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Atlas America Fund: l’ETF di Roubini per affrontare l’incertezza dei mercati 

Perché l’ETF di Roubini è diverso da tutti gli altri

L’ultima volta che Nouriel Roubini ha fatto parlare di sé, era per avvertirci di una crisi globale. Ora, invece, è tornato con una proposta concreta: un ETF. Esatto, “Dr. Doom” ha creato l’Atlas America Fund (USAF), un fondo progettato per affrontare le sfide di un’economia sempre più instabile.

Questo ETF si distingue dagli altri. Non troverai azioni tecnologiche o titoli speculativi al suo interno. È un fondo pensato per proteggere il capitale, per chi guarda al lungo termine e vuole evitare le montagne russe dei mercati.

Quando analizzi la sua composizione, emergono scelte precise e calcolate. La maggior parte del portafoglio è investita in titoli del Tesoro USA a breve termine, una scelta che garantisce sicurezza e liquidità. Poi c’è l’oro, il classico bene rifugio che tende a mantenere il suo valore anche nei momenti di crisi. Non mancano gli investimenti immobiliari attraverso REITs, che offrono esposizione al mercato immobiliare senza dover gestire fisicamente una proprietà. Infine, una porzione è dedicata alle commodity agricole, strumenti utili per proteggersi dall’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità, e una piccola parte viene mantenuta in liquidità, pronta per essere utilizzata in caso di opportunità improvvise.

Molti ETF seguono le mode del momento, puntando su settori come la tecnologia o le criptovalute. Roubini, invece, ha costruito qualcosa di diverso: un portafoglio che non scommette sul futuro, ma si prepara a difendersi dai rischi. È un fondo che sembra dire: “Non si tratta di fare il colpo grosso, ma di proteggere ciò che hai.”

Durante la presentazione del fondo, Roubini ha ribadito i suoi soliti avvertimenti. Inflazione, crisi geopolitiche e mercati instabili sono solo alcune delle minacce che incombono. Il messaggio è chiaro: viviamo in tempi incerti, e per affrontarli serve un portafoglio resiliente.

L’Atlas America Fund non è per tutti. Non è il fondo giusto se cerchi rendimenti stratosferici nel breve termine. Ma se sei un investitore che dà valore alla stabilità, che vuole proteggere il capitale senza inseguire guadagni facili, questo ETF potrebbe essere perfetto per te.

Viviamo in un’epoca in cui molti si lasciano guidare dal FOMO (Fear of Missing Out), inseguendo titoli o strumenti finanziari nella speranza di moltiplicare i propri soldi rapidamente. Ma Roubini ci ricorda che a volte, vincere significa non perdere . Questo ETF è chiaramente pensato solo per il mercato non europeo, quindi non è per la maggior parte di noi. Sarebbe interessante sapere se prima o poi lo faranno in versione UCITS, ma onestamente non lo sto aspettando come si aspetta una finale di Champions. Ci sono ETF non armonizzati che mi allettano di più, tipo l’RPAR di Alex Shahidi, che secondo me è più bilanciato e decisamente più interessante. Tra l’altro, Alex ha scritto un libro, Risk Parity, che vi consiglio: lo trovate QUI!

La Guida Definitiva per Creare il Tuo Fondo di Emergenza

Il mio Fondo di Emergenza: Come l’ho Creato e Perché è Importante

Eccoci qui, come ogni blog di finanza personale che si rispetti, pronti a parlare di uno dei capisaldi della gestione finanziaria: il fondo di emergenza. Se hai sentito parlare di finanza personale, sai che questa è una delle prime tappe per costruire una solida base economica. Ma come si fa? Ecco la mia strategia personale, che potrebbe ispirarti o darti qualche spunto utile.

La mia idea: due livelli di protezione

Ho suddiviso il mio fondo di emergenza in due parti: il conto delle spese mensili e il vero e proprio fondo di emergenza.

Step 1: Il conto corrente per le spese mensili

Questa non è propriamente una parte del fondo di emergenza, ma per me rappresenta il primo baluardo contro imprevisti di lieve entità o variazioni nelle mie spese. Ecco come lo gestisco:

  • L’importo base: Mantengo sempre 3.000€ sul mio conto corrente personale.
  • Ribilanciamento mensile: Alla fine di ogni mese controllo il saldo e riporto il conto a 3.000€. Questi sono i soldi che prevedo di toccare durante il mese per spese ordinarie.

Per me, questa è la “zona di comfort” finanziaria che mi permette di affrontare tranquillamente il mese senza mai preoccuparmi troppo delle piccole fluttuazioni.

Step 2: Il vero fondo di emergenza

Qui entriamo nel vivo. Questo è il cuscinetto finanziario pensato per affrontare situazioni straordinarie come:

  • Perdita improvvisa del lavoro.
  • Spese mediche impreviste.
  • Riparazioni urgenti e costose (auto, casa, ecc.).

Ecco la strategia che ho adottato per costruirlo:

Fase 1: Accumulare i primi 3 mesi di spese

Come tanti, quando ho iniziato a interessarmi agli investimenti, volevo mettere ogni centesimo “al lavoro”. Ma ho capito che la fretta di investire non poteva sostituire la necessità di avere una base sicura. Così, il primo passo è stato accumulare l’equivalente di 3 mesi di spese su un conto separato.

Fase 2: Raggiungere i 6 mesi di spese

Dopo aver raggiunto i primi 3 mesi, ho creato un piano strutturato per aggiungere altri 3 mesi al fondo. Questo è stato il mio metodo:

  1. Bonifici automatici piccoli ma regolari:
    • Primo bonifico: A inizio mese, in concomitanza con quello che facevo per gli investimenti.
    • Secondo bonifico: A metà mese.
    • Terzo bonifico: 4 giorni prima della fine del mese.

Ogni bonifico era di circa il 2% del mio stipendio. Non era una cifra che sentivo come un sacrificio, ma sommando tre bonifici al mese, ho costruito progressivamente il fondo.

  1. Extra risparmi:
    Ho aggiunto somme occasionali derivanti da:
    • La tredicesima.
    • Vendite su piattaforme come Subito o Vinted.

Dopo circa due anni di questa strategia, sono riuscito a raggiungere il mio obiettivo di 6 mesi di spese coperte. 🎉

E dopo i 6 mesi?

Raggiunto l’obiettivo del fondo di emergenza, mi sono reso conto che non sentivo la mancanza di quei piccoli bonifici. Così ho deciso di mantenerli attivi, ma stavolta li dirotto sugli investimenti. In questo modo, il mio flusso di risparmio rimane costante, ma con un obiettivo diverso.

Perché il fondo di emergenza è essenziale

Se stai pensando che questa sia una pratica noiosa o un passo inutile, ti invito a riflettere: avere un fondo di emergenza non significa solo essere pronti agli imprevisti. Significa vivere con meno ansia finanziaria, sapere che qualsiasi cosa accada, hai le risorse per affrontarla.

Io, purtroppo, ho imparato questa lezione a mie spese. All’inizio, con la fretta di investire, non avevo coperto neanche i famosi 3 mesi di spese. Poi è arrivata una grossa spesa imprevista: dei lavori in casa, necessari ma non pianificati.

Non avendo un fondo di emergenza adeguato, ho dovuto disinvestire 3.000€ da ciò che avevo già messo in investimento, perdendo così sia tempo che potenziale rendimento. Da quel momento ho imparato la lezione: posso aver fatto altri errori lungo il mio percorso, ma su questo punto non ho più sbagliato. Il fondo di emergenza è diventato per me una priorità.

Come iniziare il tuo fondo di emergenza

Se vuoi seguire il mio metodo, ecco un riepilogo dei passi chiave:

  1. Imposta un conto separato per il fondo di emergenza.
  2. Calcola il tuo obiettivo: 3-6 mesi di spese essenziali.
  3. Avvia piccoli bonifici automatici ogni mese.
  4. Usa entrate extra (bonus, vendite online) per accelerare il processo.
  5. Raggiunto l’obiettivo, puoi dirottare i bonifici sugli investimenti.

Questo è il mio fondo di emergenza: semplice, efficace e adatto alle mie esigenze. Ognuno di noi ha una situazione diversa, ma l’importante è iniziare. Non sottovalutare il potere di piccoli passi costanti.

ETF FIGHT : SPDR ACWI IMI vs VANGUARD FTSE ALL WORLD

ETF Fight: SPDR ACWI IMI vs. Vanguard FTSE All-World (VWCE)
Qual è il miglior ETF globale per gli investitori europei?

Nel mercato europeo degli ETF, due giganti si contendono il titolo di miglior scelta per un’esposizione globale: SPDR MSCI ACWI IMI e Vanguard FTSE All-World (VWCE). Entrambi sono ottime opzioni per diversificare il portafoglio a livello mondiale, ma hanno caratteristiche leggermente diverse. Quale scegliere? Mettiamoli a confronto!

Round 1: Esposizione e Diversificazione

SPDR ACWI IMI

Replica l’indice MSCI ACWI IMI, che copre azioni large, mid e small-cap in 23 mercati sviluppati e 27 mercati emergenti.

Offre una copertura estremamente capillare, includendo oltre 9.200 azioni.

VWCE

Replica l’indice FTSE All-World, che include circa 4.100 azioni di mercati sviluppati ed emergenti.

Copre solo azioni large e mid-cap, tralasciando le small-cap, il che riduce leggermente la diversificazione.

Verdetto: SPDR ACWI IMI vince per diversificazione, grazie all’inclusione delle small-cap.

Round 2: Costi e Commissioni

SPDR ACWI IMI

TER (Total Expense Ratio): 0,17%, molto competitivo per la vasta gamma di titoli inclusi.

VWCE

TER: 0,22%, leggermente più alto rispetto al concorrente, nonostante una minore copertura.

Verdetto: SPDR ACWI IMI vince per costi leggermente inferiori. anche se attualmente va detto che c’è il FWRA di invesco che costa 0,15%

Round 3: Liquidità e Accessibilità

SPDR ACWI IMI

Quotato su diverse borse europee e accessibile tramite le principali piattaforme di trading in Italia.

Meno conosciuto rispetto a VWCE, ma con una buona liquidità.

VWCE

Emesso da Vanguard, un nome molto popolare in Europa. Quotato su borse come Xetra, è altamente liquido e ampiamente disponibile per gli investitori retail.

Verdetto: VWCE vince per popolarità e maggiore facilità di accesso.

Round 4: Performance Storica

SPDR ACWI IMI

La performance riflette l’indice MSCI ACWI IMI, che include anche le small-cap, potenzialmente più volatili ma capaci di offrire maggiori rendimenti nel lungo periodo.

VWCE

Segue l’indice FTSE All-World, con una ponderazione leggermente maggiore verso azioni di grandi dimensioni e sviluppate. Questo può tradursi in una performance più stabile, ma meno dinamica rispetto a SPDR ACWI IMI.

Verdetto:Da quando è stato introdotto il VWCE, insieme alla sua versione a distribuzione, le small-cap non hanno brillato, come sottolinea il grande Giorgio con la sua celebre frase: “Le small-cap hanno fatto sucare.” Tuttavia, sul lungo periodo, i giochi sono ancora aperti e si vedrà se recupereranno terreno.

Round 5: Fiscalità e Distribuzione Dividendi

SPDR ACWI IMI

Accumulazione: I dividendi vengono reinvestiti automaticamente, riducendo l’onere fiscale annuale per l’investitore.

VWCE

Accumulazione: Anche in questo caso, i dividendi vengono reinvestiti, rendendolo fiscalmente efficiente per gli investitori europei.

Verdetto: Pari. Entrambi sono ETF ad accumulazione e fiscalmente efficienti in Europa.

Quale Scegliere?

SPDR ACWI IMI è ideale per chi cerca una diversificazione estrema, con una copertura globale completa che include anche le small-cap. Inoltre, il TER più basso lo rende una scelta economica a lungo termine.

VWCE, pur avendo un TER leggermente più alto e una copertura meno capillare, è estremamente popolare e offre una liquidità maggiore. La scelta perfetta per chi cerca semplicità e accessibilità.

Vi lascio un MiniGuida senza infamia e senza lode per lasciarvi le base di cosa sono gli ETF .

Le Azioni Battono i Treasury Bills? Il Fascino e le Sorprese dello Studio di Hendrik Bessembinder

Quando si parla di investimenti a lungo termine, molti danno per scontato che il mercato azionario sia il modo migliore per generare ricchezza rispetto ai più sicuri Treasury bills. Ma cosa succede se ti dicessi che questa non è tutta la verità? Il celebre paper di Hendrik Bessembinder, Do Stocks Outperform Treasury Bills?, mette in discussione questa convinzione con dati che potrebbero sorprenderti.

La Scoperta Principale: Non Tutte le Azioni Sono Vincenti

Bessembinder ha analizzato le performance di tutte le azioni statunitensi quotate dal 1926 al 2016, confrontandole con i rendimenti dei Treasury bills. La scoperta chiave? Solo una piccola frazione delle azioni (circa il 4%) ha generato l’intero guadagno netto del mercato azionario. Questo significa che la maggior parte delle azioni ha reso meno o al massimo pari ai titoli di Stato a breve termine.

Perché Succede?

  • Distribuzione Asimmetrica dei Rendimenti
    La distribuzione dei rendimenti azionari è altamente sbilanciata. Alcune poche azioni forniscono rendimenti straordinari, mentre la maggioranza sottoperforma o addirittura perde valore nel lungo periodo.
  • Concentrazione dei Guadagni
    I guadagni del mercato azionario si concentrano in un piccolo numero di aziende di successo. Titoli di giganti come Apple, Microsoft e Amazon spesso fanno la differenza.

Lezioni per gli Investitori

  1. Diversificazione è la Chiave
    Dato che i rendimenti sono concentrati in poche azioni, un portafoglio diversificato aumenta le probabilità di includere titoli che sovraperformano.
  2. Stock Picking è Rischioso
    Tentare di scegliere singoli titoli vincenti è estremamente difficile. Gli investitori attivi rischiano di sottoperformare il mercato senza una strategia robusta.
  3. Focus sul Lungo Periodo
    Le azioni vincenti spesso emergono nel lungo termine. Pazienza e disciplina sono cruciali.

Cosa Significa per Te?

Lo studio di Bessembinder non smentisce la superiorità a lungo termine del mercato azionario rispetto ai Treasury bills, ma evidenzia che i rendimenti non sono distribuiti uniformemente. Per la maggior parte degli investitori, adottare una strategia passiva, come investire in fondi indicizzati, potrebbe essere la soluzione migliore per sfruttare la potenza dei mercati azionari senza assumersi rischi inutili.

Avantis Global Small Cap Value UCITS ETF: Investire nei Fattori per Crescita e Valore a Lungo Termine

L’Avantis Global Small Cap Value UCITS ETF è un fondo a gestione attiva che mira a ottenere un apprezzamento del capitale nel lungo termine investendo in un portafoglio diversificato di azioni e strumenti correlati emessi da società a piccola capitalizzazione nei paesi sviluppati.

Caratteristiche principali dell’ETF:

  • Gestione Attiva: A differenza degli ETF passivi che replicano un indice, questo fondo utilizza un approccio attivo per selezionare titoli con valutazioni basse e alta redditività, con l’obiettivo di sovraperformare l’indice MSCI World Small Cap Value.
  • Diversificazione Globale: Investe in società a piccola capitalizzazione situate in mercati sviluppati di tutto il mondo, offrendo agli investitori un’esposizione ampia e diversificata.
  • Politica di Accumulazione: I dividendi generati dalle partecipazioni vengono reinvestiti nel fondo, aumentando il valore delle quote nel tempo.
  • Commissioni Competitive: Presenta un TER (Total Expense Ratio) dello 0,39% annuo, posizionandosi come una soluzione efficiente in termini di costi per gli investitori.

L’importanza dei fattori nell’investimento:

L’investimento basato su fattori, noto come “factor investing”, è una strategia che mira a identificare e sfruttare specifiche caratteristiche dei titoli che possono influenzare i rendimenti. I principali fattori considerati includono:

  • Valore (Value): Si concentra su titoli sottovalutati dal mercato, con l’aspettativa che il loro prezzo aumenti nel tempo.
  • Dimensione (Size): Predilige società a piccola capitalizzazione, che storicamente hanno mostrato un potenziale di crescita superiore rispetto alle grandi aziende.
  • Qualità (Quality): Seleziona aziende con solidi fondamentali, come bassi livelli di indebitamento e utili stabili.
  • Momentum: Investire in titoli che hanno mostrato una performance positiva recente, con l’aspettativa che questa tendenza continui.

L’Avantis Global Small Cap Value UCITS ETF integra questi fattori nella sua strategia, ponendo particolare enfasi su società a piccola capitalizzazione con valutazioni basse e alta redditività. Questo approccio mira a catturare premi di rischio associati a tali fattori, offrendo agli investitori l’opportunità di ottenere rendimenti superiori nel lungo termine.

Considerazioni finali:

Per gli investitori interessati a diversificare il proprio portafoglio con un’esposizione a società a piccola capitalizzazione nei mercati sviluppati, l’Avantis Global Small Cap Value UCITS ETF rappresenta una soluzione interessante. La combinazione di una gestione attiva focalizzata su fattori di valore e qualità, insieme a commissioni competitive, lo rende un’opzione da considerare per chi cerca opportunità di crescita nel lungo periodo.

Le Commodities: Un Investimento da Considerare per il Lungo Periodo

Quando si parla di investimenti, è facile concentrarsi su azioni, obbligazioni o ETF. Ma c’è un intero mondo di opportunità che spesso viene trascurato: le commodities. Oro, petrolio, grano, rame… questi beni tangibili non sono solo alla base dell’economia globale, ma possono anche svolgere un ruolo fondamentale nella tua strategia di investimento a lungo termine. Oggi esploriamo perché le commodities meritano un posto nei tuoi portafogli finanziari, ispirandoci all’articolo “Commodities for the Long Run”.

Cosa Sono le Commodities?

Prima di tutto, una rapida definizione: le commodities sono beni materiali scambiati nei mercati globali. Si dividono in due categorie principali:

  1. Soft Commodities: Prodotti agricoli come grano, mais, caffè e zucchero.
  2. Hard Commodities: Risorse naturali come petrolio, gas naturale, oro e rame.

Questi beni hanno valore intrinseco e sono essenziali per l’industria e il consumo quotidiano. Ma perché investire in qualcosa che sembra così… “antico”?

Perché Investire in Commodities a Lungo Termine?

  1. Diversificazione
    Le commodities hanno una relazione spesso inversa rispetto alle azioni e alle obbligazioni. In parole semplici, quando i mercati azionari vacillano, il prezzo delle commodities potrebbe salire (o almeno non scendere tanto). Questo le rende un’ottima opzione per bilanciare il rischio nel tuo portafoglio.
  2. Protezione dall’Inflazione
    L’inflazione erode il potere d’acquisto, ma le commodities, essendo beni reali, tendono a salire di prezzo in periodi inflazionistici. Pensa al petrolio o al grano: quando l’inflazione colpisce, questi beni costano di più, e chi li possiede beneficia di un aumento di valore.
  3. Domanda Crescente
    Con l’aumento della popolazione mondiale e l’espansione delle economie emergenti, la domanda di risorse come energia, cibo e metalli è destinata a crescere. Investire in commodities significa posizionarsi su un trend globale a lungo termine.
  4. Opportunità di Rendimenti Interessanti
    Contrariamente alla credenza comune, le commodities possono generare rendimenti competitivi nel lungo periodo, soprattutto se combinate in un portafoglio ben bilanciato. Studi recenti hanno dimostrato che, in determinati periodi storici, i rendimenti delle commodities sono stati comparabili a quelli delle azioni.

Come Investire in Commodities?

Se l’idea di comprare barili di petrolio o lingotti d’oro non ti entusiasma, non preoccuparti: ci sono modi più semplici per investire in commodities.

  1. ETF sulle Commodities
    Gli ETF ti permettono di investire in un’intera categoria di commodities (ad esempio, energia o metalli preziosi) senza dover acquistare fisicamente i beni.
  2. Futures e Opzioni
    Strumenti derivati che permettono di speculare sui prezzi delle commodities. Attenzione: sono complessi e possono essere rischiosi per i principianti.
  3. Aziende Legate alle Commodities
    Puoi investire in azioni di aziende che estraggono, producono o commerciano commodities, come compagnie minerarie o energetiche.
  4. Fondi d’Investimento
    Alcuni fondi includono commodities nel loro mix, offrendoti un’esposizione indiretta.

Le Commodities Sono per Tutti?

Nonostante i vantaggi, le commodities non sono prive di rischi:

  • Volatilità: I prezzi delle commodities possono oscillare rapidamente a causa di fattori geopolitici, cambiamenti climatici o variazioni nella domanda e offerta.
  • Nessun Dividendo: Diversamente dalle azioni, le commodities non pagano dividendi. I tuoi guadagni dipendono interamente dall’apprezzamento del prezzo.

Tuttavia, se le consideri come parte di una strategia diversificata e le mantieni nel lungo periodo, possono essere un’aggiunta preziosa al tuo portafoglio.

Un’Evoluzione del Pensiero Finanziario

L’articolo “Commodities for the Long Run” ci insegna che le commodities non sono solo un’opzione tattica per cavalcare trend di breve termine. Al contrario, hanno un ruolo strategico in un portafoglio ben strutturato. La loro capacità di diversificare, proteggere dall’inflazione e rispondere ai cambiamenti globali le rende un alleato prezioso per chi investe con uno sguardo al futuro.

per chi fosse interessato a dare un occhiata al paper : https://www.nber.org/system/files/working_papers/w22793/w22793.pdf

Il Global Wealth Report 2024 di UBS: Cosa Dice sulla Ricchezza nel Mondo (e in Italia)

Ogni anno, il Global Wealth Report di UBS ci regala un’istantanea della ricchezza globale: quanto è cresciuta, dove è concentrata, e chi ne sta beneficiando di più. La versione 2024 non fa eccezione, offrendoci dati interessanti e qualche sorpresa. Vediamo insieme i punti salienti (con un occhio speciale all’Italia) e cosa significano per il nostro futuro finanziario.

1. La ricchezza globale è in ripresa

Dopo un difficile 2022 (con una contrazione del 3% della ricchezza mondiale), il 2023 ha segnato una ripresa, con un incremento del 4,2%.
Le regioni che hanno trainato questa crescita?

  • Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA): Crescita del 4,8%.
  • Asia-Pacifico (APAC): Crescita del 4,4%.

Questo significa che nonostante le sfide economiche globali, come l’inflazione e le tensioni geopolitiche, la ricchezza complessiva ha trovato il modo di crescere, grazie soprattutto a una ripresa nei mercati finanziari e immobiliari.

Cosa significa per noi?
Se stai investendo, potrebbe essere un buon momento per riconsiderare strategie di diversificazione che includano queste aree in espansione.

2. Dove sono i “portafogli più pesanti”?

La distribuzione della ricchezza varia notevolmente da una regione all’altra:

  • Gli adulti nell’area EMEA sono in cima alla lista, con una ricchezza media di 166.000 USD per persona.
  • Seguono gli adulti in Asia-Pacifico (156.000 USD) e quelli nelle Americhe (146.000 USD).

Questa disparità riflette non solo la forza economica delle diverse aree, ma anche il livello di accesso a opportunità finanziarie.

Cosa significa per noi?
Se vivi in Europa, potrebbe essere un incentivo a sfruttare al massimo le risorse disponibili, come consulenza finanziaria qualificata e accesso a strumenti di investimento avanzati.

3. La mobilità della ricchezza: c’è speranza!

Uno dei dati più ottimistici del rapporto riguarda la mobilità economica. Secondo UBS:

  • Circa 1 persona su 3 sale a una fascia di ricchezza superiore entro un decennio.
  • Più del 60% di chi inizia in fasce basse riesce a migliorare la propria situazione finanziaria entro 30 anni.

Cosa significa per noi?
Con il giusto mix di risparmio, investimento e formazione, è possibile migliorare la propria posizione economica. In altre parole, anche se non nasci ricco, hai buone possibilità di costruire una maggiore ricchezza nel tempo.

4. Il grande trasferimento di ricchezza

Nei prossimi 20-25 anni, si prevede un trasferimento epocale di 83,5 trilioni di USD, soprattutto grazie alle successioni. Una parte significativa di questa ricchezza passerà tra coniugi, favorendo in particolare le donne (grazie alla loro maggiore aspettativa di vita).

Cosa significa per noi?
Se hai un patrimonio da trasferire, pianifica in anticipo! Strumenti come testamenti, trust e consulenze patrimoniali possono aiutarti a massimizzare il passaggio generazionale evitando imposte e problemi legali.

5. L’Italia: luci e ombre

Nel nostro Paese, il 2023 non è stato un anno brillante. La ricchezza media per adulto è diminuita del 4%, con un calo più marcato se misurata in euro. Inoltre:

  • I beni finanziari (azioni, obbligazioni, ecc.) rappresentano solo il 45% del patrimonio totale degli italiani, contro percentuali più alte in altri Paesi.
  • I debiti sono tra i più bassi d’Europa (solo l’8% del patrimonio lordo), ma questo potrebbe indicare anche una scarsa propensione a investire e prendere rischi calcolati.

Cosa significa per noi?
In Italia, c’è ancora molta strada da fare per sfruttare al meglio i mercati finanziari. Una maggiore educazione finanziaria e l’adozione di strategie di investimento potrebbero migliorare la situazione.

Conclusione: cosa possiamo imparare dal Global Wealth Report 2024?

Il rapporto ci dice che la ricchezza globale sta crescendo, ma non in modo uniforme. Alcune regioni (e gruppi di persone) stanno facendo meglio di altre, ma ci sono segnali positivi anche per chi parte da una posizione meno vantaggiosa.

Per sfruttare al meglio queste tendenze, ecco alcuni consigli pratici:

  1. Diversifica i tuoi investimenti: Considera non solo l’Italia, ma anche aree in crescita come APAC ed EMEA.
  2. Pianifica il tuo futuro patrimoniale: Che si tratti di trasferimenti generazionali o di risparmi, non lasciare nulla al caso.
  3. Sii ottimista, ma preparato: La mobilità della ricchezza è possibile, ma richiede impegno e conoscenza.

“Gestire la tua ricchezza è come costruire un ponte: prima devi avere il progetto giusto (informarti), poi iniziare a posare le pietre (agire)!”

Per una lettura completa del rapporto, è possibile consultare il documento ufficiale Qui.

Dopo una lettura del genere vi potrebbe piacere un articoletto tradotto , trovato su reddit che in parla in maniera abbastanza approfondita e gossippara sula ricchezza . QUI

La Teoria del Portafoglio di Markowitz: Come Costruire un Investimento che Lavora per Te

Quando si parla di investimenti, una delle domande più comuni è: “Come faccio a scegliere dove mettere i miei soldi?”. La risposta, spesso, non è semplice. Fortunatamente, Harry Markowitz, un premio Nobel, ha ideato un metodo che può aiutare chiunque a capire come costruire un portafoglio d’investimento “intelligente”. Oggi ti spiego la sua Teoria del Portafoglio, in modo semplice e pratico.

Cos’è la Teoria del Portafoglio?

Immagina di avere un carrello della spesa. Dentro puoi mettere diversi tipi di frutta: mele, banane, arance. Se scegli solo mele e capita un problema (es. una cattiva stagione delle mele), tutto il tuo carrello ne risente. Ma se diversifichi, aggiungendo banane e arance, anche se le mele vanno male, hai comunque altre opzioni a sostenerti.

Ecco, la teoria di Markowitz si basa su questa idea di diversificazione: non mettere tutte le uova nello stesso paniere. Scegliere asset diversi (azioni, obbligazioni, ETF, ecc.) può aiutarti a ridurre il rischio senza dover rinunciare al rendimento.

Come Funziona?

Markowitz ha dimostrato che non conta solo scegliere “investimenti buoni”, ma come questi lavorano insieme. Due concetti chiave ti aiutano a capire:

  1. Rendimento atteso:
    Questo è ciò che speri di guadagnare da un investimento. Ad esempio, un’azione potrebbe avere un rendimento atteso del 7%, mentre un’obbligazione magari solo del 3%. Un portafoglio combinato potrebbe offrirti un rendimento medio interessante.
  2. Rischio:
    Non esiste investimento senza rischio (nemmeno tenere i soldi sul conto corrente lo è, grazie all’inflazione). Il rischio è misurato dalla volatilità, ovvero quanto un investimento può oscillare. Markowitz ci insegna che combinando investimenti con rischi diversi, e soprattutto con correlazioni basse (cioè che non si muovono nello stesso modo), possiamo costruire un portafoglio che limita le oscillazioni negative.

La Frontiera Efficiente: La Mappa degli Investimenti Perfetti

Markowitz ha creato un concetto geniale: la frontiera efficiente. Immagina una curva che rappresenta i portafogli migliori possibili. Ogni punto sulla curva offre il massimo rendimento per un determinato livello di rischio. Tutto quello che sta sotto la curva? Non è ottimale: stai prendendo troppo rischio per un rendimento troppo basso.

Per essere sulla frontiera efficiente, devi scegliere combinazioni di investimenti che lavorano bene insieme. Questo non significa inseguire solo i rendimenti più alti, ma anche proteggerti quando le cose vanno male.

Perché Dovresti Usare la Teoria di Markowitz?

  1. Minimizza i rischi inutili:
    Non puoi evitare del tutto il rischio, ma puoi gestirlo in modo intelligente.
  2. Pianifica in base ai tuoi obiettivi:
    Sei giovane e puoi permetterti di correre più rischi? Oppure sei vicino alla pensione e vuoi stabilità? La teoria ti aiuta a scegliere il mix giusto per te.
  3. Sfrutta la diversificazione:
    Investire in asset non correlati è come avere una rete di sicurezza. Se un investimento scende, gli altri possono compensare.

Un Esempio Pratico

Supponiamo tu voglia investire 10.000€. Seguendo la teoria di Markowitz, potresti distribuirli così:

  • 50% in un ETF che replica l’indice Ftse All World
  • 30% in obbligazioni governative a basso rischio
  • 20% in un ETF che investe nei mercati emergenti (azioni ad alto rischio ma con potenziale rendimento elevato)

Questa distribuzione bilancia il rischio con il rendimento atteso, ed è un esempio di diversificazione.

Consigli per Applicare la Teoria nella Vita Reale

  1. Impara a conoscere i tuoi investimenti: Prima di scegliere dove mettere i tuoi soldi, informati. Sapere se due asset sono correlati o meno è fondamentale.
  2. Rivedi regolarmente il tuo portafoglio: Le cose cambiano: i mercati, le tue esigenze, i tuoi obiettivi. Assicurati che il tuo portafoglio sia sempre “efficiente”.
  3. Chiedi aiuto se necessario: Non serve essere un esperto in matematica finanziaria. Esistono consulenti finanziari e strumenti online che possono aiutarti a costruire un portafoglio ben diversificato.

In Conclusione

La teoria del portafoglio di Markowitz non è solo per i professionisti della finanza: chiunque può usarla per prendere decisioni migliori sui propri investimenti. Ricorda, il segreto non è inseguire il guadagno a tutti i costi, ma costruire un piano che sia stabile e ti permetta di dormire sereno la notte. Perché, alla fine, investire non è solo una questione di numeri, ma anche di equilibrio e tranquillità.

Larry Swedroe: Il Guru degli Investimenti che Devi Conoscere

Ehi, ti sei mai chiesto come gestire i tuoi soldi senza farti prendere dal panico o inseguire l’ultima “grande occasione” che poi si rivela una fregatura? Se sì, allora ti presento Larry Swedroe, il vero MVP (Most Valuable Player) del mondo degli investimenti.

Swedroe non è uno di quei guru che gridano “compra qui, vendi lì!” su YouTube. No, lui è il tipo tranquillo, quello che condivide strategie intelligenti, basate sui dati, che funzionano davvero. Non roba complicata da Wall Street, ma soluzioni semplici, smart e applicabili a chiunque.

Chi Diavolo è Larry Swedroe?

Larry è un pezzo grosso di Buckingham Wealth Partners, un’azienda che si occupa di consulenza finanziaria. Ma la cosa più figa è che ha scritto una valanga di libri per insegnare a persone come te (e me) a investire senza diventare matti.

Il suo mantra? Fondi indicizzati, diversificazione e pazienza. Niente speculazioni folli o scommesse rischiose. Larry è tutto per la strategia “slow and steady wins the race” (traduzione: piano piano si arriva lontano).

Perché Ti Serve Larry Nella Tua Vita?

Swedroe è il tipo che dice pane al pane e vino al vino. Secondo lui, investire è semplice (ma non facile) e la chiave del successo sta nell’evitare errori stupidi, tipo:

  • Provare a “prevedere il mercato” (spoiler: non funziona).
  • Pagare commissioni assurde per prodotti finanziari che non servono.
  • Farsi prendere dal panico al primo calo del mercato.

Se ti sembra noioso, fidati: il suo approccio ti fa risparmiare un sacco di soldi e mal di testa.

Cosa Leggere: “The Only Guide to a Winning Investment Strategy You’ll Ever Need”

Se c’è un libro di Larry che devi leggere, è questo. Il titolo è lungo, ma il concetto è semplice: ti insegna come costruire un portafoglio che funziona senza diventare uno schiavo dei mercati.

Punti salienti del libro:

  • Diversifica e campa sereno: Non mettere tutte le uova nello stesso paniere (o in un’unica azione).
  • Non cercare di battere il mercato: È come sfidare Usain Bolt a una gara di velocità. Meglio seguire il flusso con fondi indicizzati.
  • Tieni i costi bassi: Quei piccoli numeri nelle commissioni? Possono diventare mostri che divorano i tuoi rendimenti nel tempo.

Perché Larry È il Tuo Nuovo Migliore Amico Finanziario

Larry Swedroe è come quell’amico saggio che non ti dice cosa fare, ma ti spiega come funziona davvero il gioco. Non cerca di venderti nulla, ma ti insegna a pensare da investitore intelligente.

Con lui capisci che investire non è una corsa ad ostacoli, ma una maratona. E il bello? Puoi iniziare anche con zero esperienza e fare meglio del 90% di chi si affida al “guru” di turno.

21 Vittoria , Grande Baldoria !

Il Paradosso di Monty Hall: Quando la Logica Sconfigge l’Intuizione :

Hai mai sentito parlare del Paradosso di Monty Hall? Ti assicuro che è uno di quei problemi che ti fanno grattare la testa e chiederti: ma davvero funziona così?. Non preoccuparti, sei in buona compagnia. Anche matematici e appassionati di logica ci hanno sbattuto la testa per anni, perché va contro tutto ciò che pensiamo di sapere su come funziona la probabilità. Eppure, la soluzione è così semplice e, allo stesso tempo, così spiazzante.

Vediamo di cosa si tratta e perché cambiare idea, a volte, è la mossa giusta (anche se non sembra).

Il gioco delle porte

Immagina di partecipare a un gioco televisivo – un po’ come quelli vecchio stile dove ci sono tre porte chiuse. Dietro una c’è una fantastica auto, dietro le altre due ci sono delle capre. Ok, forse oggi non saresti così entusiasta di vincere una capra, ma immagina comunque che tu stia puntando dritto verso l’auto.

Scegli una porta, mettiamo la numero 1. Il conduttore, che sa cosa c’è dietro ogni porta, non te la apre subito. Invece, decide di aprire una delle altre due, diciamo la porta numero 3, e – guarda caso – c’è una capra. Ora ti fa una proposta: vuoi cambiare e scegliere la porta numero 2 oppure restare con la tua scelta iniziale, la porta numero 1?

A questo punto, la domanda diventa: cosa fai?

Cambiare o rimanere fedele alla tua scelta?

Questa è la parte interessante. Istintivamente, verrebbe da pensare che le probabilità si siano riequilibrate: ora ci sono due porte e una nasconde l’auto, quindi è un classico 50/50, giusto? Beh, no. Ed è qui che il Paradosso di Monty Hall prende una svolta inaspettata.

La verità è che cambiare porta ti dà il doppio delle possibilità di vincere l’auto. Sì, davvero! Se cambi, hai il 66% di probabilità di vincere, mentre se resti con la tua scelta iniziale, hai solo il 33%. Sembra assurdo, lo so. Anch’io all’inizio non ci credevo.

Ma perché cambiare conviene?

Ecco la spiegazione, senza troppi tecnicismi. Quando scegli una porta all’inizio, hai una possibilità su tre di prendere quella giusta, cioè il 33%. Questo significa che hai due possibilità su tre di aver scelto una porta con una capra. E qui entra in gioco Monty, che apre una delle altre porte e ti mostra una capra. La cosa interessante è che Monty sa sempre dove si trova l’auto, quindi quando ti offre la possibilità di cambiare, sta in qualche modo eliminando una delle porte perdenti.

In pratica, se all’inizio hai scelto male (e c’è il 66% di possibilità che tu l’abbia fatto), cambiare ti farà vincere, perché Monty ha già scartato una porta sbagliata. Ecco perché cambiare porta ti dà una probabilità maggiore di vincere.

Una prova pratica convince di più

Se hai ancora qualche dubbio (e non ti biasimo), puoi provare a fare una simulazione. Ti assicuro che dopo aver giocato più volte, vedrai che cambiando porta vinci circa due volte su tre. È matematica pura, anche se sembra andare contro il nostro istinto.

Perché ci confonde così tanto?

La ragione per cui il Paradosso di Monty Hall ci sembra così strano è che le nostre menti tendono a semplificare i problemi di probabilità. Quando Monty elimina una delle porte, pensiamo automaticamente che le altre due porte abbiano le stesse probabilità, ma non consideriamo che la nostra prima scelta è stata fatta su tre opzioni, non su due.

E poi c’è il nostro naturale attaccamento alle decisioni. Hai mai notato quanto sia difficile cambiare idea una volta presa una decisione? È quasi come se ammettessimo di aver sbagliato, e questo può dare fastidio. Ma il paradosso ci insegna che, a volte, cambiare idea è non solo intelligente, ma anche la scelta più vantaggiosa.

Lezione dal Paradosso di Monty Hall

Oltre a essere un gioco mentale affascinante, il Paradosso di Monty Hall ci insegna un paio di cose interessanti:

  1. L’intuizione può ingannarci: A volte, anche quando pensiamo di aver capito tutto, la realtà è un po’ più complessa. Non sempre quello che ci sembra ovvio è corretto.
  2. Le informazioni cambiano le probabilità: Monty, aprendo una porta, cambia la dinamica del gioco. E nella vita, nuove informazioni possono cambiare le nostre probabilità di successo, anche se a prima vista non sembra.
  3. Cambiare idea non è una debolezza: Nella cultura odierna, spesso si pensa che cambiare idea sia un segno di indecisione o di mancanza di convinzione. Ma il Paradosso di Monty Hall ci mostra che, a volte, è esattamente ciò che ci serve per vincere.

In conclusione

Il Paradosso di Monty Hall è una dimostrazione brillante di come la logica e la probabilità possano ribaltare le nostre convinzioni più radicate. La prossima volta che ti trovi di fronte a una scelta importante, ricorda: a volte cambiare idea non solo è giusto, ma potrebbe rivelarsi la tua mossa vincente. Sembra controintuitivo, ma in fin dei conti, la matematica non mente!

Paradosso di Monty Hall viene anche citato nel film 21 , che è ispirato alla storia vera di un gruppo di studenti del MIT che utilizzano tecniche matematiche per contare le carte nei casinò di Las Vegas.