificazione meno efficace. Invece, suggerisce investimenti che guadagnano da shock.

Mark Spitznagel: Dalla scuola Austriaca all’Antifragilità

Mark Spitznagel, noto per essere stato un mentore di Nassim Nicholas Taleb, ha preso i principi della Scuola Austriaca e li ha fusi con la teoria dell’antifragilità, sviluppando strategie d’investimento che mirano a trarre vantaggio dalle incertezze del mercato.

The Dao of Capital


Questo libro è un viaggio affascinante attraverso la filosofia dell’investimento ispirata dalla natura. Spitznagel esplora il concetto di “roundaboutness” (girovagare), spiegando come il capitale, come gli ecosistemi naturali, prospera attraverso percorsi indiretti. L’idea è che investire in processi complessi ed estesi nel tempo, simile a come una pianta investe in radici prima di dare frutti, può portare a risultati più sostanziali. Egli critica l’investimento diretto e immediato, che può sembrare efficace a breve termine ma è fragile a lungo termine.
Esempi Pratici: Spitznagel cita casi storici e moderni dove il “roundabout investing” ha dato i suoi frutti. Durante la Grande Depressione, gli investimenti in infrastrutture e tecnologie di base hanno gettato le basi per il boom post-bellico. Oggi, investire in settori meno glamour come l’agricoltura o le materie prime, che sono spesso ignorati durante i picchi di mercato, può rivelarsi estremamente vantaggioso durante le crisi, quando l’utilità di questi beni diventa vitale.


Safe Haven: Investing for Financial Storms


In questo libro, Spitznagel esplora la sua “barbell strategy”, una tecnica di investimento che cerca di bilanciare tra sicurezza e opportunità speculative. La maggior parte del portafoglio dovrebbe essere in asset ultra-sicuri (come buoni del tesoro o oro), mentre una piccola parte viene allocata in opzioni put o altri strumenti che potrebbero avere un ritorno asimmetrico in caso di crisi.
Antifragilità in Pratica: Spitznagel spiega come questa strategia non solo protegge il capitale durante i periodi di turbolenza ma può anche trarre profitto dai movimenti improvvisi del mercato. Utilizza il concetto di antifragilità per illustrare come un portafoglio ben strutturato può non solo resistere ma beneficiare del caos finanziario. Durante il crollo del 2020, Universa Investments, guidata da Spitznagel, ha guadagnato un incredibile 4.144% grazie a posizioni tail-risk, dimostrando l’efficacia di tale approccio.
Spitznagel critica la diversificazione moderna, che si è dimostrata inefficace durante le crisi, come nel 2008 quando azioni, obbligazioni e immobili sono crollati insieme.

Fusione dei Concetti: Creare un Portafoglio Antifragile

Valutazione dei Segnali di Bolla


Utilizzando i principi austriaci di valutazione soggettiva e critica all’interventismo, gli investitori devono essere vigilanti per segnali di bolla, come valutazioni azionarie estremamente alte, debito sovrano eccessivo, o euforia mediatica su particolari asset.


Strategie Asimmetriche


Combinare il soggettivismo austriaco con l’antifragilità di Taleb e le strategie di Spitznagel significa investire in opportunità che hanno un potenziale di guadagno molto più alto rispetto al rischio, come le opzioni o investimenti in settori non convenzionali che prosperano durante le crisi.

La preferenza temporale austriaca suggerisce di avere risorse pronte per essere investite in futuro, mentre l’antifragilità di Taleb e le strategie di Spitznagel incoraggiano a vedere la liquidità come un’opportunità per comprare asset a sconto durante le crisi.


Stress Test del Portafoglio
Simulare scenari estremi è cruciale, sia per capire la resilienza del capitale (ABCT) sia per assicurarsi che il portafoglio non solo resista ma benefici dallo stress (antifragilità).

Critiche e Controargomentazioni

Mentre alcune critiche all’ABCT riguardano la sua capacità di spiegare ogni recessione, Taleb risponde che l’antifragilità è un principio universale: un sistema o portafoglio antifragile trarrà vantaggio da qualsiasi tipo di shock, previsto o meno. Spitznagel aggiunge che anche se non tutte le crisi sono causate da interventi monetari, la preparazione per le tempeste economiche attraverso strategie antifragili è sempre valida.

Conclusione: Navigare l’Imprevedibile con Saggezza Austriaca, Antifragilità e Strategia di Spitznagel

La Scuola Austriaca non offre previsioni perfette ma una comprensione profonda del comportamento umano e del mercato. Unita alla filosofia di Taleb sull’antifragilità e alle applicazioni pratiche di Spitznagel, questa combinazione fornisce agli investitori moderni un potente toolkit per affrontare l’incertezza. In un mondo di debiti record e politiche monetarie sperimentali, questi principi non sono solo illuminanti ma necessari per chi desidera non solo sopravvivere ma prosperare.

Il Portafoglio di Larry Swedroe: un’idea geniale con un pizzico di ribellione

Se c’è un nome che fa battere il cuore agli appassionati di finanza basata sull’evidenza, quello è Larry Swedroe. Questo guru degli investimenti, con un passato da vice presidente di Prudential Home Mortgage e oggi direttore della ricerca per Buckingham Strategic Wealth, ha passato la vita a smontare i miti della finanza tradizionale. Dimenticatevi i gestori attivi che promettono la luna (e spesso consegnano solo commissioni salate): Swedroe è il paladino dell’approccio passivo, basato su dati e numeri, non su promesse.

La sua storia con i portafogli d’investimento ha un sapore quasi leggendario. Negli anni ‘90, quando il mondo era ancora innamorato delle dot-com e delle scommesse speculative, Larry si è messo a studiare come ottenere rendimenti decenti senza rischiare di finire sotto un ponte. Il risultato? Il famoso “Larry Portfolio”, un’idea nata per ridurre il rischio di quei cigni neri che ogni tanto spuntano sui mercati (qualcuno ha detto 2008?). La sua intuizione, semplice ma geniale, è stata: perché non combinare una dose massiccia di obbligazioni sicure con una spruzzata di azioni ad alto potenziale, ma super rischiose, come le small-cap value? Risultato: un portafoglio che offre stabilità senza rinunciare a un po’ di pepe.

Il Larry Portfolio originale: un mix controcorrente

Ecco com’è nato il Larry Portfolio nella sua forma originale, un equilibrio che sembra quasi una provocazione per gli amanti del “tutto in azioni”:

  • 30% Azioni: divise in tre parti uguali (10% ciascuna):
    • Small-Cap Value USA (azioni di piccole aziende sottovalutate).
    • Small-Cap Value Internazionali (stesso concetto, ma oltreoceano).
    • Mercati Emergenti (per un tocco di adrenalina esotica).
  • 70% Obbligazioni: Treasury USA a medio termine (solide come una roccia, ma con un rendimento decente).

Questa allocazione è un capolavoro di “risk parity”: Swedroe usa le obbligazioni per tenere a bada la volatilità, mentre le azioni small-cap value e i mercati emergenti puntano a catturare rendimenti extra, grazie al premio per il rischio che storicamente queste categorie offrono. È un po’ come dire: “Mangio sano tutta la settimana, ma il sabato mi concedo una pizza!”. Funziona perché bilancia rischio e rendimento in modo astuto, con un occhio alla diversificazione globale.

Da USA a Europa: trasformiamolo con ETF UCITS

Ok, ma noi europei che facciamo? I Treasury USA sono fantastici, ma per un investitore del Vecchio Continente servono soluzioni più vicine a casa, magari con ETF UCITS, che rispettano le normative UE e sono facilmente accessibili tramite broker come DEGIRO o Interactive Brokers. E poi, diciamocelo, vogliamo qualcosa che parli un po’ la nostra lingua (o almeno quella dell’euro!). Ecco come possiamo adattare il Larry Portfolio originale:

  • 30% Azioni:
    • 20% Avantis Global Small Cap Value : UCITS ETF Questo ETF copre small-cap value globali (USA, Europa, Giappone e altri mercati sviluppati) con un approccio attivo che punta su aziende sottovalutate e profittevoli. TER 0,39%, ticker AVWS. Unifica l’esposizione small-cap value USA e internazionali in un unico strumento, semplificando la vita e massimizzando il “value premium”.
    • 10% Mercati Emergenti : Vanguard FTSE Emerging Markets UCITS ETF, TER 0,22%. Un classico che offre esposizione a Cina, India, Brasile e oltre, con costi bassissimi e una solidità a prova di bomba.
  • 70% Obbligazioni:
    • Qui possiamo scegliere tra due strade, a seconda del gusto:
    • Opzione Europea: iShares Core Euro Government Bond , TER 0,09%. Investe in titoli di Stato dell’Eurozona (Germania, Francia, Italia…) con durata media di 7-10 anni. Sicuro, liquido e perfetto per chi vuole restare “locale”.
    • Opzione Globale hedged: iShares Global Government Bond UCITS ETF , TER 0,20%. Esposizione globale ai titoli di Stato, con copertura in euro per chi vuole stabilità valutaria.

Perché questa versione europea funziona?

Con questo mix, manteniamo l’essenza del Larry Portfolio: tanta sicurezza nelle obbligazioni per dormire sonni tranquilli e un’esposizione mirata alle azioni che storicamente pagano un premio per il rischio. L’Avantis Global Small Cap Value porta il meglio delle small-cap value globali in un unico ETF, con un TER di 0,39% che riflette la sua gestione attiva ma mirata. Il Vanguard FTSE Emerging Markets aggiunge quel tocco di adrenalina esotica, mentre le obbligazioni – che siano europee o globali – tengono il tutto ben ancorato.

Un approfondimento sugli ETF: l’Avantis è una scelta stellare per chi crede nel potere delle small-cap value, con un focus su aziende profittevoli che potrebbe pagare nel lungo termine. Se vai sull’iShares Core Euro Government Bond, hai la semplicità dell’Eurozona a costi irrisori (0,09%!), mentre l’iShares Global Government Bond hedged ti dà diversificazione mondiale senza il mal di testa del cambio valuta.

Un consiglio da blogger: questo portafoglio non ti farà diventare milionario overnight (non è il suo scopo!), ma è un alleato per chi cerca crescita costante con un rischio controllato. E poi, diciamocelo, seguire le orme di Larry Swedroe – con un twist europeo e un ETF Avantis sotto il braccio – ti fa sentire un po’ un ribelle della finanza, no?

 Il Tuo Mutuo Sotto le Bombe !!

Intro: Un futuro al confine
È una mattina del 2060. Il cielo sopra la tua città è un mosaico di droni e fumo, il rumore delle sirene è ormai routine. La guerra è arrivata in Italia: un conflitto improvviso, forse per risorse o confini ridisegnati da un clima impazzito. La tua banca è un ricordo—il sito è offline, gli sportelli distrutti. Hai un mutuo da 150.000 euro, contratto nel 2035, con ancora 15 anni da saldare. La rata mensile di 800 euro è sospesa, ma il tuo conto è congelato. L’intelligenza artificiale simula un’interruzione totale dei servizi finanziari per almeno sei mesi. La tua casa è ancora in piedi, ma il tuo debito? È un’ombra che aleggia tra le macerie. Come funziona un mutuo in un mondo che brucia?

Cosa succede in guerra: la realtà del mutuo
In uno scenario di guerra nazionale, il sistema finanziario italiano non scompare del tutto, ma si piega. Storicamente, situazioni simili hanno precedenti. Durante la guerra in Jugoslavia (1991-1995), le banche crollarono insieme agli stati. A Sarajevo, chi aveva mutui si trovò in un caos burocratico: i pagamenti furono sospesi per decreto, ma i debiti rimasero, spesso trasferiti a nuovi creditori post-conflitto. Alcuni persero le case per requisizioni militari, altri videro i loro titoli di proprietà dissolversi con l’inflazione galoppante (fino al 1.000% annuo nel 1993). In Italia, oggi, leggi di emergenza come il Decreto Legge 123/2001 permettono di sospendere i mutui per “cause di forza maggiore”, ma solo temporaneamente. Gli interessi? Continuano a correre, silenziosi e inesorabili, come un contatore in background.

Immagina il 2060: un conflitto prolungato potrebbe spingere le banche al fallimento. Se l’euro digitale (probabile entro allora) collassa, i tuoi obblighi restano in un limbo legale. La tua casa potrebbe essere requisita per esigenze belliche—è successo in passato, come nella Seconda Guerra Mondiale, quando immobili civili furono usati per rifugi o basi. Peggio ancora, un’inflazione post-bellica potrebbe dimezzare il valore reale del tuo debito, ma rendere impossibile pagarlo con un’economia in ginocchio. La Jugoslavia ci insegna che i mutui non svaniscono: mutano in un incubo amministrativo, dove chi non si prepara perde tutto.

Il piano per il limite: cosa fare oggi
Non serve aspettare il 2060 per agire. Ecco come proteggere il tuo mutuo e il tuo futuro, partendo da ora, nel 2025:

  1. Riserva liquida: Metti da parte il 10-15% del valore del mutuo in contanti o asset tangibili. In guerra, il digitale fallisce—bancomat, app, conti online diventano inutili. L’oro, ad esempio, ha resistito come valuta alternativa nei Balcani negli anni ‘90: 5.000 euro in lingotti potrebbero essere un salvagente.
  2. Fondi esteri: Sposta il 20% dei tuoi risparmi in un conto o ETF internazionale (es. un Vanguard Global Stock Index). Se il sistema bancario italiano crolla, avere dollari o euro in una banca svizzera o americana ti dà un’ancora. Oggi è legale e accessibile tramite piattaforme come Interactive Brokers.
  3. Assicurazione mirata: Controlla la tua polizza mutuo. Molte coprono solo incendi o terremoti, ma alcune offrono opzioni per “eventi eccezionali”. Se non c’è, investi in un’assicurazione privata sul patrimonio—costa circa 200-300 euro l’anno, ma potrebbe salvarti la casa.
  4. Documenti fisici: Stampa e conserva i contratti del mutuo in una cassetta di sicurezza.

Il piano per il limite: cosa fare domani
Se la guerra scoppia nel 2060, devi essere pronto a reagire. Ecco i passi da fare quando lo scenario si avvicina:

  1. Anticipa il caos: Appena senti odore di crisi (es. tensioni geopolitiche), paga in anticipo qualche rata o negozia una moratoria con la banca prima che chiuda. In Jugoslavia, chi si mosse presto evitò interessi punitivi.
  2. Baratto e reti locali: Se i soldi perdono valore, usa beni fisici (cibo, attrezzi) per negoziare con vicini o creditori informali. È successo nei Balcani: un mutuo “pagato” con favori o risorse.
  3. Monitora le leggi: Segui decreti d’emergenza. Se lo stato sospende i mutui, documenta tutto—potresti usarlo per negoziare un condono parziale post-conflitto, come avvenne in Croazia nel 1996.
  4. Flessibilità estrema: Se la casa diventa invivibile o requisita, abbandona l’idea di salvarla e punta sui tuoi asset esteri. La priorità è la sopravvivenza finanziaria, non l’immobile.

Conclusione
Un mutuo in tempo di guerra è un filo teso sopra un baratro. La storia, dalla Jugoslavia alla Seconda Guerra Mondiale, mostra che i debiti non spariscono—si trasformano in trappole per chi non è pronto. Nel 2060, potresti guardare indietro al 2025 e ringraziare te stesso per aver messo via quel lingotto d’oro o quel conto svizzero. Questo è il limite: un futuro estremo dove solo chi agisce oggi resta in piedi.